2a
Edizione
A vela verso Altino 2.0 - agosto 2011
Il
racconto di Stefano Zinato
A
vela verso Altino 2.0
Un
vento fresco ha accompagnato questa seconda edizione
impegnando non poco gli equipaggi.
11
imbarcazioni al via dei circoli Casanova, Vela Mestre,
Homerus Project, Ventolibero, Vela Nord Est e Fuori
Rotta.
Solo
5 imbarcazioni sono riuscite a completare questa due giorni nella
laguna nord, una due giorni accompagnata da venti che hanno
raggiunto punte di oltre 28 nodi.
Al
via un levante teso accompagnerà la flotta per il primo
tratto San Giuliano – Mazzorbetto.
Impossibile
navigare di conserva tutti in flottiglia con un vento che
brandeggia e soffia con raffiche improvvise.
Due
mani di terzaroli non bastano a controllare del tutto le
straorze delle imbarcazioni che solcano le ripide onde che
irrompono di tanto in tanto sulla coperta.
Magistrale
la prova di Blu di Jamaica che scivola velocissima
sulle acque della laguna nord, altrettanto memorabile e ancora più
coraggiosa la prova della topa rossa del nostro capitano Diego il
quale partito ultimo a vele piene ha sostenuto quel vento
rimontando la flotta.
Sbarcati
a Mazzorbetto per una sosta godereccia a base di birre e panini,
l’imbarcazione Corto Maltese ha dato lezione di stile
culinario presentando una inaspettata insalata di pesce innaffiata
da fiumi di prosecco.
Strano
ma tutte le imbarcazioni in questi eventi sembrano avere una
cantina al posto della sentina….
Il
vento rinforza ancora e nuvoloni neri si preannunciano dal Garda.
Nulla
di buono a Ovest.
Le
derive decidono di ritirarsi e partono comunque per S. Giuliano
anche se i più esperti consigliano di aspettare l’evolvere del
tempo.
Il
fortunale arriva con raffiche impetuose che piegano alberi delle
nostre imbarcazioni ormeggiate.
Preoccupati
per gli equipaggi che sono salpati allarmiamo la guardia costiera
la quale monitorerà con un elicottero della finanza il buon esito
della navigazione e del loro arrivo.
Appena
riceviamo notizie del loro sicuro approdo non ci rimane che
complimentarci per la loro capacità di gestire in navigazione
raffiche da oltre 28 nodi senza scuffiare.
Festeggiamo
con una pausa caffe offerta dal Diego che raduna tutti gli
equipaggi.
Un
semplice caffè, un rito che fa socializzare più di altra cosa,
almeno per chi lo beve.
Passato
il fortunale formiamo con i micro e la topa rossa veneziana il
convoglio e salpiamo sospinti dal fresco levante verso
Altino.
Sarà
una navigazione tutta in poppa, sospinti a incredibile velocità
per le silenziose barene e le velme della laguna nord.
All’orizzonte
le nubi lasciano il posto ai monti che si stagliano sospesi sulle
distese di erbe di barena, dove aironi, foleghe, cavalieri,
gabbiani ci accompagnano con i loro canti.
Le
miglia che ci separano da Portegrandi scorrono veloci sotto le
nostre chiglie, impressionante è il senso di velocità che si ha
all’interno di un canale attorniato dalle altissime canne di
laguna che cantano ad ogni folata di vento.
Un
concerto nel silenzio del vento e della natura incontaminata
accompagna lo sciabordio delle nostre imbarcazioni sulle antiche
rotte dei romani.
Una
miriade di suoni e sensazioni che hanno estasiato i velisti di
homerus e ventolibero.
L’arrivo
è immediato, quasi brutale.
Dietro
all’ultima ansa si rompe questo istante magico, le alte gru
e i rumori dei motori ci riportano ai tempi moderni.
Basta
rilassarsi, pronti alla manovra, fuori i parabordi e via
all’ormeggio del marina di Portegrandi, dove pontili ben
attrezzati e il personale ci accolgono.
Una
rassettata veloce, una doccia calda al marina, una birra al
circolo e via verso la locanda di Portegrandi, dove ad attendere
gli equipaggi troveremo una gran bella accoglienza fatta di
autorità e cittadini curiosi.
Questa
volta i protagonisti non sono i soliti politici, gli sponsor, i
presidenti.
I
protagonisti sono gli equipaggi che hanno affrontato con
capacità e perizia il vento e il mare e le istituzioni non
possono fare altro che guardare e ascoltare.
