Mestre
Sempre più
a rischio il polo
nautico di San Giuliano.
Merito di un emendamento presentato da Paolo
Gatto di Forza Italia
in Salvaguardia.
La
Commissione in questi giorni sta discutendo il Piano
regolatore di Mestre
ed è arrivata a prendere in considerazione la zona attorno
al parco di san Giuliano. Ebbene, è successo che
l'architetto Paolo
Gatto
ha presentato e fatto approvare un emendamento con il quale
si rimanda al progetto approvato dalla Regione nel 1998.
E quello è un progetto non solo datato, ma
sottodimensionato perchè, a parte i capannoni per le
barche, non prevede nè il ristorante nè il centro per le
remiere, nè le palestre, nè i campi da tennis. Insomma,
diciamo che è quasi metà di quello previsto
dall'architetto Antonio Di Mambro. |
giugno 2004: l'area del Polo Nautico é ancora un campo
incolto. Nuovi soggetti politici e istituzionali intendono
riproporre le basi progettuali del 1998.
[foto Revi] |
Ben 11
consiglieri della salvaguardia su 15
hanno votato l'emendamento proposto da Gatto che apre la strada,
quando si tratterà di discutere del progetto nel dettaglio, alla
bocciatura vera e propria.
E questo nonostante Di Mambro avesse accettato di fare alcuni
ritocchi al progetto, su suggerimento di Stefano
Boato e Andrea Ballin,
i quali
infatti si sono rifiutati
di seguire la strada indicata da Forza Italia che porterà al
blocco della costruzione del polo nautico di San Giuliano per un
bel po'.
Di Mambro infatti
dovrà rifare il progetto e l'Istituzione il Parco si troverà
senza una fonte di introiti fondamentale come il ristorante, che,
tra l'altro, è stato anche già bocciato in via provvisoria.
La sostanza, dunque, è che in punta San Giuliano non ci potrà
essere nè il tendone provvisorio - per il ristorante - nè la
costruzione definitiva in pietra.
Un mezzo disastro perchè Giovanni Caprioglio aveva già messo in
conto di incassare una bella cifra dall'affitto della struttura.
Non solo, anche le palestre, i campi da tennis e la sede della
Polisportiva a questo punto saltano e l'intera operazione - da 15
milioni di euro - è a rischio.
Sempre la
Commissione di salvaguardia è intervenuta anche sulle distanze,
la vexata questio relativa ai 10 metri minimo tra una costruzione
e l'altra. Il Comune di Venezia a suo tempo era andato in deroga
alla legge che prescrive i 10 metri e il risultato è stato il
disastro che dura da anni, con liti continue tra Amministrazioni
pubbliche e anche tra cittadini, sulle distanze. La Regione ha
approvato una legge, due mesi fa, in deroga ai 10 metri e la
Commissione di salvaguardia invita a prenderla per buona. Che cosa
succederà? Che l'invito della Salvaguardia andrà in Regione e lì
Forza Italia, che ha la maggioranza, probabilmente la farà
passare. Il risultato prevedibile è che si perpetuino caos e
litigi giudiziari, esattamente come adesso.Infine, la Commissione
di salvaguardia ha bocciato - questa volta all'unanimità - il
cosiddetto Ramada bis e cioè la possibilità di costruire un
altro albergo immediatamente dietro il Ramada attuale. Era
previsto nel Piano regolatore, il nuovo albergo, e in una zona che
è diventata molto appetibile proprio da quando c'è il parco di
San Giuliano, ma la Commissione ha preso il "retino" che
indicava la zona della nuova costruzione e l'ha cestinato.
Maurizio Dianese
|