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Epilogo Heineken jammin' Festival 2007 
Il commento di Alberto Gobbi  
«Cacciatore di temporali»
 
 
Tromba d'aria ? Temporale, tornado, groppo di vento ? 
Inoltre: era prevedibile ? E' già capitato ? Con che frequenza può colpire ?
Su questo invitiamo a dire la sua un "cacciatore di temporali" conosciuto nei mesi scorsi: Alberto Gobbi.
   

Analizzando foto e video delle nubi e dei danni, nonchè le testimonianze degli spettatori compresi i reports degli

appassionati di meteorologia, ritengo si sia trattato di un "wet downburst", cioè di una pesante e concentrata massa d'aria fredda in rapida discesa partita dalla sommità del temporale per impattare al suolo ove si esplica come violente raffiche lineari con velocità fino a 150 km/h o più nei casi peggiori (es. Aviano, 29 giugno 2006).

  
Quasi certamente non si tratta di tornado o tromba d'aria come dir si voglia, che consiste in una violenta colonna d'aria rotante che si protende dalla base del cumulonembo temporalesco... tra ventimila e passa persone nessuno ha visto un cono di nubi tipico di un tornado e i danni sono assimilabili a quelli delle classiche linee di groppo, cioè relativamente diffusi con gli oggetti a terra piegati tutti nella stessa direzione. Tuttavia, è possibile che alcuni oggetti siano piegati in direzioni contrastanti, in quanto la violenta espansione dell'aria al suolo, spesso produce un vortice rotante orizzontale entro il quale ci sono dei campi di vento (ravvicinati fra di loro) ad elevata velocità e di opposte direzioni.

 

Inoltre, nota tecnica, solitamente le trombe d'aria nascono nel settore del temporale interessato dalla corrente calda

ascendente, quindi quasi mai in concomitanza alla pioggia e alla grandine. Infine, i danni da tornado sono estremamente localizzati e mostrano un forte gradiente, nel senso che in poche decine di metri si presentano aree disastrate ad altre in cui sembra non sia successo assolutamente nulla. La caduta di quasi tutti i tralicci, distribuiti nello spazio del parco, può quindi essere attribuita solo ad un esteso fronte di raffiche discendenti. Purtroppo, è assai difficile individuare ad occhio nudo un "wet downburst" perchè in genere nascosto dai rovesci di pioggia e grandine subito dietro la shelf cloud (nube a mensola). Solo con un radar Doppler (come quello ARPAV) è possibile misurare la velocità con cui si muovono le particelle di acqua e ghiaccio nel temporale.
  

A mio avviso non si tratta nemmeno di un evento imprevedibile od eccezionale poichè i modelli matematici da qualche giorno segnalavano per il Veneto centro-orientale ed il Friuli condizioni termodinamiche predisponenti a significativi eventi temporaleschi. 
Ancora, il radar ARPAV di Teolo (PD) mostrava chiaramente come il temporale in questione si fosse formato qualche decina di chilometri a sud di Padova per muoversi con traiettoria lineare verso nord-est, ovvero verso San Giuliano. Con un servizio ad hoc di monitoraggio meteo si sarebbe potuto evitare questo disastro, in quanto c'era senz'altro il tempo materiale per procedere ad una temporanea sospensione del concerto ed allontanare il pubblico dai punti più pericolosi.

L'anemometro Lacrosse che gli organizzatori avevano montato alla sommità del palco ha misurato una velocità massima di poco più di 31 m/s, quindi poco superiore ai 110 km/h. Il valore massimo per le torri al collaudo è di 25 m/s (90 km/h), se poi aggiungiamo che alle loro sommità sono stati posti dei teloni, ecco che l'effetto vela ha fatto il resto. 
Probabilmente, sarebbe bastato togliere questi striscioni poco prima sopraggiungesse il fronte dei groppi, visto che una struttura tubolare come quelle torri è molto aerodinamica e offre pochissima resistenza.
  

In sostanza, a mio avviso, ritengo si sia sottovalutato il fenomeno temporalesco in oggetto, i cui effetti potevano essere prevenuti consultando un buon radar. E' piuttosto spiacevole venire a conoscenza che per una manifestazione di quelle proporzioni gli organizzatori non abbiano ritenuto "conveniente" approntare un servizio di allerta meteorologica, tra l'altro in un contesto che da giorni vedeva temporali con frequenza pressochè giornaliera sul nord Italia e non solo. Nonostante tutto, le cose potevano andare molto peggio ed assumere i contorni di una vera e propria tragedia.

   
Concludo con un appello ai media: possibile che ogni volta si debbano usare titoli catastrofici per definire un fenomeno atmosferico? 
Nella fattispecie, ne ho sentiti di tutti i colori: tromba d'aria di inaudita violenza, tornado, uragano,

tifone, evento eccezionale, mai visto prima, vento a 200 km/h e così via. 

Allora sarà sempre e solo colpa del tempo se accadrà qualcosa! Della serie "la nebbia ha provocato una serie di incidenti a catena...".
  

Cito alcuni passi assai significativi di Gabriele Formentini, un meteorologo professionista del Centro Meteo di Teolo

all'indomani dell'accaduto: "Il temporale di ieri non è stato eccezionale, nè per intensità, nè per fenomenologia… mi

dispiace, l’organizzazione e tutti gli organi di informazione che alimentano queste voci, dovrebbero porre maggiore

attenzione prima di gridare ai quattro venti simili dichiarazioni. 
Ognuno deve fare il proprio lavoro… e fintantoché in Italia non si comprende il valore della “vera” informazione meteorologica purtroppo ci si troverà sempre più spesso a fare la conta dei danni! Ricordiamoci che costa meno prevenire che curare! 
Ma questo non fa notizia purtroppo… e gridare “all’eccezionale” conviene soprattutto adesso con i danni da pagare e le responsabilità da scaricare su una Natura “cattiva”… che avvilimento…".

 

Alberto Gobbi

www.fenomenitemporaleschi.it