Una settimana di
fuoco all'isola di Campalto.
Oggi alle 14 c'è
la regata di vela al terzo (Trofeo
Davidoff) del Circolo Casanova
e poi si va avanti fino a sera con Fabio Calabrò e Bepe Boron
sotto il Palacampalto.
Anche in questo gli organizzatori dimostrano notevole senso
dell'umorismo visto che richiamano nel nome l'altolocato
Palafenice per il "bassolocato" Palacampalto (80 metri
quadri in tutto). Ma è questo misto di incoscienza e di grande
voglia di fare che rende interessante l'iniziativa. A proposito si
chiama "Stiamo freschi" - e viste le previsioni del
tempo rischia di essere un titolo azzeccato - ed è organizzato,
senza una lira del Comune, da La Salsola, Ass. canoistica
Arcobaleno in collaborazione con Adola.
Ma non c'è solo
la settimana a Campalto. L'Associazione Adola, il 12 Giugno, alle
17.15, sul prato del Centro nautico sportivo dell'Ex Colonia di
Punta San Giuliano, "battezza" 10 barchette a vela per
bambini con i nomi dei personaggi di "Le avventure di Gobius".
Ci sarà anche l'autore Alessandro Voltolina. Attraverso il
racconto i ragazzi possono vivere la laguna che frequentano in
modo più consapevole, accompagnati dal pesciolino Gobius, un
"ragazzo" come loro, che ha appena scoperto quanto
affascinante e complessa sia la laguna. Fra i risvolti
dell'iniziativa la speranza di un nuovo racconto ad hoc di
Voltolina sul parco Acqueo e San Giuliano.
Da non perdere
sabato 16 Giugno la regata dal Canal Salso al Candiani.
L'itinerario s'inquadra fra le manifestazioni promosse da Adola al
fine di promuovere i luoghi d'acqua che la città di terraferma ha
cancellato dall'immaginario, per riproporli come cardini della
nuova Mestre, consapevolmente affacciata sulla laguna più
celebrata al mondo.
L'itinerario
comprenderà Canal Salso, Forte Marghera, Punta San Giuliano,
proseguirà lambendo le isole di San Giuliano e di San Secondo.
Tappa all'isola di Campalto, attraversamento del Parco Acqueo -
simbolicamente inaugurato il 6 maggio 2001 - e sosta a punta San
Giuliano, sede delle maggiori società sportive nautiche di
Mestre. Da lì il corteo proseguirà nel pomeriggio con la
risalita del Marzenego, il passaggio sotto piazzetta Matter e
l'approdo sulla riva verde del Marzenego all'interno del Candiani.
Questa regata nel
Marzenego - compresi scarichi di fogna e pantegane - serve agli
artisti di "artway of thinking", "Fata Trust"
e "ZonAnomala" per la mostra Ms3 (Mestre) che c'è al
Candiani, una mostra tra l'altro che val la pena di visitare perchè
è un punto di vista eccentrico sulla nostra città.
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(m.d.)
Ad un concorso internazionale per eleggere l'ottimista dell'anno,
non ammetterebbero nessuno di loro. Perché questa è gente che è
più che ottimista, anzi è matta da legare.
Pensate
che hanno come obiettivo quello di rendere vivibile per una
settimana intera una isoletta che ha lo stesso squisito appeal dì
una discarica.
Non c'è acqua, non c'è un albero che sia uno, l'unico vantaggio
è che si trova a due colpi di remo da punta San Giuliano.
Parliamo
dell'isola di Campalto, rimessa
quasi a nuovo dal Consorzio Venezia Nuova
con una spesa miliardaria e nuovo oggetto del
desiderio di
tutti quelli che si dannano l'anima a difendere la laguna a
colpi di remo.
Da
oggi e fino al 17 giugno l'isola di Campalto diventerà un'isola
viva.
Dalle 17 alle 19 di ogni giorno animazioni e giochi per bambini,
dalle 21 alle 24 spettacoli e danze.
I “mussati”? Il più piccolo ha le dimensioni di un'aquila
reale, ma non importa, la passione vince tutto.
Ed
è anche vero che anni fa
tutti hanno pensato che era una pura stupidaggine cercare di
rivitalizzare punta San Giuliano a colpi di barche a vela e a
remi.
Cera
ancora un centro di raccolta delle spazzature
dell'Amav quando il circolo velico Casanova, il Centro nautico e
l’associazione di canoisti Arcobaleno venivano da queste
parti a mettere in acqua «derive» e kayak, sàndoli e gondolini.
Eppure
alla fine l’hanno avuta vinta loro, e se il parco di San
Giuliano resterà aperto a
tutti quelli che hanno un pezzo di qualcosa che galleggia e lo
vogliono mettere in acqua senza spendere miliardi, allora sarà
anche merito loro.
Non
solo, l’intenzione è quella di riuscire a convincere il Comune
che il parco di San Giuliano non può fermarsi al Seno della Seppa.
ma deve arrivare a comprendere anche un altro pezzo di laguna,
almeno fino all'isola di Campalto.
Perchè,
non ha senso fare il parco lagunare più grande del mondo senza
che ci sia dentro una bella fetta di Laguna.
Insomma,
al di là dì tutto questa settimana all'isola di Campalto, pur
essendo roba da pionieri del Far West, val la pena di essere
vissuta.
Sia che decidiate dì fare un salto a bere un'ombra, sia che
decidiate di passare la notte lì, sia che vi portiate il barbecue
da casa, sia che decidiate di rifocillarvi al bar dell’isola.
Perchè
l’idea di Tito Pamìo, “anima” dell'associazione canoistica
Arcobaleno, e dì tutti gli altri è che questa dovrebbe diventare
l'isola dove ognuno fa quel che vuole. senza dare fastidio ad
alcuno.
Ed
è un concetto decisamente difficile da digerire a tutti,
figuriarnoci ai vongolari abusivi che non solo pescano davanti
all'isola le vongole alla diossina, ma qui si
divertono a correre a 200 all'ora (e con loro molti
diportisti) tanto per vedere l'effetto che fa il ragazzino con la
canoa che finisce in
acqua.
Ma
Pamìo è un inguaribile democratico e crede che prima o poi tutti
si convinceranno che è meglio andare a remi e che la laguna va ríspettata.
Figuriamoci.
Maurizio Dianese
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