Lettera
aperta RIGUARDO LA nuova banchina di Seno della Seppa,
nel costruendo Parco di San Giuliano
Magistrato
alle Acque di Venezia
Al
Presidente Maria Giovanna Piva
e
P.C.
Ispettorato per le Lagune – Ing. Giampietro Mayerle
– Ing. Valerio Volpe
PROVINCIA
DI VENEZIA
Al
Presidente Luigino Busatto
Assessore
alle Politiche Ambientali – Ezio Da Villa
Assessora
alla Caccia e Pesca – Delia Murer
Assessore
all’Urbanistica, Mobilità e Trasporti -
Renato Gorgoni
Assessore
allo Sport e Tempo Libero – Bruno Giuseppe Moretto
COMUNE
DI VENEZIA
Al
Sindaco Paolo Costa
Al
Vicesindaco e Assessore allo Sport Michele Mognato
Al
Prosindaco per Mestre Gianfranco Bettin
Assessore
al Progetto Urbano – Roberto D’Agostino
Assessore
LL.PP – Marco Corsini
Assessore
al’Ambiente Paolo Cacciari
Assessore
alla Pubblica Istruzione Loredana Aurelio Celegato
Assessore
All’Urbanistica – Giampaolo Sprocati
Assessore
al Patrimonio – Giorgio Orsoni
Presidente
CdQ 1 Cannaregio, Enzo Castelli, S
.Lorenzo, Castello 5065
Presidente CdQ 8 Favaro Veneto, Ivano Berto, piazza
Pastrello 1,
Presidente
CdQ 10 Mestre Centro, Gianluca Schiavon, Mestre
- Via Sernaglia, 43
Coordinatore per l’Isola di Campalto,
Piero Francescon, Mestre - Via
Sernaglia, 43
DIREZIONE
GENERALE UFF. SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO
Direttore Dott. Martinelli
CONSORZIO
VENEZIA NUOVA, San Marco 2803
Al
progettista del Parco di San Giuliano - Arch. Antonio Di Mambro -
Ai
responsabili di:
WWF
Venezia, via Piave 143/3, Venezia Mestre
Italia
Nostra, S. Marco, 1260, Venezia
VAS,
Lipu,
Via Giacomo Matteotti, 26 – Gaggio di Marcon, VE
Pax
in Aqua, al presidente Paolo Lanapoppi
Coordinamento
delle Remiere, al presidente Giovanni Giusto
“IL
GAZZETTINO” , al Capocronaca di Mestre,
“LA
NUOVA VENEZIA”, al Capocronaca di Mestre,
“ANSA”
Venezia, al Capocronaca di Mestre
“LA
PIAZZA”, al Caporedattore
RAI
TG3 Veneto, al Capocronaca,
TELE
REGIONE, al Capocronaca,
TELEVENEZIA,
al Capocronaca
LORO
SEDI
Mestre,
18 Giugno 2002
Sono
apparsi nei giorni scorsi, nella stampa locale, alcuni articoli nei quali
le associazioni ambientaliste contestano
i lavori di banchinamento in corso a San Giuliano, fra questi il
tratto di Seno della Seppa, destinato a essere banchina del futuro “Polo
Nautico” per le associazioni di vela, voga e canoa.
Adola
– il movimento per l’adozione ambientale della laguna davanti San
Giuliano - fondata dalle società nautiche sportive, ritiene doveroso un
contributo sul tema.
Ben
venga intanto l’interesse degli ambientalisti per San Giuliano. L’area
è stata usata come discarica industriale fin dai primissimi anni
sessanta, e in pochissimo tempo l’originaria barena di Seno della Seppa
è diventata terraferma a tutti gli effetti.
E’ dunque un dato di fatto che la morfologia di
quei margini lagunari è la stessa da quarant’anni a questa parte, e non
verrà sostanzialmente modificata.
San
Giuliano è stata anche stazione di travaso per i rifiuti solidi urbani di
Mestre e di Venezia; non lo è più solo dal 1996, anche in risposta
all’azione svolta dalle associazioni nautiche.
La
presenza di quest’ultime, sin dai primi anni settanta, ha anche
contribuito a formare in alcuni politici
– capofila Gaetano Zorzetto - l’idea
che San Giuliano poteva rappresentare la porta di Mestre in laguna.
L’idea
ha preso corpo, trasformandosi – nel1995 – in piano guida del Parco di
San Giuliano, che ora, dopo il sequestro di circa un anno da parte della
Magistratura, sta per diventare realtà.
Il
“Parco Acqueo”
L’idea
del “Parco Acqueo”,
invece, inteso come estensione in laguna del Parco di San Giuliano, nasce
nel 2000 direttamente dalle associazioni nautiche, tramite il movimento
Adola.
La
proposta è stata subito accolta con favore dagli Assessorati
all’Ambiente e di Caccia e Pesca della Provincia – assessori Da Villa
e Murer - , dal prosindaco Bettin, dall’assessore allo Sport Mognato –
oggi Vicesindaco - e dall’assessore all’Urbanistica D’Agostino, cui
va il merito di averlo inserito nel Piano Regolatore per la Laguna e le
isole minori.
Il
Parco di San Giuliano e il Parco Acqueo, aprono ora per Mestre e Venezia
una prospettiva per molti versi rivoluzionaria, già molto comprensibile
per chi è abituato ad andare a vela o a remi, ma tutta da scoprire per
chi – la stragrande maggioranza – quasi non sa che Mestre è bagnata
dalla laguna.
