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Dicembre 07, ore 17.30
Laurentianum di P.zza Ferretto
Punto su
F.te Marghera
Il
futuro della grande stella
fra parco e città
Incontro con gli assessori
al Patrimonio, Ambiente, Urbanistica, sulla questione del bando
sul Forte
foto
di A. Bonaventura "Califfo" - La città del Sole
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Fra i progetti
il "Centro degli sport d'acqua" di Oddino Franceschini |
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Navigando
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Giorgio in Alga
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della Nautica Naturale 2003 |
Il GAZZETTINO Giovedi' 20 Dicembre
2007 Edizione Venezia
Un
campus sportivo, un centro di ... |
Un
campus sportivo, un centro di ricerca e magari, alla pari
di un Marine Science Center degli Usa, attività
produttive che si affiancano alla valorizzazione e
riscoperta del territorio.
I progetti attorno a Forte Marghera iniziano, un poco alla
volta, a delinearsi.
Quantomeno la recente nascita di un tavolo di lavoro tra
funzionari, dirigenti, Lavori pubblici, Cultura ed
Ambiente, per la stesura di un bando che definisca i
criteri sull'utilizzo dell'antica fortezza napoleonica,
sta, pian piano, smuovendo le acque.
E le idee iniziano a fioccare, come si è visto ieri sera,
in occasione dell'incontro su Forte Marghera promosso
dalla sezione del Partito Democratico di Mestre
Centro.
Sicuro è che ad avere la meglio sarà la polifunzionalità,
ovvero diverse funzioni integrate per rendere
effettivamente strategica un'area di oltre 48 ettari tra
San Giuliano, l'Università ed il centro.
Una vera 'porta sulla laguna', come l'ha definita Mara
Rumiz, assessora al Patrimonio.
Dopo il complesso rapporto per l'acquisizione dal demanio
militare per Forte Marghera sembrano essere arrivati tempi
migliori.
"La scorsa settimana - spiega Rumiz - abbiamo
acquisito l'area. Ora si avvia la fase di
recupero-restauro.
Noi possiamo usarlo come vogliamo, a patto che vi sia
fruizione pubblica.
" A tal scopo è stato avviato un nutrito gruppo di
lavoro, coordinato dall'assessore all'Ambiente,
Pierantonio Belcaro.
"Servono più partner - spiega Rumiz - servono almeno
50 milioni di euro per il riutilizzo e come
amministrazione non abbiamo le risorse sufficienti.
Più che un unico investitore ne servono diversi in base
al specifico campo d'attività." Nel bando in
elaborazione e forse già attivo nei primi mesi del 2008
si indicherà il progetto complessivo per l'area (costata
9 milioni di euro), oltre che una valutazione economica,
sempre considerando che dei 103 mila metri cubi di
costruzioni a Forte Marghera (circa 20 capannoni), 30 mila
sono vincolati e pertanto non possono essere
toccati.
Il bando sarà rivolto a Forte Marghera - aggiunge Rumiz -
ma non si deve perdere il riferimento all'intero campo
trincerato, dove molte associazioni di volontariato
lavorano da anni."
Quando nel 2004 venne approvato il progetto di
acquisizione di Forte Marghera, vennero inclusi anche gli
altri 6 forti del campo trincerato, di cui 3 per permuta e
3 per acquisizione. La lentezza nel processo di
acquisizione del Forte ha impedito l'evoluzione di
numerosi progetti europei ed adesso l'amministrazione
intende recuperare il tempo perduto.
E accanto all'idea di una dimensione culturale, di una
realtà espositiva (non fieristica, perché le dimensioni
delle strutture non lo consentono), molto si punta sulle
realtà sportive. Se Luigi Brugnaro, presidente Umana,
pensa in grande ad una sorta di campus sportivo come negli
Usa, Odino Franceschini, presidente Up Sport Veneto, in
merito ha già nel cassetto, grazie alla propria
esperienza di insegnante, per il capannone Palmanova 43,
la realizzazione di un campus per le discipline nautiche
senza barriere, per tutti, giovani, anziani, disabili;
tutti senza esclusioni. Il campus sportivo occuperebbe un
terzo dei 48 ettari del Forte.
Il costo del progetto si aggira per il recupero del
capannone Palmanova 43 su un milione e 300 mila euro,
mentre per le strutture d'accoglienza le stime si fanno più
difficili, per il primi mesi del 2008 il progetto di
fattibilità a stralci potrebbe già rendere papabili per
il progetto 350 mila euro.
"Il progetto ha già ottenuto l'approvazione dei
ministri Fioroni e Melandri - spiega Franceschini - e
quest'anno ha ricevuto anche l'Alto Patronato". Se
per Pietrangelo Pettenò, presidente Marco Polo System, la
società che al momento gestisce le attività di Forte
Marghera, serve prima un progetto complessivo dell'intera
area, Brugnaro ha le idee chiare: "A Forte Marghera
servono attività con un ritorno economico - sottolinea
Brugnaro - un uso unico è sbagliato, deve essere uno
spazio multifunzionale. Dovrà esserci un spazio
espositivo, magari anche un bel campus sportivo, con
residenze per gli atleti, per realizzare attività
sportive anche di formazione, che richiamino giovani da
tutto il mondo".
