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Articolo (venerdì 18) e controdichiarazione (sabato 19, vedi fondo pagina) sul Polo Nautico di Seno della Seppa. 
Le varie ragioni raccolte dal Gazzettino.

  

Sabato, 19 Giugno 2004
PARCO DI SAN GIULIANO Scontro aperto in Commissione di Salvaguardia sulle volumetrie degli edifici da costruire in Punta
Forza Italia garantisce che approverà il Polo nautico

(m.d.) "Approveremo il progetto Di Mambro" - dice Forza Italia. "Approveremo il progetto Di Mambro" - dicono gli Ambientalisti con Andrea Ballin. 
Quindi, se passa è un miracolo. 
Perchè i progetti che hanno in testa sono diversi. 

Parliamo della Commissione di salvaguardia e del progetto dell'architetto Antonio Di Mambro sul Polo nautico di San Giuliano. Vediamo di riassumere la vicenda. L'architetto Di Mambro ha presentato il progetto per il Polo nautico - costo complessivo previsto 15 milioni di euro, ovvero 30 miliardi di lire - che prevede una grande darsena, capannoni per il rimessaggio delle barche, palestre, campi da tennis, ristorante. Man mano il progetto originario di Di Mambro è stato modificato dallo stesso architetto - su richiesta anche degli Ambientalisti e della Sovrintendenza - e vuol dire che ha diminuito di un po' le volumetrie degli edifici. Sembrava, dunque, che l'approvazione fosse una passeggiata. E invece no. Forza Italia per bocca dell'architetto Antonio Gatto dice chiaramente che il progetto Di Mambro deve essere approvato in Salvaguardia così com'era. E cioè il progetto vecchio, con gli edifici più alti, che è stato ritoccato e rifatto da Di Mambro. E, aggiunge Gatto, bisogna metterci i parcheggi - che invece gli Ambientalisti non vogliono. Il dato da rispettare è il seguente: 1 posto auto per ogni posto barca - spiega l'architetto Gatto. Che vuol dire più o meno 300 posti auto. A Gatto non piace la soluzione Di Mambro che individua il parcheggio per le remiere dove adesso c'è quello dell'Asm, 300 metri buoni dalla darsena. Troppo lontano. E Antonio Gatto ricorda come in Commissione di salvaguardia vengano sistematicamente boicottati progetti come quello di San Lorenzo a Chioggia o del Montiron - sempre di darsene e di posti auto parliamo - per colpa degli Ambientalisti. E così abbiamo anche capito che in Commissione si ragiona con il metro del do ut des, io cedo di qua e tu cedi di là. Non basta, c'è un braccio di ferro - per tornare a San Giuliano - anche sulle volumetrie della palestra e le misure dei campi da tennis sono stati ritoccati - sempre al ribasso da Di Mambro - e anche questo a Forza Italia non va bene. Ecco perchè l'architetto Gatto ha fatto passare in Commissione di salvaguardia un emendamento che prevede di approvare il Polo nautico, ma rispettando i parametri del 1999. E vuol dire che quel progetto è molto diverso - quantitativamente - da quello che ha presentato adesso Di Mambro e che andrebbe bene agli Ambientalisti. Essere preoccupati è il minimo, come spiega il vicesindaco Michele Mognato il quale sottolinea come, nel caso di un ridimensionamento o di una bocciatura che tolga di mezzo ristorante e Centro nautico, campi da tennis e palestra "le limitazioni che il voto della Commissione fa intravedere comporterebbero una drammatica riduzione dell'offerta alla città". Il Consigliere comunale Saverio Centenaro a nome di Forza Italia ricorda che la Commissione di Salvaguardia ha comunque un parere consultivo e l'impegno di Forza Italia, in ogni caso, è di approvare il progetto Di Mambro in Regione. Si spera che, almeno lui, abbia chiaro che il progetto Di Mambro è l'ultimo presentato, altrimenti sono guai.

Venerdì, 18 Giugno 2004
PARCO: In Commissione di Salvaguardia passa un emendamento presentato da Gatto di Forza Italia che vuole tornare al progetto approvato nel 1998
E' a rischio il Polo nautico di San Giuliano
Niente ristorante, via anche i campi da tennis e le palestre. Resterebbero solo i grandi capannoni per le barche
Mestre

Sempre più a rischio il polo nautico di San Giuliano.
Merito di un emendamento presentato da
Paolo Gatto di Forza Italia in Salvaguardia.

La Commissione in questi giorni sta discutendo il Piano regolatore di Mestre ed è arrivata a prendere in considerazione la zona attorno al parco di san Giuliano. Ebbene, è successo che l'architetto Paolo Gatto ha presentato e fatto approvare un emendamento con il quale si rimanda al progetto approvato dalla Regione nel 1998.
E quello è un progetto non solo datato, ma sottodimensionato perchè, a parte i capannoni per le barche, non prevede nè il ristorante nè il centro per le remiere, nè le palestre, nè i campi da tennis. Insomma, diciamo che è quasi metà di quello previsto dall'architetto Antonio Di Mambro.



giugno 2004: l'area del Polo Nautico é ancora un campo incolto. Nuovi soggetti politici e istituzionali intendono riproporre le basi progettuali del 1998.
[foto Revi]

Ben 11 consiglieri della salvaguardia su 15 hanno votato l'emendamento proposto da Gatto che apre la strada, quando si tratterà di discutere del progetto nel dettaglio, alla bocciatura vera e propria.
E questo nonostante Di Mambro avesse accettato di fare alcuni ritocchi al progetto, su suggerimento di
Stefano Boato e Andrea Ballin, i quali infatti si sono rifiutati di seguire la strada indicata da Forza Italia che porterà al blocco della costruzione del polo nautico di San Giuliano per un bel po'.

Di Mambro infatti dovrà rifare il progetto e l'Istituzione il Parco si troverà senza una fonte di introiti fondamentale come il ristorante, che, tra l'altro, è stato anche già bocciato in via provvisoria.
La sostanza, dunque, è che in punta San Giuliano non ci potrà essere nè il tendone provvisorio - per il ristorante - nè la costruzione definitiva in pietra.
Un mezzo disastro perchè Giovanni Caprioglio aveva già messo in conto di incassare una bella cifra dall'affitto della struttura. Non solo, anche le palestre, i campi da tennis e la sede della Polisportiva a questo punto saltano e l'intera operazione - da 15 milioni di euro - è a rischio.

Sempre la Commissione di salvaguardia è intervenuta anche sulle distanze, la vexata questio relativa ai 10 metri minimo tra una costruzione e l'altra. Il Comune di Venezia a suo tempo era andato in deroga alla legge che prescrive i 10 metri e il risultato è stato il disastro che dura da anni, con liti continue tra Amministrazioni pubbliche e anche tra cittadini, sulle distanze. La Regione ha approvato una legge, due mesi fa, in deroga ai 10 metri e la Commissione di salvaguardia invita a prenderla per buona. Che cosa succederà? Che l'invito della Salvaguardia andrà in Regione e lì Forza Italia, che ha la maggioranza, probabilmente la farà passare. Il risultato prevedibile è che si perpetuino caos e litigi giudiziari, esattamente come adesso.Infine, la Commissione di salvaguardia ha bocciato - questa volta all'unanimità - il cosiddetto Ramada bis e cioè la possibilità di costruire un altro albergo immediatamente dietro il Ramada attuale. Era previsto nel Piano regolatore, il nuovo albergo, e in una zona che è diventata molto appetibile proprio da quando c'è il parco di San Giuliano, ma la Commissione ha preso il "retino" che indicava la zona della nuova costruzione e l'ha cestinato.

Maurizio Dianese