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Andrea Stella
Il giovane navigatore disabile vicentino premiato a Roma velista dell'anno
Nel corso di una serata di gala tenutasi all'Hotel Excelsior di Roma, il navigatore e velista vicentino Andrea Stella è stato premiato miglior velista dell'anno "Per essere ruscito a dimostrare che la passione per la vela è in grado di superare ogni barriera". Stella con il catamarano Tim Progetto Italia-Lo Spirito di Stella ha di recente attraversato l'oceano Atlantico da Genova a Miami. Prima di questo, Stella era intervenuto a Vicenza ad un convegno sul tema "La disabilità oltre l'obbligo - Il reinserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro". L'iniziativa. promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori e dall'Associazione Lo Spirito di Stella, si è concretizzata in una seria ed articolata riflessione grazie ai contributi dei relatori che hanno proposto ai Giovani Imprenditori spunti molto interessanti sull'argomento. Stella, disabile da quattro anni e giovane imprenditore, ha posto al centro dell'attenzione l'esperienza del catamarano "Lo Spirito di Stella" per far capire come una persona che si ritrova in una condizione differente matura uno spirito creativo che prima non aveva.
Andrea Stella
"Come giovani imprenditori abbiamo l'obbligo morle di sapere che a Vicenza c'è un centro di Unità Spinale che ospita 150 pazienti ogni anno. Professionisti, operai, insomma persone come tante altre che devono riconstruire la propria esistenza e il lavoro rappresenta una chiave importante per tornare alla vita. Il disabile tende a diventare un innovatore e a maturare spunti creativi che prima non aveva: è una risorsa. Ma non può essere sprecata perché le barriere gli impediscono di muoversi".
Al suo fianco Omar Papait, giovane cuoco di altissimo livello ridimensionato da un sinistro stradale che l'ha reso paraplegico. Compagno di traversata atlantica di Stella, ha vissuto un percorso di riqualificazione professionale che l'ha reso responsabile delle tecnologie e delle telecomunicazioni a bordo del catamarano, a testiimonianza che se un disbile è inserito nel giusto contesto può esprimere le proprie potenzialità. "Dopo questa esperienza ho ritrovato al forza per pensare con la mia famiglia di aprire un ristorante e tra un mese inauguremo il locale che mi permetterà di riprendere il mio percorso professionale".
Il catamarano Spirito di Stella

Uno dei massimi esperti di quanto potenziale umano si nasconda dietro l'apparente disagio è Candido Cannavò, che ancora una volta ha voluto essere al fianco di Stella: "Anche dentro un carcere ci sono persone che attraverso il lavoro hanno creato cose straordinarie. Occorre capovolgere culturalmente il rapporto tra mondo esterno e disagio e quindi anche nelle aziende può essere il disabile ad aiutare l'impresa e non viceversa", ha concluso Cannavò.

E' intervenuta poi Feliciana Cortese, Primario dell'Unità Spinale di Vicenza: "un paziente passa presso il nostro centro un periodo di circa 6 mesi di riabilitazione. Al di là dell'aspetto fisico diventa importante creare già in questo periodo dei momenti di contatto con la realtà esterna, sociale e lavorativa, perché diventa la chiave per il suo futuro reinserimento".

Nel dibattito conclusivo è intervenuto anche Massimo Calearo, Presidente degli Industriali vicentini, che ha assistito con molto interesse gli interventi dei relatori: "siamo imprenditori e siamo parte della società; stavo riflettendo sulla mia azienda e mi sono fatto degli appunti per verificare l'accessibilità dei locali e dei servizi igienici, segno che questa iniziativa mi ha portato a riflettere in concreto sulla mia realtà e che ciò è può essere fatto da ognuno di noi. Nello "Spirito di Stella" c'è lo spirito dei giovani industriali che sono la parte più creativa della nostra categoria".

07/02/2005