[tratto dal sito della 39^ Edizione
www.barcolana.it]
Piccola storia
La prima edizione, nel
1969, vede al via 51 barche, già
tantissime per il numero di scafi a vela presenti nel Golfo di
Trieste.
La vittoria della prima Coppa d’Autunno va al comandante Piero
Napp, della Società Triestina della Vela: il suo Betelgeuse
ancora non sa di essere diventato un vero e proprio simbolo, una
pietra miliare nella storia della Barcolana.
Per dieci anni, e fino
al 1979, la regata è un affare tra circoli del Golfo: la
vittoria viene spesso contesa tra la Società Triestina della Vela,
lo Yacht Club Adriaco e l’organizzatrice Società Velica di
Barcola e Grignano.
Nel 1980 la prima
vittoria non italiana: arriva da Monaco di Baviera il Rupe, pronto a
entrare nella storia della regata. La dimensione internazionale
porta l’evento a una prima, grande crescita: arrivano gli sponsor,
e arriva il Moro di Venezia.
La passione indotta dalla Coppa America trasforma la presenza del
Moro in un evento nell’evento: lo scafo vince con Tiziano Nava nel
1987 e nel 1989;
l’edizione di mezzo, quella del 1988,
invece, è vinta da Uragan, che porta a Trieste, con al timone
Checco Battiston, la tecnologia degli scafi ultraleggeri.
Battiston (che aveva già vinto nel 1982,
con Condor) si inventa a seguire Fanatic - ancora oggi tra i
protagonisti della Barcolana, dopo severi aggiornamenti tecnologici
– e vince ancora, nel 1990, 1993,
1994.
In quegli anni gli
organizzatori pongono modifiche al percorso (la prima boa sconfina
in acque slovene) e al regolamento (non sono più ammessi, per
questioni di sicurezza, i trapezi), in quegli anni si prepara la
grande rivincita slovena.
Capodistria tiene a battesimo Gaia Legend, il primo di una lunga
serie di scariche vede protagonista Mitja Kosmina: lo scafo
vincerà tre edizioni di seguito, e Mitja Kosmina si porta
definitivamente a casa il Trofeo della Barcolana.
Ma le innovazioni tecniche di Gaia Legend non sono più
un mistero: nel 1998, a Rimini, viene varata l’evoluzione dello
scafo sloveno, realizzata dallo stesso progettista, Andrea
Vallicelli.
Arriva cosÏ in Barcolana Riviera di Rimini, armata
dall’imprenditore romagnolo Giorgio Benvenuti, che si porta al
timone il napoletano Paolo Cian. Vince subito, Riviera, nel 1998,
mentre l’anno successivo, pur tagliando per prima il traguardo,
viene squalificata, e la vittoria passa a tavolino a Shining @driacom,
del padovano Mimmo Cilenti, che torna a vincere l’anno successivo,
tagliando per primo il traguardo dell’edizione 2000,
caratterizzata da vento di bora che raggiunge i 60 nodi.
Nello stesso anno arriva al via, ma
non parte, per rottura del timone, uno scafo affidato ad un gruppo
di lignanesi più un triestino, Lorenzo Bressani: si chiama
Cometa, ed è armata dalla multinazionale farmaceutica Pfizer.
E’ costruita per vincere la Barcolana, ma si arrende a un danno
strutturale. Obbligata a tornare in porto, Cometa vincerà, con
Flavio Favini al timone, l’edizione 2001,
una delle più belle per quanto riguarda le condizioni climatiche.
Il bel sole e il vento dell’edizione 2001 favoriscono la
partecipazione l’anno successivo, nel 2002,
quando si iscrivono 1969 imbarcazioni.
A vincere è Idea, uno scafo di 80 piedi charterizzato da Mimmo
Cilenti, che ha al timone Lorenzo Bressani; il secondo posto va a
Mitja Kosmina: è tornato, il timoniere sloveno, con una nuova
barca.
Si chiama Maxi Jena, e questa volta è tutta slovena; l’edizione
2002 si ricorda anche per il
record di arrivi: sono 1456 gli scafi che concludono la regata,
gli ultimi dei quali arrivano alle 17, quando il sole di ottobre
inizia a diventare rosso e si avvia verso l’orizzonte di
Trieste.
Le ultime due edizioni della regata consolidano l’affermazione
dell’evento che ha caratterizzato le prime edizioni del nuovo
millennio.
A vincere la regata, per due volte consecutive, infatti, arriva un
miliardario neozelandese, Neville Crichton.
Il suo scafo, Alfa Romeo,
sfiora i trenta metri di lunghezza, e nel 2003 vince praticamente
tutto in Mediterraneo, dopo aver vinto, in Australia, la Sydney
– Hobart. Nel “grande slam” della vela europea che Alfa
Romeo fa suo con grande orgoglio, c’è anche la Barcolana:
regata che l’armatore inserisce in calendario all’ultimo
minuto, ma dalla quale otterrà grandi soddisfazioni.
Crichton timona personalmente la propria barca, e nel 2003
vuole a fianco, nella veste di tattico, un grande protagonista
della Coppa America: Brad Buttherworth, all’epoca uno dei
protagonisti della vittoria di Alinghi.
A bordo salirà anche il triestino Lorenzo Bressani, arruolato
come esperto locale nel 2003, e tattico nel 2004.
Due vittorie nette, che vedono ancora una volta al secondo posto
Mitja Kosmina e la sua Maxi Jena.
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Barcolana
2006
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