A distanza
di qualche mese dalle prime riunioni, si è conclusa in
questi giorni la fase costituente del "Movimento per
l'Adozione Ambientale della Laguna davanti San
Giuliano".
«Nato con lo scopo originario di tutelare
l'unico spazio acqueo di Mestre in laguna - spiega il
coordinatore, Vittorio Resto - il movimento si propone ora
di creare una vera e propria oasi acquea fra Mestre e
Venezia, luogo da destinare, senza la minima modificazione
ambientale, alle attività nautiche sportive e ricreative».
Le
acque in questione sono comprese fra i canali di San Secondo
e di Campalto, dall'affaccio in laguna del Parco di San
Giuliano fino a Cannaregio, a Venezia, incluse le isole
abbandonate di Campalto e di San Giuliano. Seicento ettari
di "paludo" che costituiscono il proscenio di
quello che può anche definirsi l'unico panorama godibile di
Mestre.
Il Movimento è costituito dalle società no-profit
con base nautica nei vertici dell'area "adottata",
in alcuni casi operanti in quel tratto di laguna da quasi
trent'anni.
Sono i sodalizi che a tutt'oggi rendono
possibile, fra mille difficoltà, il concreto legame, fisico
e culturale, fra cittadini e laguna.
Circolo Velico
Casanova, Voga Veneta Mestre, Associazione canoistica 360
gradi, Spes sezione Canoa, Gruppo culturale "La Salsola",
Associazione Canoistica Arcobaleno, Società Canottieri
Mestre, Canoa club Mestre e Remiera Serenissima, in ordine
di adesione al Movimento, propongono dunque alla città di
arrestare la deturpazione della laguna fra Mestre e Venezia,
e di rilanciarla come luogo d'acqua per lo sport ed il tempo
libero.
Resto ricorda che le associazioni si richiamano a
quanto già previsto e sancito per l'area da Regione,
Provincia e Comune, e ampliano idealmente i confini del
parco di San Giuliano fino a Cannaregio (vedi foto),
consegnando alla città, già collaudato e vivificato, e a
costo zero, questo "lotto acqueo" del parco.
In
cambio chiedono che nell'area acquea, come già dovrebbe
essere, semplicemente per le disposizioni vigenti, venga
avviata la rimozione di relitti, pietrame e pali
abbandonati, e venga attivata segnalazione e vigilanza
riguardo le eccessive velocità dei mezzi a motore, gli
attraversamenti in planata e la pesca abusiva di molluschi.
«In altre
parole - sottolinea Vittorio Resto - chiediamo che l'area
sia resa sicura anche per la frequentazione nautica di
coloro che, come nel caso di ragazzi e principianti, hanno
necessità di condizioni quantomeno non proibitive e
oggettivamente non pericolose per accedere a quelle attività
nautiche che in Venezia costituiscono monumento di cultura e
tradizione di inestimabile valore».
Il "Movimento per
l'Adozione Ambientale della Laguna davanti San
Giuliano", formalmente coadiuvato da Pax in Aqua, conta
ora di ampliare il fronte d' adesione sia con altre
associazioni, sia con le altre componenti sociali, singoli
cittadini in primis. Nel frattempo sono già stati avviati,
con alcuni soggetti istituzionali, incontri volti a
verificare e concretizzare richieste e progetti.
Il
Movimento è già presente in internet, all'indirizzo
http://www.provincia.venezia.it/circolovelicocasanova/AdozioneHome.htm
dove è possibile leggere, alleggerito da interessanti
immagini e completato da inserti, il testo integrale
dell'atto costitutivo del Movimento, richiedibile anche via
E-Mail all'indirizzo cvc1981@infinito.it.
Ma chi
intendesse rendersi conto personalmente del pezzo di laguna
"adottata", è consigliato di recarsi nella
"laguna davanti San Giuliano" domenica 28 maggio:
nell'arco della giornata saranno tenute alcune iniziative
fra le quali il presidio dell'isola di Campalto. Nel
pomeriggio, alla conclusione di una regata di vele al terzo,
nel prato del Centro Nautico S.Giuliano, l'"Adozione
Ambientale" verrà formalmente proclamata.
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