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La
Nuova di Venezia e Mestre
MARTEDÌ,
02 DICEMBRE 2008
Pagina
3 - Primo Piano
Bassa
pressione e scirocco provocano il quarto evento di sempre. Centro
storico in ginocchio anche a causa dello sciopero dei Cub Actv
Acqua
alta record, Venezia sommersa
Massima
di 156 centimetri: danni, negozi allagati, studenti bloccati a scuola
Ottantenne
a mollo per il cedimento della pavimentazione
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2 Tratte da Il Mestre EPolis del 2.12.2008
3 Tratte da La Nuova del 2.12.2008
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VENEZIA.
Centocinquantasei centimetri sul medio mare. La quarta acqua alta
della storia, quasi un metro in piazza San Marco, la città sommersa
per oltre quattro ore. Una marea da record quella che ha interessato
ieri mattina la città storica, mettendo a dura prova la resistenza
dei veneziani. Il maltempo eccezionale che imperversa da giorni in
tutto
il Nord Italia
, la bassa pressione atmosferica e un
forte vento
di scirocco che soffiava con raffiche potenti per tutta la notte di
domenica, hanno portato la marea a un livello record, come non si
registrava da oltre vent’anni. Tanti i disagi, e notevoli i danni
segnalati dai commercianti, dagli esercenti e dalle associazioni di
categoria. Trasporti in tilt, con una paralisi aggravata dallo
sciopero dei Cub Actv. La punta massima è stata raggiunta alle 10.45,
con un’ora di anticipo sul previsto, dopo che le previsioni erano
state aggiornate al rialzo per ben tre volte nella mattinata.
L’acqua ha cominciato a defluire molto lentamente dopo mezz’ora.
Ma l’Adriatico che «non riceveva» ha fatto da tappo. Solo dopo le
15 la marea è scesa al di sotto del metro. Adesso il bel tempo
dovrebbe garantire un lento ritorno alla normalità. Stanotte alle 2
massima di
90 centimetri
, stamani 115.
Il
record. E’ la quarta acqua alta di sempre, preceduta nella
classifica negativa solo dall’Aqua Granda del 4 novembre 1966 con
194 centimetri
, quindi i 166 del 22 dicembre 1979, i 159 del 1 febbraio 1986.
Superiore anche alla marea del 1951 (alluvione del Polesine) e a
quella del novembre 2002 (
147 centimetri
) e del 6 novembre 2000 (144). Ieri in mare il livello ha superato a
Malamocco i
173 centimetri
. La parte nord della laguna è rimasta allagata fino a pomeriggio
inoltrato.
Il
blocco. La quota eccezionale raggiunta ieri ha fatto saltare anche le
difese «locali». In tilt i trasporti pubblici, anche per il
contemporaneo sciopero dell’Actv. Decine le persone rimaste isolate
sui pontili inclinati pericolosamente. E saltato il sistema delle
passerelle,
4 chilometri
di collegamenti nei percorsi principali che oltre i
120 metri
«galleggiano», dunque diventano pericolose. Sono state posizionate
intorno alle 6 dai 160 netturbini di Veritas, poi rimosse. Ma molti
passanti sono rimasti bloccati sui ponti e sulle rare zone
all’asciutto. E inutili, a questo livello, anche i rialzi delle
fondamente che «salvano» fino a maree di
120 centimetri
.
I
negozi. Allagati con oltre mezzo metro d’acqua i negozi di piazza
San Marco e delle Mercerie, ma anche a Castello e Cannaregio. Serrande
abbassate, con i commessi a tentare di mettere in salvo le merci a
livello del pavimento. Inutili anche le pompe e le piccole paratoie
messe in funzione da rivendite di alimentari e farmacìe. E inutili
anche gli stivali a gamba corta, perché alle 10 la città era quasi
completamente allagata (per il 95 per cento della superficie).
Sferzata da un vento di scirocco che è cambiato solo dopo
mezzogiorno.
Le
buche. Un uomo di ottant’anni è finito in acqua, in calle degli
Avvocati a Sant’Angelo, per l’improvviso cedimento della
pavimentazione dovuto alla pressione dell’acqua. E’ stato soccorso
e portato all’Ospedale civile da una ambulanza del Suem. Una donna
invece è sprofondata nella buca aperta dai lavori per il rifacimento
delle rive del Canale di Cannaregio. Per lei nessuna conseguenza, solo
un bagno fuori programma e un po’ di paura.
Rialto.
Mercato quasi chiuso per l’alta marea. Anche se una decina di
banchetti «coraggiosi» hanno regolarmente aperto vendendo frutta e
verdura con stivali alla coscia. Regolari anche i servizi dei postini
e dei medici.
Le
scuole. Lezioni quasi regolari nelle scuole. Alle otto l’acqua stava
appena cominciando a invadere le fondamenta. In molti istituti i
ragazzi hanno dovuto attendere dopo le 14 per riuscire a tornare a
casa. Al liceo Marco Foscarini di Cannaregio un gruppo di ragazzi
della IC e ID hanno messo in salvo pezzi preziosi del museo di fisica
dell’istituto, allagato dalla marea. Sono stati sospesi invece i
corsi e le attività pomeridiane, e molte riunioni già convocate dei
Consigli d’Istituto. Allagate
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