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Le antiche carte nautiche dell'Adriatico in mostra al Museo della Marineria di Cesenatico

 

 

Lo specchio del mare Carte dell'Adriatico dal XVI al XIX secolo Cesenatico
Museo della Marineria, 6 dicembre 2009 - 10 gennaio 2010 

   

Le antiche carte nautiche del mare Adriatico saranno protagoniste della mostra che il Museo della Marineria di Cesenatico propone per le prossime festività natalizie. 
  
Circa cinquanta carte, tutte provenienti dalla collezione Marco Asta, saranno esposte al museo, dai primi esemplari del XVI secolo sino a giungere a metà Ottocento, quando la cartografia vede mutare le sue tecniche e procedimenti. 

Le carte nautiche, oltre che affascinanti opere di arte e di scienza, sono appunto anche lo "specchio" nel quale è possibile leggere la storia e l'identità di uno spazio così speciale come il mare: luogo selvaggio, dove non è possibile tracciare confini, ma da sempre teatro dei decisivi eventi commerciali, militari, sociali, che determinano la vita delle nazioni. 

Questo è ancora più vero per l'Adriatico, che fu sin dall'antichità un vero crocevia di popoli, e che in epoca moderna vide avvicendarsi le più importanti marinerie europee, ognuna delle quali ebbe dunque la necessità di mettere in campo i suoi migliori cartografi. 

  

Attraverso le carte possiamo vedere i cambiamenti storici come l'ascesa e il declino di Venezia, l'arrivo delle flotte europee, la nascita della marina austro-ungarica contrapposta al neonato Regno d'Italia; e dal punto di vista tecnico, apprezziamo l'evoluzione della tecnica cartografica attraverso le opere di Forlani, Barendszt, Blaeu, Levanto, l'abate Coronelli, sino al Furlanetto, De Lucio, Grubas, e agli esploratori-scienziati dell'Ottocento. 

  

La collezione del medico bolognese Marco Asta, dalla quale provengono tutte le carte in mostra, è tra le più importanti in Italia e in Europa. Non sono molte infatti - nemmeno tra le biblioteche e gli archivi pubblici - le raccolte che possono documentare un mare in modo così accurato ed estensivo. 

Un risultato che si deve al grande impegno profuso in un passatempo nato dalla passione per il mare e la vela, diventato in realtà lavoro di ricerca e conoscenza. Le carte sono state oggetto di una completa campagna fotografica da parte dell'Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, che ha compreso l'importanza storica e documentaria della raccolta, anche in relazione all'identità adriatica della nostra Regione. Il catalogo contiene interventi di Marco Asta, Paola Presciuttini, Valdimiro Valerio (catalogo in vendita al bookshop del Museo, disponibile anche per librerie). Inaugurazione: domenica 6 dicembre ore 16.00 orario di apertura 10-12 / 15-19 > dal 6 al 20 dicembre: sabato, domenica e festivi > dal 24 dicembre al 10 gennaio: tutti i giorni (aperto a richiesta per gruppi e scuole) Ufficio stampa e immagini: 329-2107711 - museomarineria@cesenatico.it Info museo e mostra: 0547-79205 - infomusei@cesenatico.it 

Schede: 
Presentazione Marco Asta, medico e collezionista 

"Un giorno un paziente mi chiese ironicamente di disegnargli una mappa che indicasse i luoghi nei quali “cadevano le tegole” in modo da evitarli e non ricadere nella depressione. Una mappa, appunto. 
Le carte geografiche e quelle nautiche sono state e sono strumenti per il controllo militare, economico e politico del territorio, in particolare lo furono le carte nautiche fino alla comparsa del trasporto aereo e all’incremento di quello su ruote. 
Queste funzioni si riferiscono al bisogno di conquista e di controllo che l’uomo rivolge al mondo esterno; non trascurabile, per quanto meno evidente, ciò che una mappa può rappresentare nella fantasia degli individui. 
Essa consente viaggi virtuali ed esplorazioni che forse non faremo mai nella realtà; credo fosse questo il motivo per cui da bambino passavo ore a guardare e scarabocchiare l’atlante di una vecchia enciclopedia, scoprendo continenti e oceani lontani. Poi, come suggeriva il mio paziente, una mappa può darci sicurezza. 

