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LUNEDÌ, 13 GIUGNO 2011
- Pagina
9 - Cronaca
Vogalonga, spettacolo di barche e colori nel segno
della laguna
Applauditissime
la «disdotona» e le altre imbarcazioni storiche.
I primi arrivi alle 10.58
GIORGIO
CECCHETTI
Ha stracciato tutti i primati del passato la
Vogalonga che si è svolta ieri.
Dal bacino di San Marco per trentadue chilometri
attraverso barene, isole e canali hanno remato in
6.103 su 1.667 imbarcazioni di ogni tipo.
Nata a metà degli anni Settanta per
sensibilizzare sul fenomeno del moto ondoso a
Venezia la Vogalonga ha richiamato appassionati
non solo da tutta Europa, inglesi, francesi,
olandesi, belgi, serbi, tedeschi e ungheresi,
anche australiani.
Tra le imbarcazioni che ieri mattina sono
partite anche le più spettacolari, almeno per i
veneziani, come la «disdotona», la lunga gondola
a 18 remi, la «quatordesona» e la «dodesona»,
tutte applauditissime a Sant’Erasmo, a Murano e
lungo il canale di Cannaregio, dove i veneziani
hanno festeggiato tutti coloro che passavano
(quest’anno c’era anche la banda di Cadoneghe).
Non una gara ma una «passeggiata» sull’acqua
più famosa del mondo per la felicità di esserci
e portarsi a casa diploma e medaglia. Ma come
sempre sono in tanti a farla per misurare il
tempo, per raccontare di essere arrivati davanti
alla chiesa della Salute per primi o quasi.
Ecco allora che, alle 10 e 58 minuti, a ritirare
per primi i ricordi della 37ma edizione della
Vogalonga sono stati gli otto atleti della
Canottieri Aniene di Roma. Mentre, per quanto
riguarda la voga alla veneta, non poteva che
essere la famiglia Vignotto a far valere la
supremazia in Canal Grande, ma questa volta a
poppa di quello che chiamano il pupparone, perchè
ha la linea del puparin ma a vogare sono in
sedici, c’era Candido Vignotto, il papà del
campione del remo Rudy. Seguiti subito da un
equipaggio composto da otto della Remiera
Frencescana. E poi un’imbarcazione della Voga e
Para a pope della quale c’era, nonostante i suoi
72 anni, il maestro d’ascia di Burano Agostino
Amadi.
Alle 11,27 è arrivato il primo Dragon boat con un
equipaggio misto in due sensi, composto sia da
uomini e da donne ma soprattutto da docenti e
studenti sia di Architettura che di Ca’Foscari,
nonostante in ogni occasione, come accade tra i più
blasonati Oxford e Cambridge, gli equipaggi delle
due università veneziane non perdano occasione
per sfidarsi.
Poco dopo, ha tagliato l’agognato arrivo la
prima caorlina, della Remiera Cannaregio, e alle
11,50 Maurizio Quintavalle della Voga e Para di
Burano, che si è fatto tutti i 32 chilometri da
solo alla valesana. Ma non è stato l’unico:
dopo quindici minuti ha concluso la sua fatica
anche Enzo Ciliberti della Remiera Cannaregio.
Le prime gondole ad accostarsi alla Salute sono
state le due a quattro remi del Centro sportivo
nautico del Lido, a pope di una delle quali
c’era Stefano Fort. Innumerevoli le yole, le
canoe, le polinesiane, anche quella di sei ragazzi
australiani. Poi le tre imbarcazioni delle donne
in rosa, diciotto per ogni barca e su una al
timone il campione olimpionico Daniele
Scarpa.
Un equipaggio dal Lazio organizzato dalla
Federazione cannottaggio composto da atleti
diversamente abili e poi tanti bambini con i papà
o le mamme, sulle canoe, sulle caorline e sulle
gondole. Da segnalare solo un piccolo
incidente: alla partenza, a causa della ressa di
barche, si è rovesciato il kajak di Alberto, il
numero 157, ma è riuscito a risalire e
soprattutto a ripartire.
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LUNEDÌ,
13 GIUGNO 2011 Pagina 8 - Cronaca
Clamoroso,
Palio annullato
Prima Amalfi, ma la giuria squalifica tre galeoni
ALBERTO VITUCCI
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Tre
squalificati su quattro per salto di una boa. E alla
fine Palio annullato per decisione dei comitati e
del sindaco padrone di casa, Giorgio Orsoni.
L’equipaggio veneziano, arrivato ultimo, avrebbe
vinto per la squalifica dei primi tre classificati
Amalfi, Genova e Pisa. «Venezia non può vincere
così», ha detto il sindaco.
Risultato clamoroso per la 56esima regata
delle Repubbliche marinare, che per la prima volta
nella storia non ha un vincitore.
Peccato per Amalfi, protagonista di una bella
rimonta e vincitrice sul campo con tre centesimi di
vantaggio sui favoriti pisani. Ma poco dopo aver
tagliato il traguardo, gli amalfitani si sono visti
«congelare» il risultato. «Non è ufficiale»,
hanno ammonito i giudici della federazione italiana
canottaggio. Ci sono voluti scrupolosi esami dei
filmati tv per prendere alla fine la decisione,
mentre la telecronaca era già conclusa, pubblico e
autorità aspettavano l’annuncio delle premiazioni
e gli atleti quasi venivano alle mani.
