7
Febbraio 2010 Sfilata
di Carnevale
in Canal Grande
In web 70 immagini del grande evento
Migliaia di veneziani
Doc - e afecionados - hanno dimostrato che «La
vera festa é qui !»
Migliaia di persone col
naso all'ingiù (da ponti, fondamenta e mezzi ACTV) ad ammirare un evento
destinato a rimanere nella
memoria del "c'ero anch'io", quella, per capirci, degli eventi
collettivi indimenticabili.
Una festa del Popolo d'acqua veneziano, già matura per entrare nella lista
degli avvenimenti imperdibili, di quelli destinati a perpetuare l'attaccamento
dei veneziani d'oggi alla migliore e più godibile tradizione del vivere
l'acqua. Con i vivissimi complimenti al Coordinamento delle Remiere, ente
organizzatore.
Moretta e Sisa le barche CVC - presente quest'anno per la prima
volta - con "costumi" tutti decisamente migliorabili: lo
straordinario evento lo merita. Vittorio, Fabio B., Claudio T,
Claudio G. e Adriano ne saranno sicuri promoters.
Lunedì 8 Febbraio 2010,
Ecco
la "festa veneziana" tra
voga, musica e gastronomia Annegata
da due massaie una pantegana di 2 metri per 40 chili di peso.
Fortunatamente non si è trattato di una abnorme mutazione genetica
del più diffuso animale veneziano ma del clou della Festa Veneziana
ieri mattina a Cannaregio. Alla presenza di 8mila persone che lungo il
Rio hanno accolto un corteo di oltre cento barche partito da Punta
della Dogana, la Festa è culminata alle 12 appunto con lo "svolo
della pantegana". La parodia del volo dell'Angelo è consistita
nel lancio dal ponte dei Tre Archi di un enorme ratto in cartapesta da
parte di due donne vestite da massére con tanto di scope.
La pantegana è stata realizzata nella
notte dal presidente del Coordinamento delle remiere Giovanni Giusto («L'ho
completata alle 5 del mattino» dice) che l'ha posta sulla prora della
propria imbarcazione al posto del classico «can da burcio» a guidare
il corteo acqueo che ha dato l'avvio a quella che è stata una vera
festa popolare. Ad animarla il Gruppo giovani danze popolari di
Marghera e i minuetti dei "Godego in cornice" ma soprattutto
l'esuberanza dei due presentatori: la campionessa del remo Gloria
Rogliani e, negli improbabili panni di Casanova, il giornalista Tullio
Cardona, colui che ha lanciato l'idea della parodia e che ha declamato
poesie di Gino Coller. Su tutto, bigoi, cicchetti e sarde in saor
offerti dai ristoratori dell'Aepe tra il vicino ristorante ebraico che
ha offerto 250 falafel.
«Il Carnevale non rientra tra le feste
ebraiche - spiegano al Gam Gam - ma la cucina ebraica fa ormai parte
della tradizione veneziana».
Premiate le imbarcazioni con i migliori
addobbi: una gondolona della Remiera Francescana, scelta per
l'equipaggio più giovane - moltissimi i bambini a bordo - due
caorline dell'Arzanà addobbate con il tema della Musica, i cui
vogatori erano travestiti da chiavi di violino, e una caorlina della
Canottieri Mestre, per i costumi.
Assenza polemica però del tradizionale
barcone del fritolìn gestito da Maurizio Adamo. «I vigili mi hanno
messo sotto sequestro una stufa a legna presente da ottant'anni nel
locale che uso per il vin brulè - spiega l'oste del Paradiso Perduto
- sono vessazioni e mi hanno fatto passare la voglia». Pierluigi
Tamburrini
LUNEDÌ, 08 FEBBRAIO 2010
Pagina
8 - Cronaca
Corteo
acqueo, poi mattinata di divertimento per cinquemila
E
a Cannaregio la pantegana non vuole eseguire lo «svolo»
La
pantegana «Queen of Venice», ieri mattina, proprio non aveva
voglia di fare lo «svolo». Ci sono voluti più di 5 minuti per
farla finalmente arrivare in acqua dal ponte dei Tre Archi, nel
canale di Cannaregio.
A parte l’intoppo, che in realtà ha divertito il pubblico, la
Fondamenta di Cannaregio ha rivissuto le antiche glorie con migliaia
di persone, forse cinquemila, che hanno accolto l’arrivo del
corteo acqueo partito alle 11 da Punta della Dogana.
Le imbarcazioni, tutte addobbate e in perfetto stile di carnevale,
hanno entusiasmato il pubblico, in gran parte composto da veneziani.
In fondamenta, intanto, si potevano degustare piatti tipici gratuiti
offerti dagli esercenti: dal baccalà, alle frittelle ai folpetti,
assieme a un’immancabile ombra di rosso.
Ernesto Pancin segretario dell’Aepe: «Tutta questa gente è la
dimostrazione che la festa è riuscita, siamo contentissimi». A
dirigere la mattinata ci ha pensato Giovanni Giusto, coordinatore
delle remiere, che dal palco ha ribadito come sia importante vivere
questa festa in primo luogo per i veneziani che amano Venezia.
A
vincere un simbolico premio, per l’imbarcazione con l’addobbo
migliore, sono state la Francescana con protagonisti i bambini e
l’Arzanà, che si sono distinte per originalità e coinvolgimento
nell’iniziativa.
Le imbarcazioni che hanno partecipato sono state circa un centinaio,
con oltre 400 vogatori che si sono prestati ad un corteo acqueo a
dir poco suggestivo attraverso il Canal Grande. All’arrivo del
corteo, poco dopo le 12, tutti attendevano lo «Svolo della
pantegana», nata da un’idea di Tullio Cardona e poi realizzata in
tre giorni proprio da Giovanni Giusto.
La pantegana, di notevoli dimensioni, con tanto di coda e fatta di
polistirolo, era legata con un cavo che avrebbe dovuto farla
scendere dal ponte fino in canale. Il peso, però, ha tradito
l’organizzazione e non si è riusciti a farla scendere
immediatamente, mentre alcune signore, perfettamente immedesimate
nel ruolo di siore veneziane, con tanto di scopa, hanno tentato di
cacciare l’enorme pantegana giù in canale. Alla fine la pantegana
è finalmente «svolata» ed è rimasta a galla davanti al ponte. (g.co.)