Un
aperitivo di benvenuto offre una occasione unica, di conoscersi
senza celebrazioni, ma semplicemente tra persone senza cariche ne
colori ne vantaggi e soprattutto ne limiti...
Così
i velisti scoprono altri velisti, scoprono poi assieme il tango
argentino della scuola Fatti di Tango la quale offre corsi a
persone affette dal morbo di Parkinson.
Si
riscopre una disciplina poco conosciuta come la RCvela una
associazione di radiovela dedicata anche ai disabili.
Per
la prima volta assisteranno ad uno spettacolo di teatro e sfilate
di moda fatte esclusivamente da attori e modelle non vedenti.
Una
mescolanza di scoperte, sensazioni, sentimenti e soprese che si
accavallano tra loro.
Dopo
l’aperitivo le attese premiazioni, dove non c’è stato un
primo ed un ultimo, ma dove sono state premiate l’effettiva
capacità degli equipaggi.
Un
premio “ race” all’equipaggio di
Blu di Jamaica, il premio
“pirates” come migliore cucina a Corto Maltese,
a Piccolo Sorriso il premio
“accoglienza”, e alla topa
veneziana il trofeo “Altinum” accompagnato
dalle marine del pittore e maestro Milo.
All’equipaggio
non vedente di America cube è andato il premio “fuori
rotta”, un premio certamente atipico composto da bussole di
rilevamento.
Un premio che racchiude in sé l’impegno di ventolibero di
consegnare al più presto la bussola
parlante per non vedenti, un progetto in
collaborazione e attuazione con tecnici dell’Enea di Roma.
Premiati
tutti gli altri equipaggi con un capellino tecnico da vela,
coltelli da barca, guanti da regata, cime, porta ghiaccio,
grilli con ritenuta e disegni delle marine del maestro Milo.
Durante
le premiazioni hanno preso la parola tutti gli equipaggi per dar
modo di raccontare la loro esperienza e i loro sentimenti.
Premio
speciale “una foto verso Altino” vinta dall’equipaggio della
topa rossa.
La
serata è continuata con una allegra sfilata di moda tenuta
dall’associazione ombre di luna, dove ragazze non vedenti
sfilavano su una passerella.
Notevole
è stata la sorpresa quando chi non conosceva la loro condizione
la ha scoperta quasi per caso.
Accompagnati
dai canti delle ragazze ombre di luna e confortati da una
pasta aglio e olio e prosecco a volontà, siamo arrivati al
clou della serata con il tango argentino.
Dopo
l’esibizione del maestro si è allestita una milonga dove varie
coppie si sono date al difficile e altrettanto affascinante tango.
Ormai
stanchi della serata alla spicciolata gli equipaggi si sono dati
chi alla branda della propria imbarcazione chi al comodo letto
della locanda.
Il
festeggiare la propria e l’altrui felicità, con la
consapevolezza di toccare con mano e vivere direttamente queste
esperienze ha lasciato sicuramente qualcosa di buono in tutti noi.
Questa
è la vela integrata.
L’indomani
salpiamo di buon ora da Portegrandi con i saluti delle autorità.
Un
evento di tutti, patrocinato dalla provincia e dal comune, ma
autofinanziato dai partecipanti con le loro quote.
Di
questo ne siamo orgogliosi.
Al
ritorno ci accompagna una bora chiara sui 25 nodi, che soffia
impetuosa tra gli alberi e le canne di barena rendendo la
navigazione in poppa difficoltosa per il rischio di continue
straorzate.
Qualche
imbarcazione di cui non facciamo nome si ritroverà troppo spesso
ad accarezzare con il mascone le canne del canale.
Una
rapida discesa accompagnata dalla guardia costiera ausiliaria per
scongiurare gli ondosi gommonauti della domenica.
La
flotta si divide a Mazzorbo, chi sosterà alla trattoria” al
Cacciatore” per un risotto di pesce e chi non soddisfatto delle
miglia percorse addentando un panino corsaro continuerà la
navigazione per Burano, ricevitoria, Punta Sabbioni e San
Giuliano.
Un
levante che gira piano piano a scirocco ci accompagna per il
rientro.
Al
circolo al ristoro accompagnati da una birra fresca, molti e
spontanei sono stati i ringraziamenti e complimenti.
La
chiudo così con la frase di uno dei partecipanti:
“Ho
navigato con dei velisti ciechi, ho cantato assieme a ragazze
cieche che cantavano, sfilavano e recitavano, ho cercato invano di
ballare il tango vedendo i parkinsoniani e non ci sono
riuscito…
Alla
fine sono io che mi sento un po’diverso….. e sicuramente anche
loro si sentono meno diversi”
Stefano di ventolibero
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