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Variante al Piano Regolatore di Venezia 

per la Laguna e le Isole minori      

   

Di seguito alcuni significativi passi estratti dalla "Relazione di sintesi" a cura dell'arch. Mariolina Toniolo - progettista-coordinatrice dell'Assessorato all'Urbanistica per la Variante in oggetto - Venezia 14/12/1999.
Il testo completo della "Variante" é disponibile su richiesta; quanto riportato è comunque indicativo riguardo al metodo e pronunciamenti su temi di comune interesse. 
In
rosso i passi assolutamente da non perdere.
  


  
[...] Con questa Variante, il PRG del Comune di Venezia viene esteso di fatto per la prima volta alla parte di territorio occupata dalla laguna, al dì là delle isole stabilmente abitate ed oltre il margine delle terre emerse. [...]
  

 [...] il vecchio PRG trascurava di fatto la laguna,  [...], all'epoca, i Comuni non avevano la potestà di normare le parti del proprio territorio di proprietà dello Stato. Questa condizione è stata rimossa nel 1977, con il DPR n. 616, il quale tuttavia subordina la validità delle previsioni di PRG che interessano il demanio dello Stato come pure quello di Regioni e Province al raggiungimento di intese bilaterali tra i soggetti interessati.
  

[...] la Variante al Piano ReGolatore (VPRG) può fornire il quadro entro cui collocare un insieme di iniziative volte a tutelare l'ambiente della laguna - almeno per quanto riguarda la porzione situata in Comune di Venezia - così come si vorrebbe farlo mediante l'istituendo parco regionale.
Di questo insieme di iniziative, che comprendono ad esempio la proposta della Provincia di tutelare secondo la convenzione di Ramsar vaste aree di territorio lagunare, questa VPRG rappresenta un elemento importante.
  

[...]  Di fatto si è già cominciato a lavorare in questo modo. Alcuni esempi sono: gli accordi con il Magistrato alle Acque per S. Erasmo, la realizzazione del parco della Certosa, il progetto per gli itinerari lagunari finanziato con i fondi strutturali europei e molte altre iniziative.

   

[...] Un altro problema di grandissimo rilievo per la tutela della laguna è quello del traffico acqueo, la cui crescita fuori controllo minaccia di distruggere gli elementi che costituiscono la morfologia lagunare. E' questo un altro campo in cui le competenze fanno capo a soggetti diversi dal Comune (di nuovo lo Stato, attraverso il Magistrato alle Acque e la Capitaneria di Porto, nonché la Provincia) e sono largamente di natura non urbanistica ma regolamentare. 

Si mostrerà però, illustrando il tema della laguna aperta, come il piano urbanistico sia uno strumento necessario, anche se non sufficiente, alla soluzione dei problema. L'azione dei Comune, anche in questo campo, non può limitarsi a regolare il traffico nei canali di propria competenza, ma deve ricercare un accordo con il Magistrato alle Acque e la Provincia. Con quest'ultima si è già stabilita una stretta collaborazione che riguarda una migliore conoscenza del fenomeno, sotto il profilo quantitativo e dei suoi effetti erosivi sui margini dei canali

  

[...] La Regione ha approvato il PALAV (Piano di Area per la Laguna Veneta), strumento di pianificazione urbanistico- ambientale molto accurato e dettagliato. Di recente la Provincia ha adottato il proprio Piano Territoriale, che integra il PALAV.

   

[...] Il tema della laguna si era affacciato continuamente, sotto profili diversi, nel corso della redazione delle singole varianti che costituiscono le parti del nuovo Piano Regolatore: come questione degli accessi alla città antica ed alle isole dalla terraferma; delle attrezzature per la sosta delle imbarcazioni; dell'affaccio della gronda e delle isole sull'acqua. 
Inevitabilmente, le soluzioni rischiavano di essere di volta in volta funzionali agli interessi, in senso lato, della parte di territorio considerata, meno della laguna stessa. Questa doveva trovare il modo di esprimere, per così dire, il proprio punto di vista rispetto alle altre parti del territorio comunale. In altre parole, solo guardando alle terre emerse dal punto di vista della laguna, dopo aver assunto il punto di vista simmetrico, si poteva essere sicuri di aver portato a coerenza reciproca le diverse parti del Piano Regolatore.

