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VENEZIA
CREPA
LE MANI SULLA CITTA’ E SULLA LAGUNA
Cosa |
mostra
Work |
Quando |
07/01/2008
18:00 al
12/01/2008 21:00 |
Dove |
Venezia
- Sale Docks ai Magazzini del Sale in Punta della Salute |
Persona
di riferimento |
Luciano
Mazzolin |
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creato da Luciano Mazzolin
— Ultima modifica 07/01/2008 23:26
Mostra multimediale – materiali
fotografici e videoinstallazioni:
NoMose – No grandi navi in laguna – No al moto ondoso – No
all’esodo degli abitanti e alla trasformazione di Venezia
in una Disneyland per milioni di turisti” mordi e fuggi” – No
al patrimonio abitativo trasformato in Bed&Breakfast – No al
degrado fisico e sociale della città - per uno sviluppo compatibile
di una città unica al mondo che non ha bisogno di omologazioni e
metropolitane sublagunari.
A cura di:
Associazione AmbienteVenezia
Associazione Amici di Venezia
Assemblea Permanente NoMose
Assemblea Permanente contro il rischio chimico di Marghera
Coordinamento cittadino contro le grandi navi
inaugurazione lunedi' 7 gennaio 2008 alle ore 18.00 ; per i
giorni successivi orario di apertura dalle 14.00 alle 21.00
SAVE VENICE
La città sotto attacco da parte di
vecchi e nuovi predoni, svenduta e violentata, lasciata al degrado,
vilipesa nei sui monumenti abbandonati senza restauri continui,
nonostante i fondi stanziati dalla comunità internazionale e dallo
Stato negli ultimi quarant’anni per la salvaguardia di una città
unica al mondo.
Miliardi di euro dirottati per la costruzione di Ecomostri inutili e
dannosi quali il Mo.S.E.
Il massimo monumento della città, quell’Arsenal dei veneziani
che ha fatto grande la Serenissima, trasformato nel magazzino per le
paratoie che dovrebbero fermare il mare fuori della laguna o in sede
di alberghi ed attività ancora una volta legate alla speculazione.
Lavori di consolidamento e rialzo delle rive e delle fondamenta
condotti con tecniche costruttive e materiali che nulla hanno a che
fare con le tecniche e i materiali tradizionali, collaudati per
secoli per l’acqua e il suolo che costituisce l’ambiente
lagunare. Lavori in calcestruzzo e ferro che provocano
crolli e cedimenti, ma che nessuno controlla, visto il monopolio
assoluto di quel consorzio di imprese che cura studi,
sperimentazioni progettazioni, realizzazioni e monitoraggi di tutte
le grandi e piccole opere in laguna.
Venezia travolta dalla
marea della monocoltura turistica. Travolta e soffocata da venti
milioni di turisti l’anno che la stanno trasformando in una
Disneyland svuotata dei suoi abitanti.
Turisti da “spellare” con il vetro made in Taiwan, da portare da
Fusina a San Marco, da Punta Sabbioni a Riva degli Schiavoni, dal
Tronchetto a Piazzale Roma con tanto di people mover sopra i
palazzi.
Palazzi ed ospedali da svuotare delle loro attività e svendere per
trasformarli in alberghi.
SAVE THE LAGOON
Una laguna manomessa da grandi opere devastanti. Un ecosistema
complesso ridotto ad un braccio di mare, scavando e riscavando
canali navigabili per far transitare navi transoceaniche
completamente fuori scala rispetto alla città e alla sua laguna.
Si dragano canali industriali da fanghi inquinati da smaltire a
minor prezzo, costruendo isole artificiali avvelenate e collinette
tossiche in gronda lagunare.
Grandi navi da crociera che, con il moto delle eliche e delle immani
masse di acqua, distruggono fondali e scavano sotto le millenarie
fondamenta, inquinando l’aria con polveri sottili più che in
tangenziale di Mestre. Superpetroliere che transitano
nella zona umida più importante d’Europa per rifornire di materie
prime un polo industriale ormai obsoleto, che ha avvelenato gli
uomini, gli animali, l’aria, l’acqua e il suolo per un secolo e
che le multinazionali continuano a spremere fino a quando a loro
converrà.
Una laguna che si vuole omologare ad un futurismo di provincia,
costruendo una metropolitana sub lagunare scavando un tunnel sotto
il caranto per portare qualche migliaio di turisti in più da
Tessera all’Arsenale.
