Movimento per l'adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano      

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Lettera aperta riguardo la nuova banchina di Seno della Seppa

 

Vengono pubblicati - fra maggio e giugno 2002 - alcuni articoli contrari alla banchina di Seno della Seppa.
Adola risponde con un'articolata lettera aperta che qui viene riportata integralmente.

Ignorata da "La Nuova Venezia", é riportata molto parzialmente da "Il Gazzettino". 
Di seguito sono evidenziati gli articoli e le ragioni viste da Adola.
  

                                >>  rassegna stampa sul tema  >>
        26.5.02 - Una darsena nel Seno della Sepa? E' allarme
             9.6.02 - «Troppo marmo sulle rive del parco»
               19.6.02 - Il banchinamento in Seno della Sepa piace al coordinatore di Adola - Silvio Testa - il Gazzettino
  

Lettera aperta RIGUARDO LA nuova banchina di Seno della Seppa, 
nel costruendo Parco di San Giuliano

 

Magistrato alle Acque di Venezia

Al Presidente Maria Giovanna Piva

e P.C.              Ispettorato per le Lagune – Ing. Giampietro Mayerle
                                                                – Ing. Valerio Volpe

PROVINCIA DI VENEZIA

Al Presidente Luigino Busatto

Assessore alle Politiche Ambientali – Ezio Da Villa

Assessora alla Caccia e Pesca – Delia Murer

Assessore all’Urbanistica, Mobilità e Trasporti -  Renato Gorgoni

Assessore allo Sport e Tempo Libero – Bruno Giuseppe Moretto  

COMUNE DI VENEZIA

Al Sindaco Paolo Costa

Al Vicesindaco e Assessore allo Sport Michele Mognato

Al Prosindaco per Mestre Gianfranco Bettin

Assessore al Progetto Urbano – Roberto D’Agostino

Assessore LL.PP – Marco Corsini

Assessore al’Ambiente Paolo Cacciari

Assessore alla Pubblica Istruzione Loredana Aurelio Celegato

Assessore All’Urbanistica – Giampaolo Sprocati

Assessore al Patrimonio – Giorgio Orsoni

Presidente CdQ 1 Cannaregio, Enzo Castelli, S .Lorenzo, Castello 5065
Presidente CdQ 8 Favaro Veneto, Ivano Berto, piazza Pastrello 1,

Presidente CdQ 10 Mestre Centro, Gianluca Schiavon, Mestre - Via Sernaglia, 43
Coordinatore per l’Isola di Campalto,  Piero Francescon, Mestre - Via Sernaglia, 43

 

DIREZIONE GENERALE UFF. SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO
            Direttore Dott. Martinelli

 

CONSORZIO VENEZIA NUOVA, San Marco 2803

Al Direttore Generale Ing. Giovanni Mazzacurati
e P.C                          . Arch. Flavia Faccioli

 

Al progettista del Parco di San Giuliano - Arch. Antonio Di Mambro -

 

Ai responsabili di:

WWF Venezia, via Piave 143/3, Venezia Mestre

Italia Nostra, S. Marco, 1260, Venezia

VAS,

Lipu, Via Giacomo Matteotti, 26 – Gaggio di Marcon, VE

Pax in Aqua, al presidente Paolo Lanapoppi

Coordinamento delle Remiere, al presidente Giovanni Giusto

 

“IL GAZZETTINO” , al Capocronaca di Mestre,

“LA NUOVA VENEZIA”, al Capocronaca di Mestre,

“ANSA” Venezia, al Capocronaca di Mestre

“LA PIAZZA”, al Caporedattore

RAI TG3 Veneto, al Capocronaca,

TELE REGIONE, al Capocronaca,

TELEVENEZIA, al Capocronaca

LORO SEDI                                                                                                                          

Mestre, 18 Giugno 2002

 

Sono apparsi nei giorni scorsi, nella stampa locale, alcuni articoli nei quali le associazioni ambientaliste contestano  i lavori di banchinamento in corso a San Giuliano, fra questi il tratto di Seno della Seppa, destinato a essere banchina del futuro “Polo Nautico” per le associazioni di vela, voga e canoa.

Adola – il movimento per l’adozione ambientale della laguna davanti San Giuliano -  fondata dalle società nautiche sportive, ritiene doveroso un contributo sul tema.

Ben venga intanto l’interesse degli ambientalisti per San Giuliano. L’area è stata usata come discarica industriale fin dai primissimi anni sessanta, e in pochissimo tempo l’originaria barena di Seno della Seppa è diventata terraferma a tutti gli effetti.
E’ dunque un dato di fatto che la morfologia di quei margini lagunari è la stessa da quarant’anni a questa parte, e non verrà sostanzialmente modificata.

San Giuliano è stata anche stazione di travaso per i rifiuti solidi urbani di Mestre e di Venezia; non lo è più solo dal 1996, anche in risposta all’azione svolta dalle associazioni nautiche.

La presenza di quest’ultime, sin dai primi anni settanta, ha anche contribuito a formare in alcuni  politici – capofila Gaetano Zorzetto -  l’idea che San Giuliano poteva rappresentare la porta di Mestre in laguna.

L’idea ha preso corpo, trasformandosi – nel1995 – in piano guida del Parco di San Giuliano, che ora, dopo il sequestro di circa un anno da parte della Magistratura, sta per diventare realtà.

Il “Parco Acqueo”

L’idea del  “Parco Acqueo”, invece, inteso come estensione in laguna del Parco di San Giuliano, nasce nel 2000 direttamente dalle associazioni nautiche, tramite il movimento Adola.

