Passeggiata,
pista ciclabile, sentiero naturale... molte sono state le
proposte per dare continuità al territorio di gronda, quasi
sicuramente fra i più suggestivi e rilevanti del Comune di
Venezia. Nella sua continuità, da forte Marghera
ai forti Bazzera e Rossarol, potrà diventare una pregiatissima
e strutturata mèta di turismo
ambientale. |
Sopralluogo
con il Magistrato alle Acque lungo l’area dei fosfogessi
Una
passeggiata dal
Passo a San Giuliano
E’
la richiesta del comitato Cittadini. Ma il sito è
vincolato fino al 2010
CAMPALTO.
Da tanti anni l’argine dell’Osellino è chiuso da due
cancelli che ne impediscono l’accesso.
E invece il tratto di qualche chilometro che dal Passo
conduce al canile di San Giuliano, attraverso una strada
privilegiata, un ampio argine che costeggia la laguna,
dovrebbe essere una direttissima per il parco della città.
Giovedì mattina alcuni rappresentanti del comitato «cittadini
per Campalto» hanno effettuato un sopralluogo alla zona
assieme al Magistrato alle Acque.
Che possiede il lucchetto che apre i cancelli che
danno accesso a quella che è soprannominata la zona
dell’ex discarica del Passo un tempo contaminata dai
fosfogessi oggetto di una grande opera di bonifica che si
è conclusa nel 2004. Andrebbe però anche fatto un
appunto, segnalando che la rete è rotta e che dunque da
un po’ di tempo a questa parte, c’è chi vi accede
abusivamente. |
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Il comitato ha esposto al
Magistrato la volontà di poter realizzare un percorso
naturalistico lungo l’argine. Le piste ciclabili hanno tempi
lunghi e i residenti in mancanza di altre strade, vogliono un
passaggio sicuro al parco di San Guliano, che consenta di
arrivare velocemente a Mestre evitando di dover percorrere
l’Orlanda con il rischio di venire travolti da qualche camion.
Purtroppo, però, il sito è vincolato fino al 2010 perché
sotto monitorazione da parte del Magistrato e dell’Arpav.
La prima parte della messa in sicurezza dell’ex discarica di
Campalto è terminata nel 2004 ma il collaudo ambientale, che
spetta ai vari assessorati all’Ambiente ha un iter più
lungo.
La messa in sicurezza dei 23 ettari di terreno è iniziata nel
1999.
Un lavoro certosino costato fino ad oggi 19 milioni euro.
Dei 23 ettari bonificati, 7 comprendono la zona dove con il
passare degli anni sono stati depositati i fosfogessi, mentre
negli altri 16 sono stati rinvenuti bidoni di bitume, oli
esausti, residui di lavorazione e rifiuti pericolosi di ogni
genere arrivati a Campalto negli anni ’60, così come
agli anni ’60 risalgono i fosfogessi che hanno inquinato
il suolo. Nell’area è stato creato quello che dagli addetti
ai lavori viene chiamato «sarcofago», che nel caso specifico
di Campalto è consistito in tre ordini di cinturazione.
Il comitato ha però chiesto di poter usufruire solo del
passaggio, delimitando un sentiero senza intaccare il resto del
sito, realizzando un passerella recintata, anche perché
l’area dell’ex discarica nei progetti del Comune è parte
integrante del parco di San Giuliano. Il Magistrato però, ha
bisogno per procedere di una richiesta formale da parte della
Municipalità o dell’amministrazione comunale, magari con un
progetto allegato. Il problema potrebbe essere rappresentato
dalla necessità di realizzare recinzioni alquanto alte per
delimitare la zona, lasciando però dei passaggi per i camion
che si recano ad effettuare i monitoraggi.
(Marta Artico)
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