Il GAZZETTINO di VENEZIA
Lunedì 27 Aprile 2009
L’EVENTO
“Vogo
e ti difendo”, una maratona remiera per protestare contro il moto ondoso
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Lunedì 27
Aprile 2009,
“Effetto ferro
da stiro: dove passavamo noi, l’acqua si distendeva e si lisciava
meravigliosamente, senza onde.” Questo è stato
il primo
commento pronunciato da Giovanni Giusto, presidente del Coordinamento
nazionale di vog
a a
lla veneta, al termine della seconda edizione de “Vogo e ti
difendo”, manifestazione promossa dallo stesso Coordinamento nel
giorno di San Marco. Una sessantina di imbarcazioni, rigorosamente
vogate alla veneta, hanno compiuto in mattinata il periplo di Venezia,
transitando inoltre per il canale della
Giudecca e poi per
il rio di Cannaregio, dispiegandosi in seguito lungo
il Canal
Grande. “Questa maratona remiera di ben ventidue chilometrri - ha
spiegato
Giusto - ha
dato la possibilità a chi lo desiderava di prendere parola contro
l’annoso problema del moto ondoso. Ogni barca è stata portavoce di
altre, in un corteo dove le barche più veloci hanno aspettato le più
lente. Chi pratica le acque lagunari è ben conscio del danno
irreversibile alla città e al suo ambiente provocato dall’effetto
del moto ondoso e dall’uso indiscriminato della laguna. Con “Vogo
e ti difendo” dimostriamo civilmente la volontà di non assistere
passivamente al degrado, alla rovina del nostro patrimonio, della
nostra storia, della nostra continuità. Nel nostro passaggio, abbiamo
notato come
il cuore
di Venezia, ovvero il Bacino di San Marco, sia lo spazio acqueo più
“tumefatto” dalle onde». La manifestazione, ha visto la
partecipazione di vogatori da
Padova e da
Treviso. L’associazione remiera più numerosa è risultata
la “Settemari
”; aspetto decisamente positivo la partecipazione di tantissime
donne. Al termine i vogatori hanno raggiunto la sede nautica del
Coordinamento, a Sacca San Biagio, dove sono stati offerti
pastasciutta, vino e cicchetti.
Tullio
Cardona
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Il GAZZETTINO di VENEZIA
Vogo e ti difendo: maratona a remi contro il moto ondoso in laguna |
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Venerdì
24 Aprile 2009, |
Domani
mattina il mondo della voga è chiamato a raccolta per la seconda
edizione di “Vogo e ti difendo”, maratona remiera organizzata
dal Coordinamento nazionale di voga alla veneta. «Una
manifestazione per onorare il nostro patrono - ha spiegato Giovanni
Giusto, presidente del Coordinamento - ma soprattutto per far sì
che chiunque, con la propria partecipazione, possa prendere parola
contro il moto ondoso. Ogni barca in più sarà una voce ulteriore
del nostro coro: chi pratica le acque lagunari, infatti, è ben
conscio del danno irreversibile alla città e al suo ambiente
provocato dall’effetto del moto ondoso e dall’uso indiscriminato
della laguna. Con “Vogo e ti difendo” avremo l’occasione per
dimostrare civilmente la volontà di non assistere passivamente al
degrado, alla rovina del nostro patrimonio, della nostra storia,
della nostra continuità».
La manifestazione, riservata a tutti
indiscriminatamente purchè con barche a remi vogate alla veneta,
partirà con il tradizionale alzaremi alle 9.30 dal Bacino di San
Marco, lato punta della Dogana. Non sono necessarie iscrizioni o
quote di partecipazione. Il percorso è stato calcolato in 22
chilometri e 200 metri; prevede la percorrenza del canale della
Giudecca, quindi: sottopassaggio del ponte della Libertà, rio di
Cannaregio, Fondamente Nuove, San Francesco della Vigna, canale di
San Pietro e tappa con ristoro a San Pietro di Castello. Alle 11.40
si riparte per proseguire verso il periplo di Sant’Elena,
l’intero Canal Grande, con arrivo “volante” a San Marcuola e
ricompattamento delle imbarcazioni. Infine, attraverso il rio della
Scomenzera, i vogatori torneranno nel canale della Giudecca per
raggiungere la sede nautica del Coordinamento, a Sacca San Biagio,
dove la maratona remiera troverà conclusione, verso le 13 e 30, con
una grande festa a base di pastasciutta, vino e cicchetti offerti
dal Coordinamento.
«Ricordo ai partecipanti che la
manifestazione non è competitiva - conclude Giusto - lo scopo è
quello di rimanere il più possibile compatti a reciproca protezione
e tutela sia dei vogatori che delle imbarcazioni. Inoltre, rimanendo
uniti, riusciremo a produrre un maggior deterrente al moto ondoso,
che, in una giornata di ponte festivo, certamente imperverserà in
laguna».
Tullio
Cardona
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