Analizzando
foto e video delle nubi e dei danni, nonchè le testimonianze
degli spettatori compresi i reports degli
appassionati
di meteorologia, ritengo si sia trattato di un "wet
downburst", cioè di una pesante e concentrata massa d'aria
fredda in rapida discesa partita dalla sommità del temporale
per impattare al suolo ove si esplica come violente raffiche
lineari con velocità fino a 150 km/h o più nei casi peggiori
(es. Aviano, 29 giugno 2006).
Quasi certamente non si tratta di tornado o tromba d'aria come
dir si voglia, che consiste in una violenta colonna d'aria
rotante che si protende dalla base del cumulonembo
temporalesco... tra ventimila e passa persone nessuno ha visto
un cono di nubi tipico di un tornado e i danni sono assimilabili
a quelli delle classiche linee di groppo, cioè relativamente
diffusi con gli oggetti a terra piegati tutti nella stessa
direzione. Tuttavia, è possibile che alcuni oggetti siano
piegati in direzioni contrastanti, in quanto la violenta
espansione dell'aria al suolo, spesso produce un vortice rotante
orizzontale entro il quale ci sono dei campi di vento
(ravvicinati fra di loro) ad elevata velocità e di opposte
direzioni.
Inoltre,
nota tecnica, solitamente le trombe d'aria nascono nel settore
del temporale interessato dalla corrente calda
ascendente,
quindi quasi mai in concomitanza alla pioggia e alla grandine.
Infine, i danni da tornado sono estremamente localizzati
e mostrano un forte gradiente, nel senso che in poche decine di
metri si presentano aree disastrate ad altre in cui sembra non
sia successo assolutamente nulla. La caduta di quasi tutti i
tralicci, distribuiti nello spazio del parco, può quindi essere
attribuita solo ad un esteso fronte di raffiche discendenti.
Purtroppo, è assai difficile individuare ad occhio nudo un
"wet downburst" perchè in genere nascosto dai rovesci
di pioggia e grandine subito dietro la shelf cloud (nube a
mensola). Solo con un radar Doppler (come quello ARPAV) è
possibile misurare la velocità con cui si muovono le particelle
di acqua e ghiaccio nel temporale.
A
mio avviso non si tratta nemmeno di un evento imprevedibile od
eccezionale poichè i modelli matematici da qualche giorno segnalavano
per il Veneto centro-orientale ed il Friuli condizioni
termodinamiche predisponenti a significativi eventi
temporaleschi.
Ancora, il radar ARPAV di Teolo (PD) mostrava chiaramente come
il temporale in questione si fosse formato qualche decina di
chilometri a sud di Padova per muoversi con traiettoria lineare
verso nord-est, ovvero verso San Giuliano. Con un servizio ad
hoc di monitoraggio meteo si sarebbe potuto evitare questo
disastro, in quanto c'era senz'altro il tempo materiale per
procedere ad una temporanea sospensione del concerto ed
allontanare il pubblico dai punti più pericolosi.
L'anemometro
Lacrosse che gli organizzatori avevano montato alla sommità del
palco ha misurato una velocità massima di poco più di 31 m/s,
quindi poco superiore ai 110 km/h. Il valore massimo per le
torri al collaudo è di 25 m/s (90 km/h), se poi aggiungiamo che
alle loro sommità sono stati posti dei teloni, ecco che
l'effetto vela ha fatto il resto.
Probabilmente, sarebbe bastato togliere questi striscioni poco
prima sopraggiungesse il fronte dei groppi, visto che una
struttura tubolare come quelle torri è molto aerodinamica e
offre pochissima resistenza.
In
sostanza, a mio avviso, ritengo si sia sottovalutato il fenomeno
temporalesco in oggetto, i cui effetti potevano essere prevenuti
consultando un buon radar. E' piuttosto spiacevole venire a
conoscenza che per una manifestazione di quelle proporzioni gli
organizzatori non abbiano ritenuto "conveniente"
approntare un servizio di allerta meteorologica, tra l'altro in
un contesto che da giorni vedeva temporali con frequenza
pressochè giornaliera sul nord Italia e non solo. Nonostante
tutto, le cose potevano andare molto peggio ed assumere i
contorni di una vera e propria tragedia.
Concludo con un appello ai media: possibile che ogni volta si
debbano usare titoli catastrofici per definire un fenomeno atmosferico?
Nella fattispecie, ne ho sentiti di tutti i colori: tromba
d'aria di inaudita violenza, tornado, uragano,
tifone,
evento eccezionale, mai visto prima, vento a 200 km/h e così
via.
Allora sarà sempre e solo colpa del tempo se accadrà
qualcosa! Della serie "la nebbia ha provocato una serie di
incidenti a catena...".
Cito
alcuni passi assai significativi di Gabriele Formentini, un
meteorologo professionista del Centro Meteo di Teolo
all'indomani
dell'accaduto: "Il temporale di ieri non è stato
eccezionale, nè per intensità, nè per fenomenologia… mi
dispiace,
l’organizzazione e tutti gli organi di informazione che
alimentano queste voci, dovrebbero porre maggiore
attenzione
prima di gridare ai quattro venti simili dichiarazioni.
Ognuno deve fare il proprio lavoro… e fintantoché in Italia
non si comprende il valore della “vera” informazione
meteorologica purtroppo ci si troverà sempre più spesso a fare
la conta dei danni! Ricordiamoci che costa meno prevenire che
curare!
Ma questo non fa notizia purtroppo… e gridare “all’eccezionale”
conviene soprattutto adesso con i danni da pagare e le
responsabilità da scaricare su una Natura “cattiva”… che
avvilimento…".
Alberto
Gobbi
www.fenomenitemporaleschi.it