LUNEDÌ, 21 FEBBRAIO 2011 - p. 9 Cronaca |
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Vola
la pantegana ed è vera festa |
Città
affollata per il Carnevale, il sole richiama almeno 50 mila
visitatori |
TUTTI
IN MASCHERA Cento barche in corteo e 10 mila persone a Cannaregio.
Grande entusiasmo tra la gente |
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«Facciamo
“volare” una pantegana, perché, ne siamo certi: comunque
vada, una pantegana ci sarà sempre a Venezia». Ironici e
beffardi come bisogna essere ad ogni Carnevale che si rispetti.
Tante, tantissime persone hanno gremito, ieri, le rive del Rio di
Cannaregio per la seconda (riuscitissima) edizione del Carnevale
di Cannaregio. Erano almeno in diecimila.
Un
appuntamento organizzato da Associazione delle Remiere, Aepe (gli
esercenti hanno offerto bigoli, frittelle e ombre a tutti) e
Venezia Marketing&Eventi, con il gran finale dello «Svolo de
la pantegana» e la musica degli Ska-J, contrappasso del «Volo
dell’Angelo» appuntamento clou dell’apertura del Carnevale
(in programma domenica prossima). Ad aprire la mattinata il corteo
acqueo di cento barche, con ben cinquecento vogatori traverstiti e
scanzonati (non è mancata una barca di “frati” grosso fallo
di gomma ben in vista) a conquistare per qualche ora il Canal
Grande e rio di Cannaregio, sfilando fino al Ponte dei tre Archi:
al remo anche il sindaco Giorgio Orsoni, mentre tra le altre ha
sfilato la disdotona della Querini. Molti turisti, certo, ma per
una volta soprattutto migliaia e migliaia di veneziani, a godersi
- lungo un Rio di Cannaregio gremito - una festa nuova (è alla
sua seconda edizione) ma che si è conquistata lo scettro di
appuntamento genuinamente ed allegramente «indigeno».
«Così si riporta il Carnevale alle sue radici popolari e
vede protagonisti non solo i turisti, ma anche i veneziani, come
dimostra il gran numero di adesioni al corteo acqueo», ha
sottolineato il sindaco Orsoni, ricevendo dalle mani degli
organizzatori - in tono con lo spirito scanzonato della giornata -
il primo «Premio Pantegana», che pure è andato anche a Giovanni
Giusto, presidente del coordinamento remiere, «per il suo impegno
come rappresentante del mondo del remo». Il palco è anche
l’occasione per ribadire che il Canal Grande - pasticcio
ammazza-norme del ministro Calderoli o no - «era e resta della
città di Venezia: come rio interno alla città è un nostro
diritto originario e non può essere ripreso da nessuno», ha
scandito il sindaco, che pure a scanso di equivoci ha già dato
mandato all’Avvocatura civica di «riprendersi» legalmente la
piena autorità sul Canalazzo. «Fortuna e gloria di Venezia
stanno nel suo legame con l’acqua», ha aggiunto il direttore
artistico del Carnevale, Davide Rampello, «perciò abbiamo voluto
aprire e chiuderemo il programma con una vogata». Venezia
Marketing & Eventi ha, infatti, voluto inserire il Carnevale
di Cannaregio - nato spontaneamente - nel calendario ufficiale,
assegnandogli il ruolo di evento clou dell’anteprima della
festa, che si aprirà il 26 febbraio: «La città e i suoi
abitanti diventano così gli attori principali», chiosa PieroRosa
Salva, presidente Vm&e, «una festa che meglio rappresenta lo
spirito della tradizione e inaugura un ricco calendario di eventi».
Complice il sole, è stato un weekend affollato di visitatori ben
oltre le aspettative. E non solo mordi-e-fuggi, con gli alberghi
occupati al 70%. Sin dalle prime ore della mattina, migliaia e
migliaia di persone hanno affollato la Strada Nuova diretti in
piazza San Marco, con i garage di piazzale Roma esauriti: almeno
50 mila persone tra visitatori e turisti che hanno pernottato
negli alberghi e B&b della città.
