C'era
una volta il parco della Bissuola, piccolo e bruttino, anche
se ai mestrini sembrava chissachè.
Ma
adesso, con il parco di San Giuliano, "cambia la scala,
cioè la dimensione del verde in città - spiega
l'architetto Gianni
Caprioglio,
presidente dell'Istituzione
Il parco
che adesso cambia nome e diventa "Parchi di
Mestre" - e vuol dire che Mestre comincia ad avere una
quantità - e una qualità - tale di spazi liberi che il
verde rischia addirittura di diventare un problema.
Basti
pensare che per tenere aperti i due parchi e pagare sfalci e
guardiani, spendiamo oltre 1 milione mezzo di euro
all'anno.
Ma
proprio perché i parchi devono essere una risorsa e non un
peso, Caprioglio sta lanciando alla grande le iniziative
legate a San Giuliano con lo scopo di farle
"ricadere" anche sulla Bissuola.
Quel
che ha in testa è una rete tale di strutture verdi e
sportive, di relax e di godimento dell'ambiente, che Mestre
sul serio può cominciare a pensare ad un futuro anche
legato a questo tipo di attività.
Che
vuol dire turismo di un certo tipo, legato a sport e tempo
libero. E siccome i parchi stanno diventando un fenomeno,
presi d'assalto come sono, estate e inverno, da migliaia di
persone, Caprioglio, assieme a Paola Volpato del Comune di
Venezia ha promosso il primo censimento
dei "clienti" dei parchi.
Vuol
dire non solo fare la fotografia esatta di chi frequenta i
parchi - spiega la Paola Volpato - ma anche, sulla base dei
risultati, programmare le attività future.
Del
resto il punto di riferimento di Caprioglio è sempre
quello, e cioè che una struttura bella e importante come
San Giuliano non può pesare sulle spalle del contribuente,
semmai deve diventare un modo per far fare soldi alla
Pubblica amministrazione.
E,
dunque, sapere se gli utenti del parco vogliono più campi
di calcetto o di tennis è importante per decidere gli
investimenti. Resta il fatto che la vocazione di San
Giuliano è "acquatica"
e dunque ecco siglato il
patto con chi rappresenta il parco della laguna nord,
per lavorare insieme.
Perché,
se si riesce a far sapere nel mondo che esiste questa
possibilità di andarsene in giro in bici e vaporetto per
lagune e isole, di sicuro una fetta di turismo d'elite
potrebbe scegliere di imbarcarsi a San Giuliano su uno dei
vaporetti che l'Actv sta per mettere a disposizione proprio
in Punta.
Vaporetti
dove si possano caricare anche le bici
per andare a fare un giro fino alla Certosa o fino a
Sant'Erasmo, a vedere la torre Massimiliana appena
restaurata.
Insomma
Caprioglio come al solito non solo pensa in grande, ma anche
manda avanti progetti veri. Adesso l'idea del questionario
che da domani e fino a martedì prossimo verrà sottoposto a
chi entra al parco - sia Bissuola che San Giuliano, testerà
non solo il gradimento dei cittadini per i loro parchi, ma
servirà a capire chi sono e che cosa vogliono gli utenti
del parco.
Saranno
gli studenti del Gritti che raccoglieranno direttamente le
risposte dai cittadini al questionario messo a punto da
Cristiana Pedenzin e da Luca Minto i quali si incaricheranno
anche dell'analisi dei risultati.
Intanto,
avverte Caprioglio, il lavoro dentro il parco
continua.
L'architetto
Di Mambro ha deciso di separare ad esempio i flussi dei
ciclisti da quello dei pedoni, vuol dire che ci saranno
vialetti solo per pedoni e vialetti solo per le bici, ma
anche viali per entrambi.
E
Di Mambro, vista l'affluenza vorrebbe anche che si andasse
con la bici a mano sul ponte ciclopedonale. Della serie: c'è
talmente tanta gente a San Giuliano il sabato e la domenica
che i 74 ettari del parco più grande mai costruito in
Italia non bastano.
|