Venerdì
29 Marzo 2013
URBANISTICA L’assessore Micelli: «Un
polmone verde nel cuore della città» «Il
nostro Central Park» La Giunta
approva il Piano di recupero per Forte Marghera. Ora, il bando di
gestione
La
Giunta ieri mattina ha adottato il Piano per il recupero di Forte
Marghera presentato dall’assessore all’Urbanistica Ezio
Micelli. [...] Innanzitutto rimarrà un polmone verde, e in questo senso
diventerà parco connesso a quello di San Giuliano, poi sarà un luogo
della cultura, produzione e fruizione, e infine naturalmente un luogo di
svago, di intrattenimento.
Ora manca il bando, anzi i
bandi, di gara per affidarne la gestione, e a questo ci sta pensando
l’assessore al Patrimonio, Bruno Filippini (potrebbero essere uno di
sollecitazione di interessi e uno per la loro aggregazione). Il sindaco
sta aspettando con ansia il suo lavoro perché vuole far partire al più
presto l’operazione che sarà in grado di portare il verde nel cuore
di Mestre, come un Central Park da
123 ettari
(78 di San Giuliano e 45 del Forte) senza Manhattan. E magari chissà
che la riqualificazione del Forte non stimoli pure a prendere per mano
la città.
I bandi [..]
rappresenteranno un ribaltamento di prospettiva rispetto ai precedenti
che pensavano il Forte come un luogo potenzialmente chiuso (ad esempio
la città dei bambini era un parco tematico, e per accedervi bisognava
pagare il biglietto).
Ora l’idea è di un parco aperto dove si
trovano varie funzioni, e dove l’istituzione pubblica opera a fianco
del privato, nuovi imprenditori e anche quelli che già oggi vivificano
l’area con ristorantini, bar, piccole attività di artigianato storico.
Per il Forte il problema
principale è sempre quello dei soldi che non ci sono, e servirebbero
almeno una cinquantina di milioni di euro per un restauro completo.
“Il Piano che abbiamo
definito, però, è un primo passo fondamentale per arrivare anche ai
soldi perché ora le destinazioni d’uso sono chiarissime e chiunque
sarà interessato a intervenire conoscerà gli ambiti, i limiti e le
potenzialità” spiega l’assessore Micelli che ha portato a termine
il lavoro con i suoi tecnici e con la Soprintendenza che ha realizzato
una mappa completa dei 79 edifici presenti
nella grande “stella”, stabilendone il grado di vincolo
cui sono sottoposti: si parte dal cuore del Forte dove ci sono le
strutture più tutelate sulle quali si può intervenire solo con
restauri conservativi; ci si sposta nella fascia intermedia e si trovano
gli edifici che possono essere restaurati e destinati a varie attività
quali accoglienza, cura della persona, bar, ristoranti alberghi diffusi,
piccole attività artigiane, e la galassia dei servizi; si arriva infine
alla fascia più esterna dove si trova la maggior parte del verde che
diventerà parco, con le varie lunette. E la tredicesima, quella più a
Nord Ovest in corrispondenza con la fine di via Torino, diventerà la
nuova porta di accesso: “Lì è prevista anche la possibilità di
costruire nuovi edifici con funzioni di attestamento: una struttura
ricettiva, bar, ristoranti, e altre attività di servizio e ricreative
per accogliere i visitatori”.
Questa zona oltretutto
diventerà la cerniera con il resto della città, il punto di arrivo e
di partenza di percorsi ciclabili che si collegheranno agli altri che
innervano il centro urbano, la connessione con i mezzi pubblici fino al
tram e alla ferrovia. Ci saranno pochi parcheggi, invece, “perché
abbiamo scelto di non favorire il trasporto privato su gomma, poiché il
Forte è soprattutto un’area verde da raggiungere in modo
“verde””.
Il cuore del parco sarà,
dunque, destinato alle attività di produzione e fruizione culturale.
L’Accademia delle Belle Arti sta
verificando con il ministero dei Beni culturali la possibilità di avere
un finanziamento per realizzare in terraferma i propri laboratori.
“Non nascondo che sarebbe una grande cosa perché allora l’Accademia
diventerebbe il motore di tutte le attività del Forte - continua
Micelli -. Potrebbe essere il magnete, l’attrezzatura collettiva, in
grado di attirare tutte le altre attività e di guidare la
trasformazione e la riqualificazione dell’intera area”.
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