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MESTRE
- È stata inaugurata, al centro Pascoli di Campalto, la mostra "A
filo d'acqua", dei fotografi Selina Zampedri e Stefano Barzizza.
Immagini
che hanno come soggetti Venezia e la laguna, visti ad altezza kayak, che
gli autori hanno saputo realizzare muovendosi a pelo d'acqua, cavalcando
il moto ondoso, zigzagando tra i ghebi, scivolando sotto i ponti,
sfidando le correnti e cercando la giusta inquadratura dell'orizzonte.
La
passione per la natura, il rispetto verso i luoghi visitati, la
sensibilità per l'ambiente dei due fotografi è frutto di anni di
collaborazioni con associazioni ambientaliste ed enti territoriali
dediti alla tutela del patrimonio naturale e storico.
«Quella
compiuta da Zampedri e Barzizza è un'impresa colossale - afferma il
biologo Pino Sartori, che ha presentato la mostra - non solo per il
confronto fra le stazze, canoa contro i grattaceli del mare, ma per la
sovversione del punto di vista, per far conoscere alla gente, anche ai
pochi indigeni rimasti, prospettive e inquadrature di Venezia e della
laguna a filo d'acqua».
È
anche una denuncia della drammaticità del moto ondoso che impedisce una
visitazione lenta e assaporante della città e dell'inciviltà dello
sfruttamento turistico, che reputa questi punti di vista dall'acqua i
luoghi migliori per lasciare le proprie immondizie.
«È
anche un invito - conclude Sartori - a superare le naturali ritrosie che
possono sorgere nelle persone di fronte a una canoa con pagaia, per
cimentarsi in uno sforzo lieve e comunque graduale ed avvicinarsi ad una
Venezia che nessun percorso fra le calli più sconosciute vi potrà mai
rivelare».
Questa
mostra rappresenta il secondo appuntamento con l'arte curato
dall'Associazione culturale "Blog Territori e Paradossi"
nell'ambito del progetto "CampArte". La
mostra sarà visitabile fino al 25 aprile (escluso Pasquetta); orario:
da lunedì a sabato 17.30 - 19.30 e domenica 10 - 12.30.
Mauro
De Lazzari
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