Milano
NOSTRO
INVIATO
Mestre
per quattro giorni sarà la città del rock. Piena di
giovani, di musica, di colori.
E basta con la storia che
questo è un gerontocomio, che la città va a fondo e che
siamo ancora quelli di Morte a Venezia. Altro che morte,
vita a Venezia.
Dal 14 al 17 giugno, al parco di San
Giuliano andrà in scena il più grande festival del rock
che esista in Europa. Se poi mestrini e veneziani lo
rovineranno a colpi di proteste e di polemiche con
contorno delle solite lamentele che così non va e non se
ne può più, dovranno vedersela con il sindaco Massimo
Cacciari, il più entusiasta di tutti.
Perchè questo
Heineken Jammin' Festival edizione 2007 al parco di San
Giuliano - presentato ieri a Milano dai vertici di
Heineken - è fortemente voluto da Municipalità, Comune,
Provincia e Regione. "Questo è un appuntamento che
dovrà servire a correggere un messaggio sbagliato che
circola sulla città di Venezia come un posto di vecchi,
che annega, e dove non possono aver luogo iniziative come
l'Heineken Jammin' Festival - ha detto Cacciari - E
invece, non va dimenticato che Venezia è anche una città
ricca di giovani: sono ben trentamila gli studenti delle
sue Università.
Ed è una città di ottime capacità
ricettive, come conferma l'attesa di un milione di
visitatori per l'imminente Carnevale".
E se siamo in
grado di gestire un milione di persone in dieci giorni,
sapremo tenere sotto controllo 150 mila giovani che
vengono a sentire Vasco Rossi, no? Anche perchè il popolo
del rock non ha nulla a che vedere con i tifosi da stadio.
Dunque, il festival servirà per lanciare nel mondo il
parco di San Giuliano.
E se si rovina?
Allora l'architetto
Gianni Caprioglio, presidente dell'istituzione Il parco,
stapperà una bottiglia di champagne dal momento che è
riuscito ad avere una fideiussione di garanzia di 2
milioni e mezzo di euro, quanto basta per rifare il manto
erboso di mezzo parco.
Ma poi, perchè si dovrebbe
rovinare?
In tutto il mondo - da New York a Sidney - i
grandi concerti si fanno nei parchi, da sempre e
Caprioglio dice chiaro e tondo che questo è il modo di
lanciare sul serio il parco, facendo in modo che sia il
baricentro dello sport - ecco la Venice Marathon che passa
di qua - e della cultura, a cominciare con la musica. Ma
l'organizzazione dell'Heineken festival non ha dubbi che
nulla andrà rotto o sciupato.
E siccome parlano dall'alto
di una esperienza lunghissima dal momento che hanno
organizzato questo festival al Imola per nove anni di
seguito prima di scegliere San Giuliano per il decimo
anniversario. Anche perchè a Imola c'erano fin
dall'inizio problemi di parcheggi e di logistica - pensate
che il Comune dava una deroga ai residenti che potevano
far parcheggiare le auto in giardino e incassare i
quattrini - e qui invece lo spazio è infinito.
70 ettari
di verde attrezzato con panchine e viali asfaltati,
fontane e lampioni per un festival del rock che sarà
organizzato con 8 schermi panoramici, una tenda ospedale,
12 punti di pronto soccorso, 1 farmacia, 2 bancomat, 1
campo giochi per bambini con baby sitter, 400 bagni, 100
docce, 2 ristoranti, 14 punti di informazione, un
campeggio per 4 mila tende e tre palchi per le esibizioni
degli artisti. Più punti massaggio, punti relax, una
spiaggia artificiale con solarium e poi campi da basket e
da calcetto, pista di pattinaggio- quella che c'è già -
e libreria e forse anche una sala cinema. Più il
vaporetto sotto casa e cioè in Punta San Giuliano per
andare a Venezia. E anche questa - ha spiegato il sindaco
Massimo Cacciari - è una occasione per sperimentare un
turismo giovane e intelligente, cercando di convincere i
giovani che una passeggiata a San Pietro di Castello vale
quasi quanto San Marco ed è più trendy. Dunque, ha
spiegato il presidente della Municipalità di Mestre,
Massimo Venturini, che è il vero inventore di questo
festival al parco di San Giuliano, la sfida è tripla.
Far
funzionare tutto procurando ai mestrini il minor fastidio
possibile, riuscire a convincere i giovani che il prossimo
anno val la pena di tornare e dare la possibilità a
migliaia di rocchettari di capire che non c'è solo la
Venezia da cartolina. E' il segno, spiega Venturini, del
riscatto di Mestre, che trasforma una discarica in parco e
guarda al futuro con un festival rock.
Del resto
Roberto De Luca di Milano concerti che per Heineken
organizza il festival, ha detto chiaro e tondo che il
parco di Sanb Giuliano è stato scelto per la sua
bellezza, bellezza in sè in quanto parco in riva alla
laguna, ma anche per lo sfondo, che è incomparabile. E se
Heineken ha deciso di mettere qualche milione di euro su
questa manifestazione, significa che è sicura del ritorno
in termini di immagine legando il nome della birra a
Venezia.
Ma il presidente della Provincia Davide Zoggia
guarda sia alla possibilità di lanciare il nome di Mestre
come polo attrattivo per il Veneto e per gli emergenti
Paesi dell'Est, ma anche alle opportunità concrete, di
tipo economico, quando spiega che la ricettività di
Mestre non sarà sufficiente e nemmeno quella della
Riviera e che fioccheranno le prenotazioni anche su Jesolo
e dintorni. Come dire che la Provincia dà volentieri il
suo appoggio perchè è convinta che questa sia una chance
culturale ed economica da non perdere. Dalle altre parti
si leccherebbero le dita perchè ormai tutti hanno capito
che la cultura è anche un colossale business, qui si
spera che non salti fuori il solito concerto di lamenti
che punta a far fallire qualsiasi iniziativa - ragiona
Zoggia.
Ma la paura che sia un altro disastro come il
concerto dei Pink Floyd?
"Quell'evento non fu
preparato in modo da accogliere una grande folla e fu
collocato in un luogo non idoneo come Piazza San Marco -
ha detto il sindaco Cacciari - spazio che va riservato per
eventi di impatto minore. Nessun timore, infine, per
l'afflusso di masse di giovani: non avrei dato il Parco
per la partita Palermo-Catania, ha detto il sindaco, ma
non mi risulta ci siano mai stati scontri tra i tifosi di
Vasco Rossi..."
Maurizio
Dianese
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