La proposta è stata subito accolta con favore dagli Assessorati all’Ambiente e di Caccia e Pesca della Provincia – assessori Da Villa e Murer - , dal prosindaco Bettin, dall’assessore allo Sport Mognato – oggi Vicesindaco - e dall’assessore all’Urbanistica D’Agostino, cui va il merito di averlo inserito nel Piano Regolatore per la Laguna e le isole minori.

Il Parco di San Giuliano e il Parco Acqueo, aprono ora per Mestre e Venezia una prospettiva per molti versi rivoluzionaria, già molto comprensibile per chi è abituato ad andare a vela o a remi, ma tutta da scoprire per chi – la stragrande maggioranza – quasi non sa che Mestre è bagnata dalla laguna.

Con il Parco Acqueo, 600 ettari di laguna diventano di colpo un luogo della città dove – già da ora - è piacevole trascorrere il tempo libero e fare sport; un’area lagunare finalmente frequentata in modo compatibile dalla comunità, presidiata dai cittadini.

Un habitat dov’è possibile un contatto ravvicinato con ghebi e barene, dove la salicornia e il limonium, garzette ed aironi, possono diventare viste familiari, possono entrare a far parte del mondo di ognuno, quindi considerate e difese.

Un luogo d’acqua dove anche i bambini possono fare vela, voga e canoa, al riparo da moto ondoso, barchini in planata e lancioni stracarichi di turisti, luogo dove si possa rigenerare quel rapporto fra l’uomo e l’acqua dal quale è nata Venezia stessa, quel rapporto ora totalmente stravolto nei suoi valori fondamentali, e totalmente scandito dal businnes più deteriore ed arrogante.

Il parco acqueo è formalmente sostenuto – fra gli altri - da WWF, VAS, Italia Nostra e Pax in Acqua, oltrechè dai CdQ competenti sull’area.

All’inizio di quest’anno il Consiglio Comunale, all’unanimità – dagli schieramenti di sinistra agli schieramenti di destra -  ha approvato un ordine del giorno che “…impegna il Sindaco e la Giunta a sostenere la proposta di destinare a “Parco Acqueo Urbano” l’area della laguna davanti a San Giuliano …”

La banchina del “Polo Nautico”

L’opera che materialmente permetterà l’accesso alla laguna ai veneziani di terraferma -  che costituiscono i due/terzi del totale dei “veneziani” -  è proprio quel manufatto in pietra bianca che sta prendendo forma in Seno della Seppa.

E’ stato disegnato nel ’98 dall’arch. Di Mambro, in stretta collaborazione con le associazioni nautiche. Le osservazioni di quest’ultime sono state completamente recepite, i moli da “chiusi” sono diventati “a pettine”, i posti in acqua sono stati ridotti da 400 a poco più di 150 unità, esclusivamente per barche a vela o a remi. Alle barche a motore – fatta esclusione per  l’assistenza e il soccorso - sarà tassativamente proibito l’accesso all’acqua.

Utopia? L’ostello che diventa albergo a quattro stelle – leggi Ramada - costituisce un monito “vivente”, a un tiro di schioppo da questa banchina.

Il timore che gli yacth di plastica arrivino sulla banchina disegnata dalle associazioni c’è, ed è storicamente fondato. Sotto questo aspetto i timori degli ambientalisti sono i timori delle associazioni nautiche.

Ma il lavoro che a San Giuliano, in particolare nell’ultimo periodo, stanno portando avanti Magistrato alle Acque, Comune, Provincia, e Consorzio Venezia Nuova, a nostro giudizio non può che meritare il rispetto e l’incoraggiamento di coloro che hanno a cuore le sorti della gronda e della laguna.

La decisa ripesa dei lavori del Parco, l’accresciuta vigilanza in acqua, la definizione dei nuovi limiti di velocità davanti San Giuliano, e soprattutto la generale disponibilità verso le esigenze espresse dalle associazioni nautiche – ora dirette anche a tutto il parco acqueo, a cominciare dal recupero dell’isola di Campalto – risultano rassicuranti, improntate su rapporti frequenti e all’insegna del reciproco rispetto.

Scuole e città a San Giuliano

Le associazioni che gravitano sul Parco Acqueo oggi contano più di duemila soci iscritti, con oltre seicento natanti per vela, voga e canoa.

Quest’anno a San Giuliano, con gli Itinerari Educativi del Comune, sono arrivati in visita 500 ragazzi delle scuole elementari e medie, e 1500 sono gli studenti delle superiori che hanno vogato alla veneta e in canoa in orario scolastico, attività premiata dal Presidente della Repubblica.

Fra non molto le discipline sull’acqua potrebbero allargarsi ai campus universitari in costruzione a San Giobbe e previsti sul Canal Salso.

Non mancano le continue iniziative – l’ultima è la “festa della Marineria e dell’Ambiente a San Giuliano” - per far conoscere ai cittadini le potenzialità del nuovo territorio anfibio, che fra non molto, con il ponte ciclo-pedonale in costruzione sulla rotonda di San Giuliano, verrà a trovarsi a dieci minuti di bici da piazza Ferretto.

Oltre alle belle speranze anche la considerazione, urbanisticamente consolidata,  che ad un garage galleggiante di plastiche bianche a motore, sono ampiamente preferibili le ricadute economiche - e d’immagine - legate ad un parco sull’erba e sull’acqua di risonanza europea, in un contesto lagunare famoso nel mondo, finalmente vivificato dai cittadini di tutte le età, colorato da kayak, dragon boat e spinnaker, nonché dagli slanciati scafi di voga alla veneta e dalle suggestive vele al terzo, emblemi della rinascita delle più antica tradizione marinaresca veneziana.

 

Per Adola
il coordinatore
Vittorio Resto