Una laguna in cui sfrecciano natanti che con il loro moto ondoso
distruggono rive e barene. Una laguna in cui vogliono
costruire barene finte, dove non ci sono mai state, con i fanghi di
risulta scavati sul fondo delle bocche di porto per lasciar posto al
cemento del Mo.S.E.. Una laguna dove i fondali vengono
addirittura arati dai pescatori di frodo di molluschi alla diossina
made in Porto Marghera.
SAVE THE CITIZENS OF VENICE
Venezia città
intermittente, che si riempie di giorno di pendolari che portano il
loro lavoro in città, di studenti e precari che vi vengono a
studiare, a produrre e a vivere animando campi ed università.
Venezia città
intermittente, che si svuota di notte perché le case sono troppo
care per abitarle e conviene di più trasformarle in Bed&Breakfast
per il turista “mordi e fuggi” di una notte.
Venezia in vendita per
l’economia globalizzata e per il turismo poco compatibile, che
crea profitti immediati per pochi, ma che rischia di non lasciare
nulla ai posteri.
Venezia che ancora
resiste perché attira sogni, creatività materiale e immateriale di
nuovi e antichi cittadini che si possono riappropriare della città
e della sua laguna, della sua cultura materiale ed immateriale volta
all’equilibrio tra acqua, terra, attività umane ed ambiente.
sito originale:
http://territorioveneto.it/venezia-crepa-le-mani-sulla-citta2019-e-sulla-laguna/
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7 gennaio 2008
Zattere. Da oggi fino a sabato l'iniziativa
approvata dalla commissione speciale voluta dal sindaco
I Magazzini contro gli ecomostri
comitati del no in mostra al Sale
Francesca Fungher francesca.funqher@epolis.sm
I volantini erano comparsi in città già da
qualche giorno. E nel fine settimana è arrivata la conferma
ufficiale. Apre oggi la nuova mostra ai Magazzini del sale. Proprio
secondo quel progetto anticipato prima delle feste natalizie da
Tommaso Cacciari leader del c.so Morion.
"VENEZIA CREPA" è l'eloquente
titolo di una mostra multimediale che raccoglie le proteste e i
documenti delle associazioni e dei comitati del
"no"veneziani e mestrini: a curarla le associazioni Ambiente
Venezia e Amici di Venezia, le assemblee permanenti NoAiose e contro
il rischio chimico di Margheral, e il coordinamento cittadino contro
le grandi navi.
La commissione speciale incaricata dal Comune di redigere il programma
di attività all'interno del salone numero tre, in uso all'assessorato
alla Cultura di Luana Zanella, ha intanto concesso lo spazio alle
Zattere dal 7 al 12 gennaio. La seduta si è tenuta il 21 dicembre
scorso e i rappresentanti di Ca' Farsetti, Iuav, Accademia di Belle
arti. Bevilacqua La Masa hanno scelto, come evento di inizio anno
quello proposto, fra le altre, dall'associazione Aka.
L'ex deposito della Serenissima ospiterà,
quindi, «un itinerario di informazione e denuncia sui diversi
problemi e sulla salvezza di Venezia» sintetizzava Tommaso Cacciari,
che sottolineava anche come per la prima volta «quest'iniziativa
metta insieme l'associazionismo di diversa matrice e ispirazione anche
politica».
Il viaggio virtuale inizia dalla bocca di
porto del Lido con l'assemblea permanente NoMose, che espone
cartelloni sulla realizzazione dell'opera. Per poi passare al problema
del transito delle grandi navi in bacino San Marco e chiudere il
cerchio con uno spazio chiuso all’interno del quale cui verranno
proiettati due documentari su queste questioni.
Si passa poi alla sezione curata dagli Amici
di Venezia, con i problemi del moto ondoso, del traffico acqueo e
della salvaguardia dei monumenti e dei palazzi storici veneziani.
Per chiudere con «un altro fronte
dell'assedio alla laguna», usando le parole del leader del Morion,
cioè i problemi di Porto Marghera con 1'assemblea contro il rischio
chimico.
AI centro del percorso le installazioni degli
studenti dello Iuav e il materiale prodotto dai comitati degli
allagati sull'emergenza idrogeologica in terraferma.
A chiudere la mostra dovrebbe esserci, sabato
prossimo. un dibattito con esponenti del mondo del remo.
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