Durante un trasferimento notturno da Rogoznica a Biograd cominciai a provare una certa inquietudine mentre la barca correva trascinata da un vento fresco di nord-est. Vedevo in lontananza le luci della costa mentre nel buio scorgevo appena i contorni delle isole che sfilavano veloci; lentamente si insinuò in me il dubbio che sulla mia rotta potessero trovarsi degli ostacoli: desideravo non essere solo e potere consultare una carta nautica di quel tratto di mare. Se pensiamo alla navigazione come ad una metafora della vita, la carta nautica è quell’oggetto che, nella realtà e nella fantasia, ci rassicura e ci permette di proseguire il nostro viaggio con maggiore serenità. 
L’interesse per la cartografia nautica iniziò con la pratica della vela, un piccolo cabotaggio fra le due sponde dell’Adriatico, poi la passione per questo mare e le sue vicende fecero il resto. 

La lettura dei racconti di Sergio Anselmi e di Giacomo Scotti mi invitavano a immaginare gli scenari e a tentare di ricostruirli sulle carte del passato. Così, un po’ per gioco e un po’ per amore si è costituita una collezione che rifiuta di essere una mera raccolta, ma spera di suscitare curiosità e interesse verso l’Adriatico e la sua storia." Dalla introduzione al catalogo della mostra Paola Presciuttini, già Direttrice della Biblioteca Istituto Idrografico della Marina, Genova "Le carte, in quanto costruzioni geometriche, a prima vista sembrano solo strumenti matematici di gestione del territorio; possiedono invece – secondo una bella immagine di Christian Jacob - “un potere di seduzione per le loro suggestioni mistiche e oniriche, per i sogni ai quali invitano lo sguardo di chi si lascia librare liberamente sulla loro superficie, come se esse rappresentassero uno spazio di proiezione privilegiata per i desideri, le aspirazioni, la memoria affettiva e culturale dell’osservatore” […] La carta nautica fin dalle sue origini è la metafora dell’umano cammino lungo le rotte della scoperta e della conquista, disegnando la storia nei cartigli, nelle dediche, nelle numerose immaginifiche rappresentazioni allegoriche. […] Nel volgere dei secoli la rappresentazione cartografica assume il valore di una testimonianza storica, nell’attestare le diverse dominazioni e l’avvicendarsi degli scenari politici. Il conquistatore si affretta a cartografare le terre occupate, per pianificare il teatro di guerra, così come lo stato nascente delimita e rileva per conoscere e descrivere il proprio territorio: gli obiettivi economici, militari, politici e amministrativi sono quindi, da sempre, di impulso all’attività cartografica. […]" 


Dalla introduzione al catalogo della mostra Vladimiro Valerio, Docente di Geometria Descrittiva, Università IUAV Venezia 

"Tutti i collezionisti ambiscono a costruire delle raccolte “importanti”, e tutti sono giustamente orgogliosi di quel poco o molto che riescono a fare e a mettere insieme. È quella che io chiamo la follia del raccoglitore che appaga sia nel quotidiano, per cui si amano gli oggetti della collezione (tutti assolutamente importantissimi e unici, per il collezionista), sia nel rapporto con il tempo, che ci porta a sognare di avere contribuito al recupero della memoria collettiva. In qualche modo il collezionista sogna di avere costruito qualcosa che rimarrà più che ai suoi figli, ai posteri, un patrimonio dell’umanità. Quante volte sono state donate intere raccolte a istituti, musei, biblioteche affinché lo sforzo del collezionista non sia stato vano? Gli uomini che hanno dato origine alle grandi raccolte del passato erano mossi dalla stessa nostra passione e ora le loro raccolte ci aiutano e ci sono di guida per orientarci nelle nostre. […] Non c’è raccolta che non serbi qualche scoperta, che non nasconda qualche rarità e che non tramandi qualche retaggio del passato che andrebbe altrimenti perso, e quella di Marco Asta non fa eccezione." 

 

I grandi musei marinareschi
Il Museo della  
Marineria di Cesenatico
Due slideshow con 80 immagini per le Sezioni di Terra 
e la Sezione Galleggiante

 

 

                                                                           byRevi 27.11.2009