Nei giorni scorsi il Sindaco di Venezia ha affermato che il nuovo
centro nautico previsto a San Giuliano, all’interno del Parco, si
realizzerà solo con la finanza di progetto, ovvero con l’apporto di
soldi dei privati, in mancanza – immagino -
di disponibilità di fondi comunali.
Negli ultimi tre anni
questa affermazione è stata più volte ripetuta dal Sindaco e credo
sia giusto fare un po’ di chiarezza al riguardo.
Il parco di San Giuliano
nato da alcuni anni per intuizione e cocciuta volontà di Gaetano
Zorzetto e dei cittadini che lo hanno considerato essenziale per lo
sviluppo ed il miglioramento della nostra città è – come sanno
tutti gli addetti ai lavori – realizzato ed aperto per meno della
metà della sua previsione progettuale.
Gi amministratori
succedutisi a Zorzetto hanno, nel tempo, magnificato il parco
elogiando l’intuizione dell’ideatore, bloccando, nei fatti, la sua
compiuta realizzazione.
Accenno solo a due
questioni aperte (e non sono necessariamente le più importanti),
perché su di esse l’ opinione pubblica è stata maggiormente
informata: la questione delle attività produttive lungo il Canal
Salso ed il nuovo centro nautico sul versante nord del parco.
Rispetto al progetto del
Parco (approvato da tutti gli organi comunali, ampiamente lodato e
pubblicizzato da sindaco ed assessori e mai minimamente
smentito) le “provvisorie” attività produttive che per centinaia
di metri occupano la riva del Canal Salso sono un oggettivo,
irrimediabile impedimento alla prevista fruizione pubblica.
Un colpo di mano (delibera
di Massimo Cacciari/Michele Vianello quale commissario governativo al
moto ondoso) ha tentato di dare titolo definitivo all’occupazione di
questa parte del Parco, non perseguendo la paziente ricerca di una
nuova sede per i trasportatori nella gronda lagunare o nella parte
insulare del Comune.
I cittadini si sono
opposti e gli amministratori hanno apparentemente fatto marcia
indietro, ammettendo l’errore: nei fatti, però, l’assessore
Vecchiato, lasciato solo a trattare la questione, non ha la forza
politica per risolvere davvero il problema che rimarrà in stallo sino
a quando l’opinione pubblica distratta consentirà l’occupazione
definitiva delle aree e lo smembramento del Parco.
Accenno ora al Centro
Nautico, destinato ad ospitare le società sportive (oggi 6, con oltre
1500 soci) attualmente collocate in Punta San Giuliano.
Il progetto -
ripeto, mai minimamente smentito - prevede lo spostamento di queste
attività (canoa, canottaggio, vela, voga tradizionale e tennis) sul
lato nord, realizzando strutture di un centro nautico finalmente degno
della Venezia di Terraferma (analogamente ai vari centri nautici
realizzati o in via di realizzazione, in questi ultimi anni,
totalmente con soldi pubblici, in Venezia Insulare ed Estuario), in
grado di ospitare ed ampliare, ad esempio, le attività giovanili che
coinvolgono già oggi migliaia di ragazzi delle scuole.
Per realizzare questo
progetto, quattro anni fa’ gli amministratori comunali hanno preteso
che le società sportive presenti si associassero fra loro, per
aiutare il Comune a realizzare al meglio le nuove strutture.
Questo è stato fatto ed
è nato il Polo Nautico Puntasangiuliano che unisce i soci delle
diverse società sportive.
Opere di banchinamento ed
altri interventi coerenti con il progetto del Centro Nautico - già
redatto dall’arch. Di Mambro per conto del Comune – sono stati
realizzati e presto verranno realizzati anche i previsti interventi di
bonifica dell’area.
La realizzazione materiale
delle varie opere (capannoni di rimessaggio per le barche ed i
materiali, palestre, spogliatoi, sede sociale e locali di ritrovo, bar
ecc.) è invece completamente bloccata da 4 anni perché – dice il
Sindaco – non ci sono i soldi e quindi tutto potrà essere
realizzato solo da privati disposti ad investire, con il meccanismo
della finanza di progetto.
Questo è diventato lo
slogan che dovrebbe risolvere il problema ed, invece, lo accantona
soltanto, visto che l’amministrazione comunale non ha concretamente
mosso un dito in questa direzione.
Invito pubblicamente il
Sindaco a precisare, oltre il facile slogan:
- Se il progetto che
dovrebbe essere finanziato da privati è quello Di Mambro o se ne
esistono o ne possono esistere altri alternativi: in questa
seconda ipotesi quali vincoli (di rispetto del Parco, delle
attività sportive da realizzare ed, in generale, di carattere
ambientale) pone il Comune;
- Quali risorse
finanziarie intende mettere a disposizione il Comune, da sommare a
quelle a carico dei privati (ricordo che l’Ospedale
dell’Angelo, intervento di finanza di progetto lodato anche dal
Sindaco, è stato realizzato anche con rilevantissimi fondi
pubblici);
- Quali attività
potranno garantire al privato la remunerazione dell’investimento
(non stiamo parlando di sponsor, ma di investitori) e quali invece
non saranno consentite, per rispetto del Parco e dell’ambiente
lagunare;
- Quali garanzie sono
previste per le società sportive operanti a San Giuliano (che una
sede ce l’hanno già e pagano oggi un affitto al Comune per le
strutture in affidamento), tali da garantire quantomeno il
mantenimento delle attività svolte e dei servizi forniti ai soci
ed ai cittadini, senza ulteriori oneri per canoni ed affitti.
Temo che non riceverò alcuna risposta puntuale anche per il
validissimo motivo che qualunque soluzione davvero rispettosa del
parco, dei cittadini che praticano sport e dell’ambiente lagunare,
che sia nel contempo totalmente a carico di privati che intendano
avere un ritorno economico, è irrealizzabile.
Pertanto due sono le
soluzioni prevedibili in alternativa:
o
non se ne farà nulla e le società sportive rimarranno
dove sono e nella sede
prevista dal progetto si realizzeranno altre cose (alberghi, darsene,
ecc.) ad ulteriore sfregio del Parco ed, idealmente, del suo ideatore;
o
qualche privato interessato si troverà ma, giustamente,
pretenderà la remunerazione del capitale (vedi quanto accade
nell’Ospedale dell’Angelo) e quindi gli sarà consentito di
realizzare darsene, alberghi, ecc., ospitando anche le società
sportive.
In entrambi i casi -
tornando al tema più generale ed importante del futuro del Parco di
San Giuliano e della scarso rilevanza che riveste, nei fatti, per gli
amministratori – un altro pezzo del Parco se ne andrà o sarà del
tutto stravolto.
Cordialmente.
Massimo
Donadini -
presidente Polo Nautico Puntasangiuliano
Inviata
al Gazzettino il 6 settembre 2008
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