Con
il Parco Acqueo, 600 ettari di laguna diventano di colpo un luogo della
città dove – già da ora - è piacevole trascorrere il tempo libero e
fare sport; un’area lagunare finalmente frequentata in modo compatibile
dalla comunità, presidiata dai cittadini.
Un
habitat dov’è possibile un contatto ravvicinato con ghebi e barene,
dove la salicornia e il limonium, garzette ed aironi, possono diventare
viste familiari, possono entrare a far parte del mondo di ognuno, quindi
considerate e difese.
Un
luogo d’acqua dove anche i bambini possono fare vela, voga e canoa, al
riparo da moto ondoso, barchini in planata e lancioni stracarichi di
turisti, luogo dove si possa rigenerare quel rapporto fra l’uomo e
l’acqua dal quale è nata Venezia stessa, quel rapporto ora totalmente
stravolto nei suoi valori fondamentali, e totalmente scandito dal businnes
più deteriore ed arrogante.
Il
parco acqueo è formalmente sostenuto – fra gli altri - da WWF, VAS,
Italia Nostra e Pax in Acqua, oltrechè dai CdQ competenti sull’area.
All’inizio
di quest’anno il Consiglio Comunale, all’unanimità – dagli
schieramenti di sinistra agli schieramenti di destra -
ha approvato un ordine del giorno che “…impegna il Sindaco e la
Giunta a sostenere la proposta di destinare a “Parco Acqueo Urbano”
l’area della laguna davanti a San Giuliano …”
La
banchina del “Polo Nautico”
L’opera
che materialmente permetterà l’accesso alla laguna ai veneziani di
terraferma - che
costituiscono i due/terzi del totale dei “veneziani” -
è proprio quel manufatto in pietra bianca che sta prendendo forma
in Seno della Seppa.
E’
stato disegnato nel ’98 dall’arch. Di Mambro, in stretta
collaborazione con le associazioni nautiche. Le osservazioni di
quest’ultime sono state completamente recepite, i moli da “chiusi”
sono diventati “a pettine”, i posti in acqua sono stati ridotti da 400
a poco più di 150 unità, esclusivamente per barche a vela o a remi. Alle
barche a motore – fatta esclusione per
l’assistenza e il soccorso - sarà tassativamente proibito
l’accesso all’acqua.
Utopia?
L’ostello che diventa albergo a quattro stelle – leggi Ramada -
costituisce un monito “vivente”, a un tiro di schioppo da questa
banchina.
Il
timore che gli yacth di plastica arrivino sulla banchina disegnata dalle
associazioni c’è, ed è storicamente fondato. Sotto
questo aspetto i timori degli ambientalisti sono i timori delle
associazioni nautiche.
Ma
il lavoro che a San Giuliano, in particolare nell’ultimo periodo, stanno
portando avanti Magistrato alle Acque, Comune, Provincia, e Consorzio
Venezia Nuova, a nostro giudizio non può che meritare il rispetto e
l’incoraggiamento di coloro che hanno a cuore le sorti della gronda e
della laguna.
La
decisa ripesa dei lavori del Parco, l’accresciuta vigilanza in acqua, la
definizione dei nuovi limiti di velocità davanti San Giuliano, e
soprattutto la generale disponibilità verso le esigenze espresse dalle
associazioni nautiche – ora dirette anche a tutto il parco acqueo, a
cominciare dal recupero dell’isola di Campalto – risultano
rassicuranti, improntate su rapporti frequenti e all’insegna del
reciproco rispetto.
Scuole e città a San Giuliano
Le
associazioni che gravitano sul Parco Acqueo oggi contano più di duemila
soci iscritti, con oltre seicento natanti per vela, voga e canoa.
Quest’anno
a San Giuliano, con gli Itinerari Educativi del Comune, sono arrivati in
visita 500 ragazzi delle scuole elementari e medie, e 1500 sono gli
studenti delle superiori che hanno vogato alla veneta e in canoa in orario
scolastico, attività premiata dal Presidente della Repubblica.
Fra
non molto le discipline sull’acqua potrebbero allargarsi ai campus
universitari in costruzione a San Giobbe e previsti sul Canal Salso.
Non
mancano le continue iniziative – l’ultima è la “festa della
Marineria e dell’Ambiente a San Giuliano” - per far conoscere ai
cittadini le potenzialità del nuovo territorio anfibio, che fra non
molto, con il ponte ciclo-pedonale in costruzione sulla rotonda di San
Giuliano, verrà a trovarsi a dieci minuti di bici da piazza Ferretto.
Oltre
alle belle speranze anche la considerazione, urbanisticamente consolidata,
che ad un garage galleggiante di plastiche bianche a motore, sono
ampiamente preferibili le ricadute economiche - e d’immagine - legate ad
un parco sull’erba e sull’acqua di risonanza europea, in un contesto
lagunare famoso nel mondo, finalmente vivificato dai cittadini
di tutte le età, colorato da kayak, dragon boat e spinnaker, nonché
dagli slanciati scafi di voga alla veneta e dalle suggestive vele al
terzo, emblemi della rinascita delle più antica tradizione marinaresca
veneziana.
Per
Adola
il coordinatore
Vittorio Resto
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