CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia      

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Circolo Velico Casanova e Soc. Canottieri Mestre
organizzano la serata:

« clicca l'immagine e vedi il percorso da piazzale San Giuliano alla sala conferenze.

IL SITO ARCHEOLOGICO 
DELL'ISOLA SCOMPARSA 
DI SAN MARCO IN BOCCALAMA
  

Venerdì 7 Marzo  2008   ore 21.00

Palazzina ex Dogana, sede Canottieri Mestre
sala riunioni 1° piano

ingresso libero

   

  

a cura di Diego Callegaro

  

e se vuoi conoscere la STORIA DELL’ARCHEOLOGIA
LAGUNARE DI
VENEZIA, da GIOVANNI CASONI 
a ERNESTO CANAL, non perdere di scaricare la Tesi di Laurea di Annalisa Lizza

 

 

  E Polis 20 Aprile 2006 - p.28


Cultura - L'imbarcazione affondata a difesa dell'isola di Boccalama è la protagonista del documentario


La galea ritrovata 
   

diventa un film
   

 

La pellicola sarà proiettata per la prima volta il 25 di aprile

al teatro La Fenice 

 

Beatrlce Barzaghi  venezia@epolis.sm

 

I mercanti veneziani del quattordicesimo secolo importavano le sete dalla Cina per scambiarle con lane pregiate. 
Per i trasporti usavano le galee, imbarcazioni da guerra trasformate dalle abili mani dei tremila maestri d'ascia dell'Arsenale, la più grande fabbrica dell'epoca, in cui si costruivano anche cento navi in sei mesi. 
L'unico esemplare di galea finora conosciuto è stato scoperto in laguna nel 2001, un relitto di sette secoli fa affondato nei pressi dell'isola di San Marco in Boccalama. E ora il regista Marco Visalberghi, mentre preparava un documentario sui cantieri del Mose, ha deciso di raccontare l'affascinante storia della galea ritrovata.
  

IL FILM, opera di divulgazione storico-scientifica costata 480 mila euro e cinque anni di riprese, narra la potenza navale e mercantile della Serenissima e sarà proiettato il 25 aprile nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. 
«Argomenti complessi come i ritrovamenti archeologici hanno bisogno di essere portati all'attenzione del grande pubblico - riflette Visalberghi, che ha lavorato in collaborazione con il regista francese Maurice Ribiére - Ho trovato nella galea la chiave per interpretare la vita nella città medievale più ricca e più bella d'Europa». 
  
Il documentario mostra anche l'iter dello scavo. Difficile immaginare un collegamento con la realtà veneziana attuale, ma Giancarlo Galan non perde l'occasione per ricordare: «Le opere di risanamento ambientale e morfologico della laguna, finanziate dallo Stato tramite il Magistrato alle acque, hanno portato anche a scoperte naturali e archeologiche - ha commentato il governatore - Le attività di salvaguardia vengono realizzate non solo per il Mose ma in un'ottica culturale più ampia. C'è da augurarsi inoltre, che la decadenza dell'Arsenale secoli fa non corrisponda alla decadenza della zona industriale odierna». 

II dottor Luigi Fozzati si occupa di archeologia subacquea: «La galea ritrovata è una delle prime costruite e risale al XIV secolo. Si tratta-prosegue Fozzati - di una scoperta fondamentale per datare l'invenzione del timone centrale che si credeva originario del mare del Nord. Ritrovarlo invece nella galea veneziana di un secolo prima dimostra l'avanguardia dei cantieri lagunari». 
Sono stati asportati 10 mila metri cubi l'ora di acqua per estrarre il relitto dal fango. Il dottor Marco D'Agostino e la sua squadra hanno fatto riemergere la chiglia e le ordinate, poi la struttura ricoperta con fasciame. La galea è stata studiata, fotografata e in seguito risommersa: «Per evitare

escursione termica, esposizione alla luce e batteri del legno - ha spiegato Fozzati - mentre si attende sempre il mómento di trasformare l'eccezionalità archeologica veneziana in una normale attività culturale». 

La galea era un'imbarcazione lunga e stretta, 40 metri da prua a poppa per 5 di larghezza, dotata di 200 rematori che avevano a disposizione un metro cubo di spazio a testa. 


         byrevi Venezia 1.3.2008