«Squalificati per essere usciti dal campo di gara e
aver saltato una boa» il verdetto.
Per Pisa e Amalfi l’infrazione ai 1600 metri. Le
corsie non ci sono più, finite ai mille
metri.
C’è solo una piccola boa bianca che dovrebbe
essere lasciata all’esterno, verso riva. Invece
sia Pisa che Amalfi, in quel momento prima e
seconda, passano all’esterno.
Ma non vengono squalificate, lo saranno solo a gara
finita. Genova, terza, viene a sua volta
squalificata per salto di boa al traguardo. Resta
Venezia. Partita male, con una diffida per aver
tentato l’abbordaggio a Genova. Hanno vinto gli
ultimi.
Clamoroso.
E un po’ ridicolo.
Gran consulto tra i sindaci, sul palco delle autorità
ci sono anche il questore e alti magistrati che
danno consigli. Annullare tutto, far vincere gli
ultimi o far vincere tutti ex aequo?
La decisione salomonica arriva un’ora dopo la fine
della gara.
E’
il sindaco Orsoni a comunicarlo nella loggia del
palazzo Ducale, dove è appena finito un burrascoso
incontro con giudici e comitati delle quattro città.
«Preso atto del verdetto della giuria», scandisce,
«visto l’andanmento della gara oggettivamente
anomala, considerato che sarebbe rimasto in gara un
solo equipaggio, il comitato organizzatore da me
presieduto ha deciso di non assegnare quest’anno
il primo premio del trofeo». Fischi, urla e tanta
delusione soprattutto nell’equipaggio vincitore di
Amalfi. «Una vergogna, noi abbiamo rinunciato ad
allenarci per i campionati italiani per venire qua»,
dicono quasi in lacrime i nazionali Mario Paonessa e
Alessandro Addabbo, «non è giusto». Protestano
anche i pisani, che hanno presentato ricorso
chiedendo il primo posto. E pure i genovesi, sicuri
di avere loro il primo. Tutti accusano i giudici
arbitri. Sulla mancata conduzione degli ultimi 500
metri di gara - che hanno deciso di tenere senza
corsie - e sul ritardo con cui è stata comunicata
la decisione di squalificare i primi tre. Un vero
peccato, perché la regata era stata davvero
splendida. Partenza a razzo dei rossi pisani,
favoriti della vigilia pur con il peggior numero
d’acqua (uno, sotto riva). Rimonta di Amalfi, fino
al soprasso in curva in vista del Molo. Tutto
inutile, perché la gara, per la prima volta nella
storia, è stata annullata.
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Domenica
12 Giugno 2011,
La Vogalonga oltre i 6.200 iscritti
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Il
via alle 9. Problemi al Tronchetto per chi è giunto
ieri: la nuova darsena accessibile solo dall’acqua |
Venezia
ha anticipato la festa di questa 37. Vogalonga, che
ormai ha superato i 6.200 iscritti. Ieri, per i canali,
già c'erano tantissime imbarcazioni, che godevano
l'acqua della laguna. Ma anche le fondamenta sono
risultate invase dalle più disparate tipologie di
barche leggere, come i kaiak e le canoe, trasferite a
forza di braccia e preparate per il grande evento. Il
Canal Grande ed i principali rii sono stati percorsi da
vogatori provenienti da tutto il mondo. Un bellissimo
spettacolo, anche se il via vai ha creato (giustificati)
malumori ai gondolieri, ai tassisti e ai piloti dell'Actv,
che hanno dovuto fare i salti mortali nel loro lavoro.
Incomprensioni
istituzionali: il Comune, per favorire l'organizzazione
e provvedere ad ampi luoghi per il ricovero delle
imbarcazioni di chi proviene soprattutto dall'estero, ha
concesso l'utilizzo della nuova darsena del Tronchetto.
Tuttavia l'accesso risulta possibile solo dall'acqua,
dal momento che Insula ne ha proibito l'ingresso via
terra. Per farla breve, pare che il Comune ed Insula non
si siano parlati, pur facendo parte della stessa
parrocchia. Sempre al Tronchetto, ieri si è segnalato
un grande afflusso di macchine, carrelli e barche, ma
tutto sembra perfettamente ordinato con buona gestione
da parte di Interparking.
Anche a San Giuliano la
situazione si è presentata ordinata e tranquilla, con
gli amatori della voga che hanno depositato le loro
barche ed hanno scritto sull'apposito pass il proprio
numero di pettorale; in questo modo gli addetti hanno
potuto controllare che, facendosi passare per
partecipante alla Vogalonga, qualcuno si sia goduto il
concerto di Vasco a sbafo.
Oggi, quindi, tutti in
Bacino alle 8.30, pronti a prendere il via, alle 9, con
il tradizionale colpo di cannone. Il comitato
organizzatore della manifestazione sta ricevendo ancora
iscrizioni e gli ultimi pettorali saranno consegnati
questa mattina stessa, poco prima della partenza. Ancora
una volta i promotori raccomandano alle barche più
veloci di posizionarsi avanti, verso Sant'Elena,
suggerendo la formazione di un corteo festoso, come
nello spirito della Vogalonga, piuttosto che una inutile
corsa al traguardo, dove non ci sono tempi cronometrici
o classifiche.
Tullio
Cardona |
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La Nuova Venezia di Lunedì 13 giugno
2011, pp. 8 e 9
sotto: Il Gazzettino di
Domenica 12 giugno
2011,
p. V
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