La
SuperSecca del 26.5 [link]
[liberamente tratta da clip
Fb di Selina Zampedri]
La
SuperSecca del 26.5 mostra
senza veli che Seno della Sepa e San Giuliano si
vanno interrando, ma da Jacopo Filiasi e dalla Serenissima
arrivano interessanti dritte su cause e rimedi.
Note e fatti:
Ieri, 26
Maggio 2020, ore 9:30: foto di Seno della Sepa di fronte alla
"banchina Polo Nautico".
2004,
inaugurazione del Parco: i fondali vengono scavati a
oltre -3 m. (-Tre !) sotto al livello medio mare.
2011, il Papa Benedetto XVI sbarca in fondo
alla
"banchina Polo Nautico": i fondali, già interrati dopo 7
anni, per l'occasione vengono resi
'navigabili' a -1,5 m.
Ritardo di marea da P.ta Salute a San Giuliano: meno di un'ora.
Quindi (vedi grafico fig. 1) alle 9:30 - ora della foto - la marea a San
Giuliano era pure risalita di 20 cm circa rispetto alla minima... !
Riflessioni
'storiche' sulla Secca della Sepa 1519,
il Marzenego, la cui foce era in corrispondenza dell'attuale Seno
della Sepa, viene immesso nel canale Osellino. La nuova
foce viene così spostata a Est di ben 10 km. Jacopo
Filiasi, nel 1811, così racconta di quel periodo:
«... le
barene assai più estendevansi verso Venezia... e ciò quando giù
da Mestre veniva a sboccare a Malghera [nell'attuale Seno della Sepa]
picciol fiume detto flumen Mestre, od anche Osellino e Marzenego Nelle ore della bassa marea passava la sua corrente dinanzi alla Torre di S. Giuliano, e l'isola di S Secondo, e per
Venezia correa, cioè per quel bel canale di essa che Canareggio
ora si chiama.
Entra questo direttamente nel Canal Grande, [...] il suo nome antico fu
Canaliclo per causa delle cannuccie che lo ingombravano...
Tanto fango quel piccolo fiume [ il Marzenego] portava in laguna
che interravala molto dalla Torre di San Giuliano fino all'isola di S.
Secondo, onde sempre vi volea gente occupata a scavare questo spazio anche
perchè passassero barche
vuote.»
1530-40,
il nuovo "Canale Osellino" crea problemi in terraferma: «...Per
porre fine alla sommersione delle campagne mestrine si dovette aprire
l’argine in più punti, le espressioni che si levarono dai
governanti non furono di compiacimento per l’entroterra liberato dalle
acque ma di rammarico perché i “vari tagli avevano verso Tessera
lasciata uscire un’immensa quantità di torbide nella laguna”; e
quel che ci si premurò di fare fu di chiudere le rotte il
prima possibile
[storiAmestre, di
C. Pasqual]
1937
- Dopo cinquant'anni di differimenti, finalmente inaugurate le Chiuse
alle Rotte [porte vinciane], da aprire - ovviamente - solo in
caso di piena del Marzenego per evitare l'allagamento
di Mestre. [storiAmestre, di
C. Pasqual]
1960
circa, boom economico. Il "barchino fuoribordo" prolifera. E'
molto pratico ormeggiare lungo Marzenego e Osellino: l'uscita in
laguna attraverso le porte vinciane é terribilmente comodo.
1961 (circa) Si scopre che per tenere le porte vinciane
'sempre aperte' bastano un paio di metri di filo di ferro.
Per niente complicato. Si fa. E nessuno dice niente. 2004
Inaugurazione parco San Giuliano: ci si accorge (come detto a inizio
testo) che il Marzenego
forse scarica ancora un po' di torbide in laguna...
2020 Domanda similretorica:
vuoi vedere che sul Marzenrgo
la Serenissima e il Filiasi sotto sotto qualcosa
c'azzeccavano...? byRevi |