Il
divertimento natalizio degli appassionati di internet?
Si chiama «Homus mestrinus» ed è un simpatico documentario su
Mestre e il suo popolo, una sconosciuta specie umana che ha resistito
alle sollecitazioni della vita moderna e solo di recente scoperta
dagli scienziati.
Presentato all’ ultimo Mestre Film Festival, è tra i più «cliccati»
dagli internauti mestrini e veneti su Google video.
Merito del passaparola attraverso le email, che oltre allo scambio di
auguri, hanno spinto in molti in questi giorni di festa a collegarsi
on line per vedere il filmato. Un divertente documentario sulla storia
di «Mestrius» e dei suoi abitanti, gli «homus mestrinus» appunto,
che, discendenti delle scimmie, oggi vivono in una moderna giungla di
asfalto, immersi nel traffico, tra lotte quotidiane per la spesa al
mercato dietro al centro Le Barche, il rito
dello spritz, le tecniche di corteggiamento. Un mezzo per divertire ma
anche riflettere: perchè
la
storia di Mestre è rimasta nella realtà per troppi anni totalmente
assente dal bagaglio culturale della città. L’«homus mestrinus»
oggi vive in una città al centro di grandi trasformazioni
urbanistiche. C’è come sempre lo zampino della globalizzazione,
simboleggiata dal sorridente Mister Wang che accoglie i visitatori
all’hotel Piave vicino alla stazione. Con un ritmo simile ai
documentari di Alberto Angela, con filmati della città intervallati
da scene di lotta animale nella vera giungla selvaggia o scena da film
come «Jurassic Park», ad accompagnarci in questo viaggio alla
scoperta dell’ «homus mestrinus» è proprio l’autore, un
trentenne di Mestre. Gianpaolo Cerato, look da moderno «Indiana Jones»
con tanto di martelletto archeologo e parlata inglese (la traduzione
italiana è di Fabrizio Pucci, nota voce di documentari) va a
passeggio da via Poerio a San Giuliano, che è il vero simbolo della
riscossa della città. In poche settimane il filmato ha raccolto oltre
1800 visualizzazioni su Google video, il grande motore di ricerca con
una intera sezione dedicata ai filmati. Un’altra sessantina di
spettatori sono stati guadagnati invece attraverso «You tube», altro
sito specializzato in immagini e filmati messi a disposizione dagli
stessi utenti del web.
Il passaparola continua, tra amici e
appassionati. «Non mi aspettavo affatto tanta attenzione - spiega
Gianpaolo Cerato, dipendente del Casinò di Venezia, con il sogno di
lavorare stabilmente nei documentari e cortometraggi - ho inserito in
internet il filmato per consentire agli amici, vicini e lontani, di
vederlo. Invece la voce si è sparsa e in tantissimi lo stanno
vedendo. E’ per me un ottimo riscontro, dopo l’apprezzamento del
pubblico al Mestre Film Festival».
Mitia Chiarin