CIRCOLO VELICO CASANOVA

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martedì 28 Novembre 2000
 

Pronto il nuovo piano della laguna
per il riuso delle isole abbandonate


di Enrico Tantucci

VENEZIA. Il piano direttore della laguna - predisposto insieme dal Comune e dal Magistrato alle Acque - è ormai pronto sulla carta e all'inizio di gennaio andrà al voto del Consiglio comunale per diventare operativo dalla prossima primavera. 

Un piano predisposto per difendere la morfologia lagunare e per i fissare anche i criteri delle future trasformazioni e del riuso delle isole abbandonate.

Proprio perché riguarderà anche aree di competenza demaniale, il nuovo strumento urbanistico è stato preparato in collaborazione con il Magistrato alle Acque. 
Eviterà anche futuri casi-Torcello.
Il piano infatti - seguito in prima battuta dall'assessore all'Ambiente e ai Progetti Speciali Roberto D'Agostino - prevede che tutti i progetti di intervento sulle aree della laguna preparati dal Magistrato alle Acque debbano comunque passare prima al vaglio del Comune.
Finora la laguna è tutelata da vincoli di carattere generale - come quelli previsti dal Palav, il piano ambientale per la laguna veneta, di competenza regionale - che poco dicono, però, sulle possibili 
trasformazioni a cui può essere sottoposta. 

Il piano della laguna affronta anche problemi specifici come quello del traffico acqueo, proponendo di estromettere il traffico improprio, di puro attraversamento, collocando in prossimità delle bocche di porto, anzichè lungo la gronda, darsene per imbarcazioni marine.

Per ciò che riguarda le isole abbandonate, prevede di favorirne il riuso con attività che generino flussi di persone tali da giustificare nuove linee di trasporto pubblico, anche a chiamata. Le isole dovranno fungere anche da polo di attrazione per la navigazione lagunare, essendo 
utilizzate anche come base di appoggio per la voga. 

Ad esempio, nell'area tra San Giuliano e il Macello, dove sorgono le isole di San Secondo e di Campalto, il traffico acqueo a motore sarà proibito, per consentire che la zona possa essere riservata all'attività remiera.

Il nuovo piano urbanistico punta anche a convogliare il traffico di merci e persone delle isole abitate in permanenza in un numero limitato di canali che convergano sui punti attrezzati della gronda, in particolare i terminal di Fusina e Tessera, limitando la circolazione sugli altri, in modo da bloccare e regolamentare buona parte del traffico"selvaggio" che sconvolge la laguna specialmente nei giorni festivi.

«La prospettiva - spiega l'assessore D'Agostino - è che il piano della laguna di Venezia, diventi intercomunale, essendo adottato, oltre che dall'amministrazione veneziana, anche da quelle degli altri comuni della gronda lagunare».

Al piano è legata anche una parte che riguarda la vegetazione lagunare che, nell'arco di un decennio, dovrebbe consentire la riforestazione e il recupero delle specie arboree e delle piante tipiche di trentaquattro delle isole minori lagunari, quelle che, per lo stato di abbandono in cui 
versano, hanno subito maggiormente in questi ultimi anni uno stato di degrado avanzato anche sotto il profilo ambientale.

Per ogni intervento che vada oltre la manutenzione ordinaria o il restauro, si dovrà in futuro arrivare prioritariamente all'approvazione di un progetto unitario, esteso a tutta l'isola e che comprenderà anche la sistemazione dei marginamenti, degli spazi scoperti e degli approdi, secondo quanto indicato, di volta in volta, dalle schede di piano.


 
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