Per girare
la chiavetta e mettere in moto la macchina servono 5 milioni
di euro. E senza strafare.
Perchè i
due parchi, Bissuola e San Giuliano, solo per restare aperti
ingoiano 2 milioni 860 mila euro (più di 5 miliardi di
lire). Se poi non si fanno investimenti - previsti nel 2004
in 2 milioni e mezzo di euro - i parchi vanno rapidamente in
malora. Se invece si spende, almeno nei prossimi due anni,
allora è possibile che i costi diminuiscano e vengano in
parte assorbiti dalle sponsorizzazioni. Intanto, però,
bisogna mettere mano al portafogli e in maniera consistente.
Molto di più di quanto era stato messo in conto dal Comune
che però, bisogna riconoscerlo, finora ha speso e molto per
San Giuliano, rispettando le promesse. Il fatto è che
l'Istituzione "Il Parco", avendo raccolto l'eredità
di tutti gli assessorati che prima si occupavano, e a
pezzetti, del solo parco Bissuola, finalmente può fare i
conti sul serio.La lista della spesa
E scoprire
che, solo per la sicurezza - guardie giurate più vigili
d'argento - Bissuola costa 120 mila euro l'anno e San
Giuliano non può che costare almeno il doppio. Che la
manutenzione del verde alla Bissuola costa 615 mila euro
l'anno e poi bisogna pagare acqua, luce, sostituire le
panchine rotte, le piante che muoiono. Per non parlare degli
impianti sportivi da ristrutturare.
Sembra
impossibile, ma si arriva tranquillamente a spendere 1
milione 615 mila euro l'anno solo per la Bissuola e per San
Giuliano si mette in conto di spenderne 1 milione 245 mila
solo per tenerlo aperto da maggio a dicembre 2004.Grazie al
lavoro fatto dall'Istituzione "Il parco" però,
finalmente si può discutere su dati concreti.
L'idea dell'assessore Ugo Campaner di istituire un ente
unico di gestione dei due parchi si è rivelata la mossa
giusta, ma adesso si tratta di dare a questa istituzione gli
strumenti finanziari per operare - spiega il presidente del
Parco, l'architetto Giovanni Caprioglio.
Il
Consiglio di amministrazione dell'Istituzione ha appena
approvato il bilancio di previsione per il 2004 e il conto
finale di 5 milioni 360 mila euro la dice lunga sul lavoro
fatto, anche di fantasia, per inventarsi questo circuito dei
due parchi che può fare la differenza in una città come
Mestre."San Giuliano - dice Giovanni Caprioglio -
riporta Mestre all'acqua, finalmente. Ma la scommessa è
ancora sulla carta. Per aprire Mestre a Venezia, per
riempire il parco e far venire i veneziani a San Giuliano
serve ben altro". E allora il consiglio di
amministrazione ha cominciato a stilare l'elenco di quel che
manca e di quanto costa.
Un conto
della spesa che è apparentemente stratosferico, ma dobbiamo
tener conto - avverte Caprioglio - che parliamo di 105
ettari di verde. Vuol dire spendere 5 euro (10 mila lire a
metro quadro). Niente. E se per la Bissuola si tratta solo
di rimettere in sesto quel che si sta rompendo, dopo oltre
vent'anni di abbandono, per San Giuliano la strategia è
completamente nuova.
Basti dire
che il Consiglio di amministrazione del Parco ha deciso di
incaricare "Fabrica", l'agenzia di comunicazione
per Benetton messa in piedi da Oliviero Toscani, di curare
il lancio di San Giuliano. Costa 350 mila euro, uno
sproposito, ma Fabrica dovrebbe fare la differenza,
lanciando in orbita San Giuliano a colpi di T-shirt e
manifestazioni, di spille e felpe. Compresa la mascotte del
parco, un animaletto anfibio ancora allo studio, che
diventerà portachiavi e adesivi. Ma il Consiglio di
amministrazione vuole anche borse di studio e manifestazioni
culturali. E una inaugurazione lunga un mese, che faccia
conoscere il parco almeno in tutto il Veneto.
Ma
l'Istituzione "Il parco", ha messo a punto tali e
tanti dettagli che non si può darne conto, basti dire che,
ad esempio, Caprioglio vuole fare di San Giuliano il primo
parco wi-fi cioè un posto dove sia possibile collegarsi ad
Internet con un computer portatile, senza fili. Costa poco
il wi-fi ed è un modo, uno dei tanti, per fare di San
Giuliano un parco unico.
Non solo il più grande sull'acqua, non solo quello che avrà
una polisportiva
messa in piedi dalle remiere che farà parlare il mondo ella
nautica,
ma anche dettagli di questo tipo. Tant'è che, secondo
Caprioglio, deve anche diventare punto di richiamo per il
turismo.
E non è un
caso che con la Biennale siano già a buon punto gli accordi
per le grandi installazioni. Vuol dire che le sculture di
grandi dimensioni della Biennale arte troveranno posto a San
Giuliano mentre il progetto del parco entrerà di sicuro a
far parte della prossima Biennale di architettura a Venezia.
Nel
frattempo, siccome il polo nautico non è ancora stato fatto
e gli impianti sportivi sono pochi - pista di pattinaggio e
campo da calcio - il consiglio di amministrazione del Parco
ha chiesto che vengano realizzati 5 campi di calcetto.
E già si pensa anche ad una piscina all'aperto.
Le cose più
urgenti? "La preoccupazione vera, adesso, è per la
sorveglianza. Chiediamo che venga istituita una sezione
parchi dei Vigili urbani. La seconda preoccupazione è per i
parcheggi, abbiamo chiesto che l'ex Aci e anche l'ex campo
nomadi siano attrezzati a parcheggi finchè non si
costruisce il parcheggio ai Pili. E abbiamo chiesto anche
all'architetto Di Mambro di affrontare il tema delle
panchine e delle zone umbratili.
Ce ne sono troppo poche e finchè gli alberi non crescono è
un problema. Insomma - conclude Caprioglio - l'elenco è
infinito. E per ora stiamo sol mettendo a punto la macchina
per farla partire". E serve un pieno di carburante di 5
milioni di euro.
Maurizio
Dianese
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