Affollata anche l’ammiccante cena di gala a Ca’
Vendramin Calergi dedicata alla moda del momento: gli spogliarelli
burlesque, tutti pizzi, guanti sfilati, piume e, naturalmente,
seni al vento. Cene burlesque che il Casinò riproporrà per le
sere di Carnevale.
Roberta De Rossi Foto
galleria e servizi su www.nuovavenezia.it
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Lunedì 21 Febbraio 2011,
Dietro
la "pantegana" una città viva
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La
pantegana è volata sul rio di Cannaregio. Rive assiepate
di turisti ma, soprattutto, di tantissimi veneziani, ieri,
per celebrare la Festa veneziana e per assistere allo
"Svolo della pantegana", l'evento in grado di
avvicinare i residenti al Carnevale. Oltre cento
imbarcazioni tipiche della laguna veneta con 500 vogatori
a bordo hanno dato vita al corteo acqueo, organizzato dal
Coordinamento delle remiere, durante il quale ha vogato
anche il sindaco Giorgio Orsoni. Dalla caorlina alla
bissona, dal sandalo alla dodexona, le imbarcazioni hanno
sfilato lungo il Canal Grande addobbate e con i vogatori
in maschera per raggiungere il rio di Cannaregio e
assistere allo "Svolo della pantegana", che dal
ponte dei Tre Archi è stata calata in acqua a suon di
colpi di scopa delle "maranteghe". Non potevano
mancare i piatti della tradizione, offerti dagli esercenti
che aderiscono all'Aepe: nei chioschetti si potevano
degustare gratuitamente bigoli in salsa, spaghetti al nero
di seppia, baccalà mantecato, pasta e fagioli, sarde in
saor, e gli immancabili dolci di Carnevale: frittelle e
galani. In totale, si parla di oltre 7mila porzioni
offerte da più di 60 esercenti veneziani a 10mila
persone. A far da cornice a quest'evento popolare
l'inconfondibile ritmo reggae del complesso Ska-j.
E l'azienda di promozione
turistica Apt conferma il trend più che positivo di
presenze in laguna durante il fine settimana: gli uffici
di informazione e accoglienza turistica all'aeroporto e a
Piazzale Roma hanno infatti registrato un 30 per cento in
più di passaggi rispetto agli anni scorsi. E ieri boom di
presenze, addirittura con un raddoppio di passaggi,
rispetto al 2010, su Ferrovia, Piazzale Roma e San Marco.
«Aggiungere un week end è
stato molto positivo, con ricadute benefiche sulla città
e sugli alberghi - spiega Elio Dazzo, presidente di Apt e
di Aepe - come presidente di Aepe il mio ringraziamento va
ai veneziani e agli esercenti che ieri hanno dimostrato di
amare davvero la città e le sue tradizioni».
A ricordo della giornata,
al sindaco è stata consegnata una pantegana in vetro di
Murano.
«È un bel modo per
festeggiare il Carnevale e farlo ritornare a quella radice
popolare a cui vorremmo fosse ancorato» ha detto il primo
cittadino, in tenuta sportiva. Pantegane di vetro anche a
Federica Martino (una bimba che ha scelto il nome della
pantegana: «polpetta») e a Giovanni Giusto, presidente
del Coordinamento delle remiere. Sono state invece
consegnate delle targhe a Gino Puntar (ristoratore e
ideatore della Festa veneziana), al presidente di Asm
Giorgio Nardo (per aver fornito l'impianto di scivolamento
in canale della scultura a forma di pantegana) e al
direttore artistico del Carnevale, Davide Rampello. Sul
palco anche l'assessore al Turismo, Roberto Panciera, il
presidente dei Venezia Marketing ed Eventi, Piero Rosa
Salva, il segretario di Aepe, Ernesto Pancin. «La
presenza di tantissimi veneziani oggi è la dimostrazione
che Venezia vuole vivere - ha aggiunto Panciera - a
differenza di chi dice che Venezia sta morendo». Concluso
il primo assaggio di festa, il Carnevale riaprirà le
danze il prossimo fine settimana.
Manuela
Lamberti
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