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IL GAZZETTINO    

 Lunedì 16 Marzo 2009


Pesantemente contestato anche il piano casa del Governo: «L’urbanistica sarà fuori controllo». In Veneto nasce un coordinamento regionale

Dal mondo ambientalista atto d’accusa alla Provincia

L’assemblea di associazioni e comitati mette all’indice il Ptcp: «Consente interventi inutili e devastanti»

Lunedì 16 Marzo 2009,
Contro gli scempi ambientali della destra e della sinistra. 
È un’ira bipartisan quella che associazioni ambientaliste e comitati di cittadini hanno espresso ieri nell’incontro pubblico sul tema della tutela ambientale e della difesa del territorio. 
Al bersaglio grosso, quel Piano territoriale provinciale che «accetta due devastanti e inutili interventi di Veneto city e Tessera city», si aggiunge quel Piano casa del Governo Berlusconi che «deregolamentando la materia urbanistica la pone in pratica al di fuori da ogni controllo». 
Accanto a questi temi, durante la mattinata, organizzata nell’auditorium della Provincia di Venezia a Mestre per iniziativa dei Cantieri Sociali, associazioni, comitati e cittadini hanno presentato ognuno le proprie esperienze di battaglie e proposte. A seguire i contributi di numerosi studiosi e personaggi pubblici attivi da anni sulle questioni legate all’ambiente. 
   
Su tutti quello dell’urbanista Edoardo Salzano, già presidente del corso di laurea in urbanistica dell’Iuav, che presentando l’incontro come il coronamento di un lavoro coordinato di numerosi soggetti, gli stessi che hanno sottoscritto le osservazioni al PTCP provinciale, ha auspicato la prosecuzione dell’impegno puntando, sul piano "politico", a far modificare le proposte del Piano provinciale e, sul versante della cittadinanza, ma non solo, a «far crescere la consapevolezza dei rischi che corriamo con le scelte sbagliate». 
Secondo Salzano «le trasformazioni del territorio avvengono fuori da qualsiasi meccanismo di corretta pianificazione, il PTCP stesso si limita ad avvallare trasformazioni già decise dai poteri economici forti, come per Veneto city, Marco Polo city e la Città della Moda sul Brenta». 

Quindi la questione del berlusconiano Piano casa, che «facendo leva su piccole valorizzazioni degli immobili porterà a peggiorare la situazione ambientale delle nostre città. Altrove, in Europa – ha sostenuto Salzano –, la pianificazione punta a equilibrare l’ambiente a favore dei cittadini, in Italia l’unica molla è la rendita fondiaria. Per fortuna la gente si accorge – chiude, citando Giorgio Bocca – che la deregulation non ha vie di scampo, i danni che produce sono irreversibili». Tolta la Denuncia di Inizio attività, spiega infatti un successivo intervento, i dirigenti comunali saranno di fatto impotenti di fronte a una dichiarazione di conformità firmata da un professionista che solo una denuncia specifica può portare a mettere in discussione, ovviamente con i tempi di una magistratura intasata che già conosciamo. In questo panorama, «di fronte al debole contrasto dell’opposizione – messo in luce dallo stesso Salzano – le uniche azioni sono quelle della società», deboli però perché prive di peso. Per questo l’invito al professor Alberto Asor Rosa, che presentando la rete di comitati e associazioni nata tra Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio di cui «quasi casualmente mi sono trovato alla guida», si è detto disponibile a promuovere un coordinamento regionale anche in Veneto sottolineando l’esigenze di «passare dal problema locale, germinativo dei comitati, all’interesse generale di tutti, tornando ad approfondire il nesso storico tra lavoro, ambiente ed economia».
      Daniele Duso

 

                                                                           byRevi 10.03.2008