Mestre
(e.t.)
La parte di laguna nord che va da San Giuliano fino a Campalto sta
per diventare un grande parco per la città, la
laguna Sud - che pure è dal punto di vista ambientale molto più
ricca - rischia di essere uccisa definitivamente dalle industrie.
«Un po' perché il Magistrato alle Acque vuole buttare i fanghi
dei canali industriali dentro alla cassa di colmata D/E, un po'
per i danni provocati dalle industrie, un po' anche per questo
progetto di potenziamento del depuratore che è una gran cosa, ma
va realizzato rispettando quel che resta di sano nel nostro
ambiente e, possibilmente, risanando quello rovinato».
Ezio Da Villa è
partito da questa considerazione quando ha deciso di incrementare
i rapporti che già esistevano tra l'Università e il dirigente
della Provincia, Alessandro Pavanato, che in più occasioni ha
lavorato con l'architetto Esther Giani nella realizzazione di due
workshop con l'Università di Architettura dedicati al tema delle
bonifiche. Il primo era intitolato "Manovre di pragmatismo
visionario" il secondo - evidentemente segnando un passaggio
ulteriore dalla teoria pura all'applicazione nella realtà -
"Manovre di immaginazione pratica". Ma per Ezio Da Villa
questi due seminari, che pure hanno prodotto dei libri e idee
innovative, restavano sempre speculazione, così ha sfidato
l'Università. E lo Iuav ha risposto nel giro di un anno con la
tesi di Anna Rizzinelli che è già un progetto
"esecutivo". «Così smentiamo una doppia falsità: che
a Porto Marghera non si possa far nulla, se non una grande
DisneyLand, e che ci siano solo zanzare e inquinamento - ha
commentato Esther Giani. - Questa tesi può diventare realtà
anche domani mattina e tutto grazie ad una sinergia tra
l'Università e la Pubblica amministrazione. Queste sono le vere
sinergie che gli atenei e gli enti pubblici dovrebbero perseguire».
Da Villa, in realtà, aveva una bella gatta da pelare: contro
il progetto della Regione per il potenziamento del depuratore di
Fusina, e soprattutto contro la fitodepurazione in cassa di
colmata, c'è stata un'insurrezione popolare perché la gente di
Mira e di Malcontenta non intende farsi portar via quel che oggi
è un vasto terreno incolto, utilizzato per il tempo libero, ma
che domani sarebbe una sorta di "risiera" senza riso e
piena solo di acqua sporca di passaggio. Insomma, il problema sta
tutto lì: «Se la Regione affida la progettazione al solito
studio di ingegneria - con tutto il rispetto per gli studi di
ingegneria blasonati come Thetis e altri - il rischio è che del
paesaggio non si tenga conto. E, invece, questa tesi dimostra che
è possibile fare la fitodepurazione anche regalando un ambiente
bello e vivibile alla popolazione. E con una spesa, tutto sommato,
di poco superiore a quella prevista».
Università e Provincia, in definitiva, dicono che occorre
integrare i vari saperi. E Da Villa annuncia che farà pressing
sulla Regione per convincerla ad affiancare allo studio di
ingegneria i "ragazzi" dello Iuav. Se l'opera vedesse la
luce sarebbe una delle prime, di questo genere, in Europa.
Elisio Trevisan
|