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Domenica 19 Giugno 2011
37a VOGAlonga, 1.667 barche iscritte, 6.103 vogatori
... e la
beffa del Palio delle Repubbliche
  


               



LUNEDÌ, 13 GIUGNO 2011
  -  Pagina 9 - Cronaca

Vogalonga, spettacolo di barche e colori nel segno della laguna


Applauditissime la «disdotona» e le altre imbarcazioni storiche. I primi arrivi alle 10.58
  
GIORGIO CECCHETTI

Ha stracciato tutti i primati del passato la Vogalonga che si è svolta ieri. 
Dal bacino di San Marco per trentadue chilometri attraverso barene, isole e canali hanno remato in 6.103 su 1.667 imbarcazioni di ogni tipo. 
Nata a metà degli anni Settanta per sensibilizzare sul fenomeno del moto ondoso a Venezia la Vogalonga ha richiamato appassionati non solo da tutta Europa, inglesi, francesi, olandesi, belgi, serbi, tedeschi e ungheresi, anche australiani.

Tra le imbarcazioni che ieri mattina sono partite anche le più spettacolari, almeno per i veneziani, come la «disdotona», la lunga gondola a 18 remi, la «quatordesona» e la «dodesona», tutte applauditissime a Sant’Erasmo, a Murano e lungo il canale di Cannaregio, dove i veneziani hanno festeggiato tutti coloro che passavano (quest’anno c’era anche la banda di Cadoneghe). Non una gara ma una «passeggiata» sull’acqua più famosa del mondo per la felicità di esserci e portarsi a casa diploma e medaglia. Ma come sempre sono in tanti a farla per misurare il tempo, per raccontare di essere arrivati davanti alla chiesa della Salute per primi o quasi.
  
Ecco allora che, alle 10 e 58 minuti, a ritirare per primi i ricordi della 37ma edizione della Vogalonga sono stati gli otto atleti della Canottieri Aniene di Roma. Mentre, per quanto riguarda la voga alla veneta, non poteva che essere la famiglia Vignotto a far valere la supremazia in Canal Grande, ma questa volta a poppa di quello che chiamano il pupparone, perchè ha la linea del puparin ma a vogare sono in sedici, c’era Candido Vignotto, il papà del campione del remo Rudy. Seguiti subito da un equipaggio composto da otto della Remiera Frencescana. E poi un’imbarcazione della Voga e Para a pope della quale c’era, nonostante i suoi 72 anni, il maestro d’ascia di Burano Agostino Amadi.
   
Alle 11,27 è arrivato il primo Dragon boat con un equipaggio misto in due sensi, composto sia da uomini e da donne ma soprattutto da docenti e studenti sia di Architettura che di Ca’Foscari, nonostante in ogni occasione, come accade tra i più blasonati Oxford e Cambridge, gli equipaggi delle due università veneziane non perdano occasione per sfidarsi. 
Poco dopo, ha tagliato l’agognato arrivo la prima caorlina, della Remiera Cannaregio, e alle 11,50 Maurizio Quintavalle della Voga e Para di Burano, che si è fatto tutti i 32 chilometri da solo alla valesana. Ma non è stato l’unico: dopo quindici minuti ha concluso la sua fatica anche Enzo Ciliberti della Remiera Cannaregio.
   
Le prime gondole ad accostarsi alla Salute sono state le due a quattro remi del Centro sportivo nautico del Lido, a pope di una delle quali c’era Stefano Fort. Innumerevoli le yole, le canoe, le polinesiane, anche quella di sei ragazzi australiani. Poi le tre imbarcazioni delle donne in rosa, diciotto per ogni barca e su una al timone il campione olimpionico Daniele Scarpa. 
Un equipaggio dal Lazio organizzato dalla Federazione cannottaggio composto da atleti diversamente abili e poi tanti bambini con i papà o le mamme, sulle canoe, sulle caorline e sulle gondole. Da segnalare solo un piccolo incidente: alla partenza, a causa della ressa di barche, si è rovesciato il kajak di Alberto, il numero 157, ma è riuscito a risalire e soprattutto a ripartire.
  


LUNEDÌ, 13 GIUGNO 2011  Pagina 8 - Cronaca
  

Clamoroso, Palio annullato

Prima Amalfi, ma la giuria squalifica tre galeoni
  

ALBERTO VITUCCI

Tre squalificati su quattro per salto di una boa. E alla fine Palio annullato per decisione dei comitati e del sindaco padrone di casa, Giorgio Orsoni. L’equipaggio veneziano, arrivato ultimo, avrebbe vinto per la squalifica dei primi tre classificati Amalfi, Genova e Pisa. «Venezia non può vincere così», ha detto il sindaco.
 Risultato clamoroso per la 56esima regata delle Repubbliche marinare, che per la prima volta nella storia non ha un vincitore.
 Peccato per Amalfi, protagonista di una bella rimonta e vincitrice sul campo con tre centesimi di vantaggio sui favoriti pisani. Ma poco dopo aver tagliato il traguardo, gli amalfitani si sono visti «congelare» il risultato. «Non è ufficiale», hanno ammonito i giudici della federazione italiana canottaggio. Ci sono voluti scrupolosi esami dei filmati tv per prendere alla fine la decisione, mentre la telecronaca era già conclusa, pubblico e autorità aspettavano l’annuncio delle premiazioni e gli atleti quasi venivano alle mani. 
  
