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Come ben sapete l’Associazione Vela al Terzo e tra i soci sostenitori della Compagnia della Marineria Tradizionale
 “il Nuovo Trionfo”
siamo tutti invitati a partecipare sabato 21 novembre dalle 12 alle 14 all’iniziativa
il Trabaccolo e la Castradina
Maggiori info sotto!
Vi aspettiamo numerosi!  
Esserci è un modo per riscoprire assieme una giornata vera di tradizione veneziana!
p. il CD AVT - MG


La Compagnia della marineria tradizionale "Il Nuovo Trionfo”
in collaborazione con la Confraternita della Castradina e l'ArcheoClub Venezia

vi invitano in occasione della
Festa della Salute all'iniziativa
Il Trabacolo e la Castradina
sabato 21 novembre 2009 (dalle ore 12 alle 14)
Punta della Dogana, lato Canal Grande

ll Medico della Peste scortato dai “bastazi” della quarantena verrà portato alla punta della Dogana dal trabacolo "il Nuovo Trionfo" per vigilare sul rispetto delle norme igieniche e purificare l’aria bruciando erbe aromatiche.

Verrà dunque distribuita la zuppa di Castradina con un buon bicchiere di rosso. Le offerte verranno utilizzate per contribuire al restauro del trabaccolo.

L’iniziativa ha ottenuto anche l’autorizzazione sia delle Autorità Ecclesiastiche, che di quelle comunali per il luogo d’ormeggio.





Nota storica
Ancora oggi, il 21 novembre di ogni anno, i veneziani si recano in pellegrinaggio al tempio votivo della Madonna della Salute come ringraziamento alla Beata Vergine per aver liberato la città dal terribile flagello della peste nera del 1630. Senza dubbio la Festa della Madonna della Salute insieme al Redentore è ancora oggi la festa più sentita dai veneziani, sia che provengano dalla città storica sia che arrivino dalla vicina terraferma. Attraversare il tradizionale ponte votivo, partecipare alla messa celebrata dal Patriarca e accendere “il cero” alla Madonna, sono le tre cose che ogni veneziano sente come irrinunciabili nei tre giorni della Festa della Salute.
Tradizione vuole che gli antichi veneziani raggiungessero la chiesa in barca aspettando la celebrazione della prima messa del mattino scaldandosi con una zuppa calda di “castrà” (montone affumicato) con verze, detta appunto “Castradina”. L’origine di questo antichissimo piatto è da ricercare nelle severe leggi di sanità del governo veneziano che imponevano un regime di stretta quarantena alla persone e alle merci in entrata o in uscita dalla città. Anche molti dei più comuni alimenti freschi, quali ad esempio le uova o la carne in genere erano considerati quali possibili veicoli del contagio. Eccezione era fatta per la carne di montone affumicato (il castrà, appunto) che, in quanto affumicata, permetteva di essere conservata ed era considerata esente dal contagio.
La carne veniva trasportata a Venezia dai fedeli “sciavoni” provenienti dai numerosi porti veneziani dell’Istria e della Dalmazia. E’ a questi uomini generosi, gli “Schiavoni” dalmati e istriani, che Venezia deve la sua salvezza nei momenti difficili della peste. Essi, sfidando il pericolo del contagio, giungevano regolarmente a Venezia con i loro pieleghi e trabaccoli carichi del prezioso montone affumicato. La carne, così conservata, poteva essere tenuta di riserva in quantità per la Festa della Madonna della Salute, vista anche l'enorme affluenza di pellegrini da sfamare.
 

 

 

                                                                           byRevi 20.11.2009