Il
più determinato è il presidente della
Municipalità di Mestre, Massimo Venturini:
"Abbiamo chiesto il ritiro immediato del
provvedimento. E spero ci possa essere al più
presto un pronunciamento del Consiglio
comunale.
Un colpo di mano del genere, contro Mestre, non può
passare."
Il
30 giugno, ultimo giorno del Commissario
straordinario contro il moto ondoso, il
vicesindaco di Venezia, Michele Vianello, ha dato
il via libero all'ordinanza scandalo di cui parla
Venturini.
Si
tratta di questo: con i poteri straordinari che
gli sono concessi per lottare contro il moto
ondoso, Vianello in un colpo solo ha fatto una
Variante urbanistica alla zona di punta San
Giuliano che cambia il progetto del parco stilato
dall'architetto Antonio Di Mambro.
"E
vuol dire - spiega Massimo Venturini - che si
stravolge completamente la filosofia dell'accesso
di Mestre all'acqua e con un vero e proprio blitz
perchè non più tardi di un mese fa il sindaco
Massimo Cacciari ha presentato a Mestre tutti i
progetti e nessuno ne sapeva nulla di questa
cosa."
Che
si tratti di un blitz di Vianello ci sono pochi
dubbi tant'è che il vicesindaco, che pure non è
nemico giurato delle conferenze stampa, stavolta
non ha fatto sapere nulla a nessuno.
C'è voluto un bel po' perchè iniziassero a
circolare le carte.
Ma
non è solo la Municipalità che insorge.
Ieri
il Consiglio di amministrazione dell'Istituzione
Parchi di Mestre ha approvato un ordine del giorno
con il quale chiede il ritiro del provvedimento e
alcuni consiglieri addirittura minacciano le
dimissioni.
Perchè il progetto, sotto la dicitura
"riqualificazione della riva del canale di
San Giuliano", in realtà uccide punta San
Giuliano.
Le 18 attività commerciali che si trovano lungo
la strada che porta fino in punta, infatti,
avranno la possibilità di allargarsi e di restare
lì per sempre.
Ma non solo da una vita si dice che si tratta di
attività incompatibili con il parco - lo ha
scritto nero su bianco lo stesso Antonio Di Mambro
- ma si è sempre detto che andavano
spostate.
Perchè
non ci sono solo le ditte di trasporto via acqua,
ma anche due aziende che costruiscono barche in
vetroresina e una che fa la sabbiatura delle
carene in ferro delle chiatte.
Dunque, si tratta di attività altamente
inquinanti e che sono nate, storicamente, grazie
ad abusi edilizi tollerati dagli Enti
pubblici.
Adesso l'abusivismo diventa progetto firmato e
timbrato dal vicesindaco Michele Vianello.
Il
progetto approvato dal Commissario delegato dal
sindaco per combattere il moto ondoso prevede che
si crei una vera e propria darsena lungo il Canal
Salso fin quasi in punta San Giuliano.
Vuol dire costruire qualcosa come 10 mila metri
quadri - 30 mila metri cubi, facendo sparire pista
ciclabile e passeggiata. Non solo, prevede che le
attività commerciali "si mangino" tutta
la strada che, dunque, viene spostata dentro il
parco, occupando così 7 ettari di verde pubblico,
distruggendo il canneto e soprattutto dando il via
libero al passaggio di barche a motore, giudicate
del tutto incompatibili con le attività delle
remiere di Punta San Giuliano. Insomma, un
disastro.
Maurizio
Dianese
1-
continua
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