VENEZIA. Il
nuovo «Moro» di Venezia ha il volto di un imprenditore milanese,
Carlo Magna, colui che sta portando avanti la sfida per avere un
consorzio con base a Venezia e tutto made in italy. Obiettivo:
conquistare la prossima America’s Cup di Vela. Dopo l’annuncio
delle scorse settimane, lunedì è stato depositato in Camera di
commercio a Milano anche il logo ufficiale di Venezia Challenge.
Un simbolo ideato per contenere esplicitamente elementi che
richiamino con forza il concetto di made in Italy, per divenire
l’icona della vela italiana con un «graffio» tricolore, quello
del Leone di Venezia.
Il logo è stato progettato da Alfonso Granieri, art
director di Venezia Challenge. Ma ieri è stato anche un giorno di
incontri per i promotori dell’iniziativa. L’imprenditore
milanese Carlo Magna è arrivato in mattinata a Venezia e ha visto
l’assessore comunale al Turismo Roberto Panciera. «Con
l’avvocato Emenuela Pulcino, con cui condivido questa
operazione, ho avuto un primo confronto con l’Amministrazione.
Quindi ci siamo dedicati al Consorzio Promovetro e
all’imprenditoria di settore, ambito col quale già da un anno e
mezzo è in piedi un’operazione di rilancio del vetro nel mondo
- spiega Magna - La nostra idea di Venezia Challenge non è
puramente inserita nel contesto sportivo, ma va nella direzione
dello sviluppo dell’immagine di Venezia e dei suoi ambiti
produttivi in tutto il mondo. Per questo il rapporto con il vetro
di Murano è fondamentale, tanto che domani (oggi, ndr) sarò a
colloquio con l’assessore regionale allo Sviluppo, Marino
Finozzi». Un Carlo Magna sicurissimo di questo progetto. «Non
stiamo vendendo fumo, ma la concreta possibilità di avere enormi
ritorni di immagine e comunicazione a livello internazionale. La
Coppa America, sotto questo profilo, è un palcoscenico senza
eguali. Per questo il progetto è impostato sul made in Italy a
360º: barca costruita in Italia, base a Venezia, velisti e
imprenditori italiani». E il sindaco Giorgio Orsoni - velista
dentro per passione, nonché per essere il presidente della
Compagnia della Vela, il prestigioso circolo velico che diede il
proprio guidone a Raul Gardini nel 1992 all’epoca Moro di
Venezia - a suo tempo non si è detto contrario al progetto. «Finora
non siamo risuciti a far combaciare i reciproci impegni, ma siamo
fiduciosi e speranzosi di poterci riuscire presto» aggiunge
l’imprenditore milanese che poi confessa: «Venezia la vorremmo
al centro del nostro progetto. La base di Venezia Challenge
potrebbe essere l’Arsenale, sede operativa, di hospitality, ma
naturalmente anche del varo. Sede anche di costruzione? Questo è
prematuro e non ci sono elementi per poter dire nulla del genere».
Punto di domanda quindi sul cantiere per l’eventuale costruzione
delle barche da Coppa America, ma del resto c’è tempo. I
promotori hanno campo libero fino 31 gennaio 2011, per presentare
l’iscrizione ufficiale. Arco di tempo nel quale reperire tra i
35-50 milioni di euro per mettere in piedi il consorzio a tutti
gli effetti. Il 2012 sarebbe l’anno per la costruzione e il varo
delle barche. Un anno dopo, la sfida probabilmente a San
Francisco. «Ci stiamo muovendo a tutto tondo e abbiamo già
riscontrato molto interesse nel mondo imprenditoriale per reperire
finanziamenti - sottolinea Carlo Magna - In quello sportivo è
andata allo stesso modo. Molti velisti sono allettati
dall’ipotesi di fare la Coppa America sotto il nome di Venezia.
Con Finozzi parleremo non solo del marchio del vetro, ma di tutta
l’imprenditoria veneta. In questo senso intendo anche le
Dolomiti. Lo dimostra il fatto che è in programma un incontro
pure con i vertici del Teatro La Fenice.
Ma La scelta di Venezia è dovuta al fatto che è la massima
espressione di italianità».
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