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Preparazione, sviluppo ed esecuzione
di una Strambata Cinese 1° Dan

Starring Luca e Franco
Tutto il racconto istante per istante !
 

 

 

 


» Le foto della 1a regata del Piccolo Campionato 2011

  

Di Franco Dan, armatore di Aséo

[...] Già l’anno scorso le regate di San Giuliano sono state preziose e, per la prima volta avevo provato la soddisfazione di stare al timone confrontandomi con gli amici con un sano spirito di competizione, mai eccessivo.

L’annata 2010 era stata fondamentale perché avevo partecipato a tutte le regate AVT come prodiere su Siora Marisa, di Alessandro Dissera. E’ stata una scuola insostituibile, Alessandro ha la lunga esperienza che gli consente di gestire le situazioni difficili e  nel contempo sa mantenere la lucidità di spiegarmi sempre “il perché” delle manovre che chiamava. Tra le tante, in particolare mi aveva sempre detto di essere prudente nelle andature portanti, di evitare pericolose strambate con vento allegro e “ocio a la strambata cinese!”

La mattina della regata il vento era “allegro” e confesso che avrei preferito essere in tre a bordo, ma all’ultimo momento abbiamo avuto una defezione. A quel punto il dubbio era se prendere i terzaroli oppure no e visto che la maggior parte delle altre barche era a tutta tela e che il vento sembrava orientarsi a scendere, abbiamo mantenuto la vela.

In realtà il vento ha rinforzato, in varie occasioni ci ha messo in difficoltà e la vela di Aseo, che normalmente ritengo piuttosto piccola 14 mq, al contrario sembrava eccessiva e dovevamo sventare frequentemente per ridurre l’inclinazione della barca. Però la regata stava andando decisamente bene, nonostante non ci fossimo mai trovati in quelle condizioni di vento riuscivamo a governare con efficacia e siamo restati in seconda posizione per quasi tutta la regata. All’arrivo, ho scoperto che non per tutti era stato così, c’era stato più di un ritiro e la disavventura di Masorin.

Poco prima dell’ultima boa ci ha passato Artemisia e così avevo davanti loro e Siora Marisa in prima posizione, poco lontano. Viste le condizioni impegnative tenevo sempre d’occhio le manovre che faceva Siora Marisa, in modo da sentirmi più sicuro. Volevo verificare se all’ultima bricola avrebbero strambato per arrivare al traguardo o se avessero preferito la sicurezza di un 360°, quindi mi sarei preparato per tempo.

Probabilmente ho perso l’attimo in cui hanno fatto la strambata, pulita pulita e senza sbandamenti, molto bella, mi hanno detto. Il 360 non l’avevo visto e così mi è parso che si potesse arrivare al traguardo solamente poggiando. Quando ho girato la bricola, ho capito subito che non era così, il vento veniva troppo da sinistra per quell'andatura, ma ho pensato (erroneamente) che se ce l'avevano fatta loro, era fattibile anche per noi. Bastavano 10 mt, poi tagliato l'arrivo, avrei portato la prua verso la banchina e mi sarei tolto da quella situazione di rischio.

Avevo in mente la famigerata strambata cinese e stavo navigando con la vela sulle false mura, visto che da quel lato non c'è il mante che la blocca io la tenevo oltre i 90°  e vedevo che il boma stava bene avanti, bruttissimo da vedere, ma senza il rischio che tornasse violentemente indietro per cambiare lato, pensavo di arrivare così al traguardo,

Invece è successa una cosa che non mi aspettavo, portando molto avanti la vela, il picco non appoggiava più sul lato dell'albero, ma sulla parte anteriore, è bastato superare di poco quell'angolo e l'antenela è ruotata dall'altra parte dell'albero a destra..
Mi ha sorpreso perché pensavo a quando si utilizza la trozza in caso di terzaroli (che comunque non avevo), io credevo che il rischio fosse che il picco, grazie al lasco del mante, passasse sopra all'albero, ma non immaginavo che più semplicemente potesse ruotare davanti all'albero.

Quando ho visto che il picco era andato di là, ho volutamente provato a battere, sperando che la vela richiamasse il picco nel lato giusto a sinistra, invece il picco è rimasto a destra dell'albero e la vela impiccata sopra la testa dell'albero. Questo momento è quello che si vede nelle foto in cui sembra sia una “normale” strambata cinese, in realtà è peggio!


Fortunatamente ho sentito che camminava abbastanza equilibrata e dopo pochi metri abbiamo passato l’arrivo e buttato giù l’ancora. All'inizio ho calato la vela piano piano perchè avevo paura che si "infilzasse" sull'albero, invece fortunatamente scivolava. Il boma è sceso normalmente mentre il picco si è messo in verticale a testa in giù, parallelo all'albero, l'ho preso e l'ho fatto passare davanti all'albero ....

A terra, ho ripensato con più tranquillità a come era regolata la vela, il mante aveva un po’ di lasco, 4/5 cm (senza trozza), la bolina completamente libera, e il caricabasso troppo cazzato, il tutto ha contribuito a tenere tanto verticale il picco, facilitando la rotazione

Probabilmente, in navigazione, con una virata si sarebbe rimesso in ordine, ma non era proprio il caso di rischiare ulteriormente!

Se ti serve materiale per le tue splendide pubblicazioni e hai intenzione di scrivere un capitolo su “LE COSE DA NON FARE” hai già la liberatoria per pubblicare tutte le foto!!! ;-)

A me la lezione è servita …

E aggiungo il gradito regalo che mi ha inviato Alessandro***

 

il gradito regalo che mi ha inviato Alessandro***

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                                                                                                                                           byRevi 14.5.2011