La
laguna e le origini l’archeologo Canal Veneziano dell’anno
Il
premio della Settemari 2013 a colui che ha consentito con i suoi
ritrovamenti di riscrivere la storia di Venezia
di
Alberto Vitucci
VENEZIA. È riconosciuto da tutti come il padre dell’archeologìa
lagunare. Lo studioso autodidatta che ha consentito di
ricostruire la storia delle origini di Venezia e gli
insediamenti romani che risalgono al I secolo. Una realtà che
prima non era conosciuta dalle fonti ufficiali. Ernesto Tito
Canal, classe 1924, è il «veneziano dell’Anno 2013 della
Settemari. Un riconoscimento particolare che arriva
dall’associazione, fondata nel 1977 con scopi culturali e
sportivi, a una figura di spicco dell’archeologìa
veneziana. Canal ha appena finito di lavorare a un libro
importantissimo. «Archeologìa della laguna di Venezia» è
il volume che raccoglie cinquant’anni di scoperte e ricerche
condotte sul campo. Con i pescatori di Burano e Pellestrina e
gli amici di Castello, Ernesto ha percorso per decenni la
laguna in lungo e in largo alla ricerca delle tracce della
storia antica.
"La
Nuova" per Canal ha scelto l'immagine del sito
web CVC
in rete dal 2006
Ecco
allora i ritrovamenti, in alcuni casi clamorosi, di legni e marmi
sotto lo strato di fango e di alghe. Pavimenti romani, mattoni
sesquipedali e argini-strada che testimoniano inequivocabilmente
come la laguna fosse abitata – e percorsa dai romani con i loro
carri e le navi commerciali – molto prima dell’arrivo dei
Veneti. Reperti preziosi come vasi, anfore, mosaici. In tutto oltre
90 mila pezzi consegnati dall’archeologo alle Soprintendenza, di
cui divenne ispettore onorario nel 1971 (Archeologica) e 1980
(Monumenti). Canal aveva cominciato per passione. Si faceva portare
in laguna dal suo amico Archimede D’Iseppi, pescatorefagiarotoche
conosceva canali, velme e barene come le sue tasche. Così negli
anni Sessanta cominciano le prime scoperte. L’antica isola di San
Marco in Boccalama, San Lorenzo di Ammiana. E poi le strade romane
sul fondale della bocca di Lido, nel canale San Felice. Anche nelle
isole abbandonate della laguna è nascosto un tesoro. Canal lo sa, e
pian piano riesce a recuperare pezzi preziosi, oggi nei musei. A un
certo punto della sua vita conosce Wladimiro Dorigo, storico e
studioso di fama che ha appena cominciato a lavorare sulle origini
della città e sulle testimonianze di architettura romanica. «Scoperte
rese possibili solo grazie al prezioso lavoro di Canal», ricordava
sempre Dorigo. Una figura schiva, che ha sempre preferito rimanere
nell’ombra, al lavoro per cercare le origini e l’enima della sua
amata laguna. Adesso al grande ricercatore che non ha mai ricevuto
titoli accademici e premi dalla scienza ufficiale viene consegnato
il premio di «Veneziano dell’anno». Un riconoscimento al lavoro
esemplare che ha permesso di riscrivere la storia delle origini di
Venezia.