La
settimana del Circolo Casanova a Mazzorbetto inizia la mattina di domenica
13 agosto, con l’allestimento delle barche in una veste,
per me, inusuale: sempre vele al terzo, ma… cariche di viveri,
cibarie ed abbondanti libagioni.
Un
motore Tohatsu di 2,5 cv, inaspettatamente potente, ci conduce al
Forte di Mazzorbetto, ora sede Agesci. E’ l’occasione di sbarcare
su un’isola non raggiungibile con i mezzi pubblici, in una ex
postazione militare ora vissuta in modo pacifico ed allegro, e già
nel pomeriggio, una volta sistematici tra camerate e tende, di
esplorare i dintorni.
La
Laguna Nord ci offre un primo assaggio della sua natura e storia:
ghebi inaspettati ci conducono tra barene ricoperte di Limonio in
fiore, rifugio di garzette e ballerine, aggraziati piccoli uccellini;
attraversato il Canale dei Borgognoni ci inoltriamo nei canali di Torcello,
sotto il Ponte del Diavolo,
sfilando accanto a case da sogno, piccole cavane private e giardini ed
orti segreti. Sulla prospettiva domina il campanile quadrato della Cattedrale
di Santa Maria Assunta.
Riscopriamo
tutto questo la sera, nella prima delle nostre vogatine notturne, al
seguito di Diego, Sindaco di Montiron e conoscitore dell’Archeologia
Lagunare: di fronte ed a lato della chiesa ci fa ammirare la mappa di
Atlantide ed i nuovi scavi in corso. D’altronde ci troviamo sui
resti di un arcipelago che più di mille anni fa, con le Isole di Torcello,
Costanziaco ed Ammiana, contava diecimila abitanti.
Nel
corso della settimana di “vela-pesca” a Mazzorbetto
le attività sono numerose: esplorazioni lagunari, veleggiate tra le
barene, cacce fotografiche guidate da Tony e Sergio, modelli gli
splendidi ibis che qui si sono insediati; ed ancora le lezioni di Tai
Chi di Tony;
le battute di pesca capeggiate da Sandro, con la rete, ma soprattutto,
immancabile appuntamento notturno, con il bilancino dalla banchina del
forte, coronate da un frittura di anguee e seppoline l’ultima sera
di permanenza; la gita al Montiron
e le visite al Museo ed alla Cattedrale di
Torcello ed all’Isola di San
Francesco del Deserto; l’escursione alla Valle
Perini e quella enogastronomica all’Agriturismo
le Saline.
E’
anche l’occasione per me, velaterzista alle prime armi, di
cimentarmi con le piccole e grandi insidie della Laguna Nord: canali
risaliti bordeggiando contro vento e contro corrente, sotto le
indicazioni pazienti di Daniela, secche da cui disincagliarsi e
reliquie subacquee di bricole. E’ un ambiente affascinante e
misterioso, si lascia conoscere lentamente ma al contempo sembra non
uscire mai completamente allo scoperto.
E'
però il “condimento” di queste attività a renderle memorabili:
il clima festoso e goliardico, l'immersione nel dialetto di Venezia e
dintorni, le canzoni scherzose e quelle melanconiche, Sandro e Wilmer
alla chitarra ed un'improvvisata gospel di Nicola.
Ed ancora continui nuovi arrivi, di chi non ha potuto fermarsi tutta
la settimana, ma si è comunque ritagliato almeno un giorno di
permanenza a Mazzorbetto: il nuovo arrivato non può salvarsi da
un'accoglienza festosa, mille domande e tanti resoconti di navigazioni
dentro e fuori la laguna, sopralluoghi della propria imbarcazione ed
innumerevoli brindisi.
Ho ascoltato con passione i racconti di chi veleggia da più di trenta
anni, le avventure e disavventure a lieto fine, le descrizioni di
barche viste, possedute, progettate, costruite o sognate. Ho
apprezzato le differenze tra il liquore e la grappa di xantonego. Ho
mangiato il pesce appena pescato da Diego, Luca e Rudy. Ho imparato
che la marotta è anche un natante a fondo piatto per il trasporto
delle anguille ed ivieri casse di legno per la maturazione in acqua
delle moeche. La notte ho scorto piccole meduse fluorescenti
nell'acqua e stelle cadenti in cielo.
L’ultimo
giorno di permanenza mi sveglio di umore grigio. La lettura dei
contatori mostrerebbe un consumo di 500 euro di acqua… ma
come…”se non l’abbiamo mai bevuta!?…” "... a saperlo
facevamo anche la doccia con il vino”.
Con questo equivoco (non 500 bensì 50) e relative risate ripartiamo
sotto le prime gocce di pioggia, Tony si ripara sotto il fiocco. Ma
giunti al circolo è già tornato il sole e malgrado il rientro a casa
i miei compagni di viaggio non hanno perso il loro smalto e la loro
infinita voglia di scherzare, cantare, raccontare barzellette
divertenti (da quanto tempo non ne sentivo) mangiare ed ovviamente…
brindare… alla nostra settimana a Mazzorbetto.
Marta F.
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Cason di Valle Perini (in alto)
"frescogelato" di Ferragosto: Marta la vittima di
turno (a sx) |
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domenica
13 agosto, "Alice" in partenza
da Sangiu
base
operativa al forete di Mazzorbetto
lezioni
di Tai Chi by Tony Peressin
Casòn
del Montiron, la mèta del cuore
Lezione
di pesca in Palude della Rosa
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