Giulia
Quaggio
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Il GAZZETTINO Giovedi' 6 Dicembre
2007 Edizione Venezia
A
Forte Marghera il centro di eccellenza dello sport |
Per
la prima volta insieme disabili e non. Così la struttura
potrebbe vivere per tutto l’anno. Ed essere aperta alla
città |
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Nel 2004 ha collaborato anche CVC, e
l'occasione si ripresenta nel 2008.
La notizia é che l'esperienza
Up-Sport é cresciuta a livello nazionale.
« A Forte Marghera il centro di eccellenza dello sport - per la prima
volta insieme disabili e non. Così la struttura potrebbe vivere per
tutto l’anno. Ed essere aperta alla città» Il sogno fa un altro
passo avanti.
E non da poco perchè sia il Ministero
dello sport che il Ministero alla pubblica istruzione hanno acceso un
riflettore su Forte Marghera.
Ma il più interessato è il presidente del Comitato paralimpico, Luca
Pancalli, deciso a fare di Forte Marghera l'unico centro in Italia di
preparazione per atleti disabili e non. "E questa è una assoluta
novità - spiega Oddino Franceschini (nella foto) che è l'anima di
questa idea per la rivitalizzazione di Forte Marghera, idea che oggi
presenterà agli studenti di Architettura per la conservazione - Finora
infatti si è badato a separare i due mondi. Da una parte gli sportivi
normali, dall'altra i disabili. E addirittura si è fatto fatica a
capire che non solo i due mondi sono compatibili, ma che addirittura
sono complementari. Noi a Mestre abbiamo toccato con mano la bontà di
questi principi. Mi viene in mente un ragazzo distrofico, con un visus
del 50 per cento, che ha iniziato a vogare con i compagni di scuola e
adesso è diventato fortissimo. Pensare che all'inizio quasi non
riusciva a muovere le braccia e adesso all'Idroscalo di Milano ha vinto
la gara in kayak sui mille metri. Quel che voglio dire è che abbiamo
l'occasione di vincere il pregiudizio mettendo in piedi un centro
sportivo unico al mondo - e unico anche in Italia - per gli sport
acquatici.
A Roma Pancalli ha appena dato il via ai lavori per un mega centro che,
adottando questa filosofia, abbraccia tutti gli sport e mette insieme
disabili e non. Noi qui possiamo aggiungere gli sport acquatici. Con, in
più il richiamo di Venezia. E vuol dire avere a disposizione, dentro il
Forte, l'edificio Palmanova - quello che una volta era l'officina del
Forte - e gli edifici che si trovano a ridosso del canale interno al
Forte. Diciamo che andremmo ad occupare un terzo dell'area con palestre,
sala conferenze, aule di studio e un deposito per le canoe. Più la
foresteria, i centri di accoglienza, le biblioteche. L'idea base è di
concentrare qui l'eccellenza della ricerca e dello studio in campo
sportivo. Con la collaborazione del Comitato paralimpico, ma anche dei
ministeri". Del resto Franceschini può dimostrare di aver visto
giusto quando sette anni fa ha iniziato a portare i ragazzi delle Medie
Superiori a conoscere la laguna. Li ha imbarcati su canoe e piroghe, su
sandoli e mascarete e con l'aiuto delle remiere di Punta San Giuliano li
ha portati a vogare. Dai ragazzi delle Superiori alle medie e ora alle
elementari e addirittura alle materne, il passo è stato logico. Così
come il coinvolgimento dei ragazzi disabili. In barca chi è in
carrozzina è subito a suo agio e spesso impara a governare canoe e
barche a vela come, se non meglio, dei coetanei che hanno due gambe e
due braccia sane. "E' una esperienza entusiasmante questa di
utilizzare lo sport come collante tra giovani e come terapia vera per
tutti. Non c'è niente di più sano - dice Franceschini - E penso che
Venezia sia perfetta per questo ribaltamento di filosofia che è
necessario introdurre nello sport e nella scuola, anzi nell'intera
società. Perchè Venezia è la città con più barriere architettoniche
al mondo, se ci si va a piedi o in carrozzina, ma se vai in
barca.."
Oddino Franceschini ha ricevuto il via libera dai Ministeri e dal
Comitato paralimpico e adesso sta cercando di trovare "sponde"
all'Università di Venezia che da sempre guarda con grande attenzione al
polmone verde del Forte, che si trova a due passi dalla sede
universitaria di via Torino. All corso del prof. Gianni Vio,
Franceschini ha chiesto la progettazione di un recupero e riutilizzo del
Forte, che vada anche oltre il progetto che ha steso Franceschini con
gli architetti Alessandro Bellinato e Sabrina Dogà.
Tra l'altro questa è una operazione che verrebbe fatta, per il Comune a
costo zero, con i finanziamento di Roma - 1 milione e 300 mila euro. Non
solo, una parte di Forte Marghera - i due terzi - resta libera per le
fiere campionarie e la presenza dell'Università dello sport
garantirebbe quella presenza continua e che è indispensabile per tener
vivo il Forte e, soprattutto, per tenerlo aperto alla città.
Maurizio Dianese
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