LA REPUBBLICA 13
ottobre 1990
GENOVA METTE IN ACQUA UN SALONE SENZA CRISI
Repubblica
— 13 ottobre 1990 pagina 38
GENOVA
E' arrivato a San Salvador poche ore prima di Colombo, ma sempre in
piena notte.
Non ha avvistato i fuocherelli magici che strapparono grida di gioia
ai primi scopritori del nuovo mondo, ma due fari di automobile, due
sciabolate nel buio.
Alex
Carozzo, il Moitessier italiano,
ha gettato l' ancora in quella lontana e dimenticata isoletta
caraibica il 6 giugno scorso mentre l' Italia non pensava che a
Schillaci, all' Argentina, alla finale dei campionati del mondo di
calcio.
Ma, ed è questa la cosa che conta, Alex Carozzo, 58 anni, ex
ufficiale della marina mercantile, è giunto a San Salvador con una
barchetta davvero fuori del comune.
Una vecchia lancia di salvataggio di appena sei metri, recuperata da
un demolitore, che il bravo Alex ha ricostruito pazientemente a Las
Palmas nelle Canarie.
Non avevo soldi - racconta Carozzo che oggi espone il suo Zen Time
al Salone nautico internazionale di Genova - e così ho fatto la
cabina con la cassa di imballaggio di un motore diesel, la coperta
con le tavole di legno che ho trovato in giro e le vele con una
vecchia stoffa regalatami da un tappezziere.
Armato di questi ferrivecchi, di un sestante e di tanta passione e
competenza, Alex Carozzo ha navigato 40 giorni per ripercorrere la
rotta di Colombo.
Oggi a Genova, dove si inaugura il trentesimo Salone Nautico,
Carozzo viene applaudito dai genovesi per questo omaggio reso al
grande navigatore ma viene applaudito anche da tutti coloro che
amano il mare con semplicità di intenti, perché ha dimostrato come
con due lire e un po' di sale in zucca la Grande Avventura degli
oceani sia alla portata di chiunque, perfino in questa epoca fatta
di elettronica e di barche miliardarie.
Oggi, attorno a questa favola semplice e pulita di un navigatore
italiano ruota un Salone bellissimo, il trentesimo organizzato dalla
Fiera di Genova. Alla prima edizione c' erano grandi montagne di
neve attorno alle poche barche di un' Italia che si affacciava
appena al concetto di navigazione da diporto.
Oggi c' è il sole ed il parco nautico lungo le nostre coste ammonta
a oltre 600 mila unità. Nonostante i blitz estivi della Guardia di
Finanza che infieriva anche su barchette miserrime di quattro metri,
la nautica italiana va.
Accidenti
se va: Nei primi sei mesi di quest' anno - dice Aldo Ceccarelli
presidente degli industriali del settore - il fatturato complessivo
è aumentato del 38 per cento e ciò è il frutto benefico della
ristrutturazione del redditometro e delle aliquote Iva. Ma le nubi
temporalesche arrivano dal Medio oriente, dal mondo arabo in
ebollizione. In primavera avevo firmato due grossi contratti con due
kuwaitiani racconta un costruttore di grossi motoryachts poi è
arrivato Saddam e quei due non hanno rivoluto indietro la caparra ma
mi hanno chiesto di soprassedere alla costruzione. Come faccio a non
andare loro incontro? Ci rimetto lo stesso un sacco di quattrini ma
aspetto che tornino tempi migliori. Non c' è più un solo sceicco
che compri barche, un bel guaio. In compenso stanno arrivando i
grandi importatori americani, i nuovi ricchi giapponesi, e tutti
sperano in buoni affari. Non mancano le novità e le barche
interessanti comprese alcune insolite bagnarole che sarebbe meglio
nascondere alla vista come ad esempio un ciambellone gonfiabile,
simile ad un copertone di camion, equipaggiato con tanto di motore
fuoribordo, albero e vela. La barca più grande è l' Ariadne di 42
metri costruita da un cantiere greco ma sui 30-37 metri vi sono
pregevoli pezzi allestiti da cantieri nazionali famosi come
Baglietto, Codecasa, Tecnomarine e altri. Sta dilagando la mania del
Nastro Azzurro, il famoso record della traversata atlantica detenuto
a suo tempo dal Rex. A insidiare le possibilità di vittoria dell'
Aga Kahn che l' estate prossima tenterà col suo Destriero di 50
metri, sono arrivati a Genova i francesi che presentano un mezzo
abbastanza rivoluzionario, il Jet Service, di appena 23 metri con lo
scafo in carbonio e un motore da 3500 cavalli. Altro mezzo curioso,
ma che denota un nuovo approccio verso l' uso del mare è il
motoryacht della italiana Rio la cui carena, al pari del famoso
Nautilus del capitano Nemo, è dotata di tante belle finestrone in
vetro dietro le quali i crocieristi potranno ammirare fondali e
pesci rivivendo sogni fantastici di gioventù. Un po' depresso il
settore delle barche a vela da crociera dove tuttavia si impongono
all' attenzione e all' ammirazione i nuovi modelli della Comar, il
Genesis, il Phoenix e il Diva dovuti alla matita magica di Andrea
Vallicelli. Deludenti invece certe famose barche francesi, che per
anni hanno dettato legge sul mercato. Sono diventate talmente
leggere che viene perfino il sospetto che cazzando una scotta con
vento forte possa staccarsi l' intero ponte di coperta. Mentre le
barche si alleggeriscono (troppo) gli italiani vanno alla ricerca di
sensazioni forti: l' Edin insieme al ministero del turismo argentino
lancia qui a Genova la più originale e dura scuola di vela del
mondo: la base di addestramento è sistemata alle spalle di Capo
Horn. -
CARLO
MARINCOVICH
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