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SAN GIULIANO
Il sogno è
un parco acqueo

m. ch.

MESTRE. Punta San Giuliano: parte da qui il sogno di un parco acqueo urbano che leghi la terraferma al suo unico affaccio sull'acqua. 

A est i canali di Campalto e Tortolo, ad ovest quello di San Secondo. Fondali bassi dove imperano incuria ed abbandono ma che fanno gola a tanti. 

Un movimento si batte per trasformarla in un grande bacino dove praticare sport acquatici, dove proporre itinerari naturalistici insoliti alla scoperta delle isole di San Giuliano, San Secondo e Campalto. 

Il movimento è quello di Adola. «La laguna di San Giuliano è l'unico contatto con l'acqua per i 2/3 degli abitanti del comune di Venezia - dice il coordinatore Vittorio Resto - per questo noi chiediamo di prolungare fino a Venezia il parco di San Giuliano trasformando 600 ettari lagunari in parco acqueo urbano». 

Adola è la voce di 11 circoli velici, canoistici e remiere di Mestre e Venezia, circa 2000 soci.
Tre quartieri (Mestre centro, Favaro, San Marco) sostengono il progetto assieme a WWF, Italia Nostra, coordinamento del Campo trincerato di Mestre, centro internazionale Cività dell'Acqua. 

Una grande festa ai primi di maggio celebrerà la volontà di un parco, «contro chi ne vorrebbe fare una enorme darsena riservata agli yacht d'altura».

Oltre 200 studenti imparano così l'antica arte della voga alla veneta.

L'ideatore è Oddino Franceschini, docente di Educazione fisica al liceo scientifico «G. Bruno» di Mestre. 
L'insegnante, presidente dell'associazione «Up Sport Veneto», per due anni ha coinvolto i suoi allievi del liceo mestrino in prove pratiche di voga alla veneta e canotaggio. 

Una iniziativa che ha preso piede e si stà proponendo come valida alternativa alla vecchia ora di educazione fisica nella palestra di scuola. 

Quest'anno Franceschini usa un pulmino per accompagnare a San Giuliano oltre 200 studenti di Mestre che imparano a vogare sotto l'occhio vigile dell'insegnante e degli esperti delle remiere «Voga Veneta» e «Canottieri Mestre». 

All'iniziativa aderiscono: Foscari-Massari, Pacinotti, Luzzati-Gramsci, Morin, istituto d'Arte, Parini, Stefanini, Gritti, Zuccante, Mozzoni e Franchetti.

«C'è la soddisfazione di rilanciare un'antichissima arte come la voga alla veneta - racconta Oddino Franceschini - ma soprattutto si fa conoscere un mondo sconosciuto alla maggioranza degli studenti della terraferma che non sanno nulla di voga, gronda lagunare, laguna di San Giuliano. Non sanno che si può vivere anche Mestre dall'acqua».

L'insegnante mestrino ora cerca l' aiuto delle istituzioni cittadine per promuovere in tutte le scuole medie e superiori della città questa nuova forma di educazione fisica. 
Una o due ore la settimana di voga, canoa, canotaggio, vela più lezioni pratiche e teoriche che permettono di insegnare ai ragazzi la conoscenza dell'ambiente, storia dell'arte, geografia, biologia in un luogo unico come quello della laguna. 

I corsi per i primi 200 studenti sono iniziati a novembre e si concludono a maggio con una serie di regate scolastiche e gare di orienteering nei canali interni a Forte Marghera o nelle isole della laguna. 

L'orienteering è una disciplina sportiva che consiste nel raggiungere per tappe un determinato numero di posti di controllo. 
Per muoversi, i concorrenti utilizzano una carta topografica ed una bussola. 

Il 5 maggio dovrebbe svolgersi la prima gara, il 6 maggio si svolge invece la regata saggio su caorline. 

La manifestazione ha il patrocinio dei ministeri all'Ambiente e alla Pubblica istruzione e del Wwf.

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