Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano           

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Una frase salta all'occhio di chi ha seguito la nascita del Parco: «...salta l'ipotesi di costruire una darsena più grande di quella prevista da Di Mambro e per barche a motore...».

Aveva dunque ragione chi si stava preoccupando, chi temeva - e teme - che le mire sul Parco siano ben lungi dall'essersi dissolte. Ed é singolare che la difesa del più bell'angolo di Mestre venga dall'Unione Europea... 

                                                                                                            by Revi

Mercoledì, 1 Febbraio 2006

SAN GIULIANO Non è mai stata fatta la Valutazione d’impatto ambientale e la Ue minaccia di far scattare una costosissima procedura di infrazione
Il Parco è senza Via, a rischio il suo futuro
Servono oltre 16 milioni di euro ma l’assessore Simionato assicura: «Li troveremo, per Mestre è un’opera fondamentale»
(m.d.) Il Parco di San Giuliano al centro degli interessi dell'Europa. 

Ma per "stangare", stavolta e non per finanziare. "L'Unione europea ha minacciato l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia perchè non è mai stata fatta la Valutazione d'impatto ambientale per il Parco di San Giuliano - spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Sandro Simionato, chiamato d'urgenza a Roma a chiarire che cosa è successo in quel di San Giuliano - Il fatto è che la Valutazione non serviva per il primo stralcio e quindi non è stata fatta per l'intero Parco. 
Adesso però bisogna per forza farla "a posteriori", come dire, quando il parco è già mezzo finito. 
E la faremo sui nuovi edifici. 
Vuol dire mettere a punto uno screening completo sulle costruzioni del Polo nautico, in grado di offrire all'Unione europea una Valutazione d'impatto ambientale completa, per il nuovo. Dando per scontato che sul vecchio resta tutto così com'è e amen. 

Chiaro che dobbiamo stare molto attenti da qui in avanti perchè questa minaccia di apertura della procedura d'infrazione - e sarebbe una multa salata di parecchi milioni di euro - significa che a Bruxelles ci tengono d'occhio e che sicuramente non si potrà che costruire quello che è già stato approvato in mille sedi. 
Niente di più. Dunque, ad esempio salta l'ipotesi di costruire una darsena più grande di quella prevista da Di Mambro e per barche a motore. Sicuramente l'Unione europea non ce la passerebbe. E qualsiasi altra costruzione, altra ipotesi, altro progetto, diverso da quello steso dall'architetto Antonio Di Mambro, sarebbe un problema".

Ma adesso la preoccupazione vera di Simionato non è quella di far fare la Via, ma di trovare i quattrini per costruire il Polo nautico. Perchè i progetti sono stra-pronti e l'architetto Antonio Di Mambro si è anche fatto rifare tutti i preventivi. Rispetto ad una spesa prevista di 15 milioni di euro - stima fatta 4 anni fa - si è arrivati a 16 milioni 300 mila euro, dunque c'è stato solo un ritocco dei prezzi, niente di più. Segno che i conti erano giusti al millesimo già quattro anni fa. Ma quanti ce ne sono in cassetto di quei 16 milioni che servono? "Per adesso solo 1 milione è sicuro. L'ho salvato dai tagli di bilancio, con i denti. Ed è chiaro che con un milione non si va da nessuna parte - spiega Simionato - Altri soldi spero che saltino fuori a breve dalla vendita dei diritti di superficie dei terreni dell'area Pip di Cà Emiliani. Si tratta di terreni che abbiamo comprato, dato in concessione e sui quali adesso possiamo passare all'incasso. Più o meno 3 milioni di euro". E saremmo a 4. Quasi un terzo. Ne mancano due terzi. "E' chiaro che dobbiamo procedere per stralci. Ne abbiamo già parlato con Di Mambro e lui è d'accordo che si può fare a lotti. Certo, per iniziare serve qualcosa in più, ma si può iniziare, una volta finita la bonifica che è previsto inizi per fine anno. Stralci funzionali vuol dire che si predispone tutta l'infrastruttura e poi si rimanda la costruzione vera e propria". Diventa l'eterna incompiuta. "A meno che non si sblocchi la legge speciale. Se cambia il Governo e se la legge speciale viene rifinanziata, cambia tutto. Ma in questo momento non è così e io devo fare i conti con quel che c'è. Mi resta solo una alternativa, abbastanza drammatica. Siccome il Parco di San Giuliano è fondamentale per Mestre e io non ho dubbi che sia così, allora potremmo decidere di tagliare per un paio di anni qualche marciapiede e qualche riasfaltura, qualche fognatura e chissà che altro, per recuperare un po' di soldi. Ma è chiaro che si tratta di una strategia estrema perchè non è come Lavori pubblici stiamo navigando nell'oro, appaltando lavori di cui non c'è bisogno. Anzi. Potremmo raschiare il fondo del barile, ma non basta comunque. Intanto però andiamo avanti a fare quel che possiamo, io su San Giuliano non mollo".