CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Martedì, 21 Febbraio 2006

di Mitia Chiarin

«Vogliamo metterci in regola, da più di un anno chiediamo al Comune di quantificare un canone, ma non riceviamo risposta». Mario Rossi é il presidente del circolo velico Casanova, una bella realtà della vela, presente da 25 anni a Punta San Giuliano. Dopo la Canottieri Mestre, l'unica società che dal 1998 paga un canone al Comune, anche questo circolo vuole mettersi in regola, per veder «riconosciuto il diritto a stare a San Giuliano ». Ma dal Comune non arriva alcuna risposta. Strano, perché nel 2001 l'amministrazione comunale aveva ingiunto alle società di Punta San Giuliano di pagare per l'occupazione dell'ex colonia elioterapica.

Anche la Municipalità interviene: «Va ristabilita l'equità economica, oggi solo una società su otto paga il canone».

Solo una società su otto a Punta San Giuliano paga un canone al Comune per l'occupazione degli spazi fronte laguna.

E chi vuole mettersi in regola, non trova però risposte da Ca' Farsetti. 

E' il caso del circolo velico Casanova, 400 iscritti, 25 anni di attività. Il circolo ha ideato la Velalonga e mette a disposizione una flotta di barche a chi ama il mare ma non può permettersi una imbarcazione a vela. 

«A noi interessa
metterci in regola, da più di un anno chiediamo al Comune di quantificare un canone ma non abbiamo risposta. Vogliamo sancire il nostro diritto a stare a San Giuliano, pagando quanto di dovere», spiega il presidente Mario Rossi. 
Nel
2001 al circolo Casanova e ad altre tre società era arrivata da Ca' Farsetti l'ingiunzione a pagare un canone cumulativo per l'utilizzo dell'area dell'ex colonia elioterapica. Il Casanova ha chiesto di pagare la sua parte, ma non ha trovato risposta. «Ho sollecitato la collega Rumiz del Patrimonio ad avviare gli incontri per risolvere la situazione e sanare il pregresso, conseguenza anche di anni di completo abbandono di quell'area. Bisogna fare bene i conteggi sul canone, tenendo conto della particolare situazione », spiega l'assessore allo Sport, Sandro Simionato.

La questione di una regolarizzazione delle realtà di Punta San Giuliano é di attualità anche in Municipalità. 
La commissione
Sport chiede in un documento che andrà al voto del Consiglio «di ripristinare l'equità economica tra società» e, spiega il delegato Conte, vuole avere un rappresentante nel direttivo della polisportiva Polo Nautico (di cui fanno parte le otto società per garantire un ruolo di mediazione. 
La Polisportiva discuterà
di canoni il prossimo 3 marzo. «Per l'area comune del Polo Nautico siamo intenzionati a chiedere una concessione con il pagamento di un canone equo» dice il presidente Massimo Donadini «Pagarlo darebbe comunque a mio avviso maggiore tranquillità anche alle singole società».

Alla Canottieri Mestre, l'unica realtà di San Giuliano a pagare un canone per gli spazi, la questione viene vista addirittura come un caso di «concorrenza sleale», perché l'affitto pagato al Comune incide sulle quote di iscrizione dei soci. «Siamo stati i primi ad arrivare a San Giuliano e nel 1998 dopo l'ingiunzione del Comune ci siamo messi in regola con una trattativa col Patrimonio e poi con una convenzione con l'assessorato allo Sport» spiega il presidente Paolo Bertan «abbiamo versato 65 milioni di vecchie lire per sanare il pregresso e paghiamo ora 9700 euro l'anno di canone, più altri 5 mila euro per fognature ed immondizie. Le altre società invece non pagano nulla».