«Squalificati per essere usciti dal campo di gara e aver saltato una boa» il verdetto. 

Per Pisa e Amalfi l’infrazione ai 1600 metri. Le corsie non ci sono più, finite ai mille metri. 
C’è solo una piccola boa bianca che dovrebbe essere lasciata all’esterno, verso riva. Invece sia Pisa che Amalfi, in quel momento prima e seconda, passano all’esterno. 

Ma non vengono squalificate, lo saranno solo a gara finita. Genova, terza, viene a sua volta squalificata per salto di boa al traguardo. Resta Venezia. Partita male, con una diffida per aver tentato l’abbordaggio a Genova. Hanno vinto gli ultimi. 

  

Clamoroso. E un po’ ridicolo. 
Gran consulto tra i sindaci, sul palco delle autorità ci sono anche il questore e alti magistrati che danno consigli. Annullare tutto, far vincere gli ultimi o far vincere tutti ex aequo? 
La decisione salomonica arriva un’ora dopo la fine della gara. 

 

E’ il sindaco Orsoni a comunicarlo nella loggia del palazzo Ducale, dove è appena finito un burrascoso incontro con giudici e comitati delle quattro città. «Preso atto del verdetto della giuria», scandisce, «visto l’andanmento della gara oggettivamente anomala, considerato che sarebbe rimasto in gara un solo equipaggio, il comitato organizzatore da me presieduto ha deciso di non assegnare quest’anno il primo premio del trofeo». Fischi, urla e tanta delusione soprattutto nell’equipaggio vincitore di Amalfi. «Una vergogna, noi abbiamo rinunciato ad allenarci per i campionati italiani per venire qua», dicono quasi in lacrime i nazionali Mario Paonessa e Alessandro Addabbo, «non è giusto». Protestano anche i pisani, che hanno presentato ricorso chiedendo il primo posto. E pure i genovesi, sicuri di avere loro il primo. Tutti accusano i giudici arbitri. Sulla mancata conduzione degli ultimi 500 metri di gara - che hanno deciso di tenere senza corsie - e sul ritardo con cui è stata comunicata la decisione di squalificare i primi tre. Un vero peccato, perché la regata era stata davvero splendida. Partenza a razzo dei rossi pisani, favoriti della vigilia pur con il peggior numero d’acqua (uno, sotto riva). Rimonta di Amalfi, fino al soprasso in curva in vista del Molo. Tutto inutile, perché la gara, per la prima volta nella storia, è stata annullata.

 


   Domenica 12 Giugno 2011,

La Vogalonga oltre i 6.200 iscritti

Il via alle 9. Problemi al Tronchetto per chi è giunto ieri: la nuova darsena accessibile solo dall’acqua
Venezia ha anticipato la festa di questa 37. Vogalonga, che ormai ha superato i 6.200 iscritti. Ieri, per i canali, già c'erano tantissime imbarcazioni, che godevano l'acqua della laguna. Ma anche le fondamenta sono risultate invase dalle più disparate tipologie di barche leggere, come i kaiak e le canoe, trasferite a forza di braccia e preparate per il grande evento. Il Canal Grande ed i principali rii sono stati percorsi da vogatori provenienti da tutto il mondo. Un bellissimo spettacolo, anche se il via vai ha creato (giustificati) malumori ai gondolieri, ai tassisti e ai piloti dell'Actv, che hanno dovuto fare i salti mortali nel loro lavoro.
      Incomprensioni istituzionali: il Comune, per favorire l'organizzazione e provvedere ad ampi luoghi per il ricovero delle imbarcazioni di chi proviene soprattutto dall'estero, ha concesso l'utilizzo della nuova darsena del Tronchetto. Tuttavia l'accesso risulta possibile solo dall'acqua, dal momento che Insula ne ha proibito l'ingresso via terra. Per farla breve, pare che il Comune ed Insula non si siano parlati, pur facendo parte della stessa parrocchia. Sempre al Tronchetto, ieri si è segnalato un grande afflusso di macchine, carrelli e barche, ma tutto sembra perfettamente ordinato con buona gestione da parte di Interparking.
      Anche a San Giuliano la situazione si è presentata ordinata e tranquilla, con gli amatori della voga che hanno depositato le loro barche ed hanno scritto sull'apposito pass il proprio numero di pettorale; in questo modo gli addetti hanno potuto controllare che, facendosi passare per partecipante alla Vogalonga, qualcuno si sia goduto il concerto di Vasco a sbafo.
      Oggi, quindi, tutti in Bacino alle 8.30, pronti a prendere il via, alle 9, con il tradizionale colpo di cannone. Il comitato organizzatore della manifestazione sta ricevendo ancora iscrizioni e gli ultimi pettorali saranno consegnati questa mattina stessa, poco prima della partenza. Ancora una volta i promotori raccomandano alle barche più veloci di posizionarsi avanti, verso Sant'Elena, suggerendo la formazione di un corteo festoso, come nello spirito della Vogalonga, piuttosto che una inutile corsa al traguardo, dove non ci sono tempi cronometrici o classifiche.
      Tullio Cardona

 

La Nuova Venezia di Lunedì 13 giugno 2011, pp. 8 e 9
 

 


 

sotto: Il Gazzettino di Domenica 12 giugno 2011, p. V
  

 

 


                                                                           byRevi 12.6.2011