   

[...] Per quanto riguarda in particolare il traffico, la pianificazione urbanistica può fare molto, come si spiegherà meglio nella sezione dedicata alla laguna aperta. Sono infatti gli usi che generano i flussi; il problema, dunque, non diversamente da quello del traffico urbano, può essere affrontato efficacemente solo con un piano connesso a quello urbanistico, e solo a valle di ciò con misure regolamentari e repressive.

   

[...] il ricorso a questo tipo di strumento - una variante, cioè parte, del PRG complessivo - è inevitabile se si vuole che la laguna torni ad essere non un luogo separato, ma una parte essenziale, perfino normale. della città.

   

[...] La Variante al PRG si basa, dunque, sugli studi messi a disposizione dal Consorzio Venezia Nuova sui caratteri ambientali delle singole unità lagunari, ma anche su considerazioni di natura storica, archeologica, relativa agli usi in atto, nonché a considerazioni che derivano dalle destinazioni previste dal Piano Regolatore comunale nel suo insieme, in modo da formulare una proposta che tenga conto in primo luogo delle esigenze proprie dell'ambiente, ma poi anche di quelle di funzionalità complessiva della città, secondo il quadro proposto dal nuovo PRG.

   

[...] E' necessario accettare realisticamente la crescita prevista della domanda, ma non necessariamente le forme in cui essa si esplica oggi: bisogna studiare i modi per incoraggiarne le componenti più compatibili con l'ambiente e distinguere i diversi flussi per destinazione (isole/mare/laguna) e motivo (diporto/ trasporto persone/trasporto merci), incanalando ciascuno in modi e luoghi tali da minimizzarne l'impatto.

   

[...] Rispetto al problema del traffico acqueo, dunque, le strategie proposte dalla Variante al PRG sono:

1-  togliere dalla laguna il traffico improprio, di puro attraversamento, collocando in prossimità delle bocche di porto, anziché lungo la gronda, darsene per imbarcazioni marine; darsene di dimensioni tali da giustificare un servizio di collegamento con la gronda lagunare. Questi collegamenti produrranno complessivamente un moto ondoso molto minore di quello delle singole imbarcazioni che oggi attraversano la laguna. Un certo numero di darsene con queste caratteristiche sono previste da varianti al PRG già adottate: per S.Erasmo e le Vignole, per il Lido;

2 -collocare le darsene e le che restano lungo la gronda in posizione tale da far uscire in laguna, tendenzialmente, le imbarcazioni appropriate, per quantità e tipo, a ciascun tipo di canale. Questo punto viene illustrato in dettaglio nel prossimo paragrafo con riferimento alla gronda lagunare;

3 - favorire il riuso delle isole abbandonate con attività che generino flussi di persone tali da giustificare nuove linee di trasporto pubblico, anche a chiamata, cosicché gli usi controllati aiutino a combattere quelli predatori. Fare delle isole luoghi di attrazione per la navigazione specificamente lagunare, che potrà allora avvenire in forme opportune, quanto a tipo di chiglia e velocità.

    4 - attrezzare alcune isole, opportunamente collocate nelle zone più tranquille della laguna, quali basi di appoggio per la voga, in modo da favorire la rinascita di questo tipo di sport;

convogliare il traffico di merci e persone, indispensabile al servizio della popolazione e delle attività economiche delle isole - soprattutto di quelle permanentemente abitate  - in un numero limitato di canali, convergenti sui pochi punti attrezzati della gronda - in particolare i terminai di Fusina e Tessera, previsti dal Piano Regolatore ed in corso di realizzazione - , proteggendo in modo adeguato le rive di questi canali; limitare drasticamente la percorribilità a motore degli altri.

   

[...]  Per altre isole, il recupero all'uso era ostacolato dall'insufficiente capienza degli edifici oggi esistenti. Il PALAV, nella versione originariamente approvata, non prevedeva la possibilità di nuova edificazione, né aggiuntiva né in sostituzione di edifici demoliti, ma il Consiglio Regionale, in sede di revisione, ha ritenuto opportuno, su richiesta del Comune di Venezia, introdurre una modifica all'art. 12, tale da consentire agli strumenti urbanistici comunali di prevedere nelle isole anche nuova edificazione.

Il pieno recupero all'uso delle isole minori trova ancora seri ostacoli nella frequente mancanza di infrastrutture tecnologiche, nei costi di asporto dei rifiuti e di guardianía. 
Sono in corso di sperimentazione alcune soluzioni avanzate, come l'impianto di desalinizzazione a S. Cristina e quello di biofitodepurazione al Lazzaretto Nuovo. 
E' comunque allo studio un progetto - promosso dall'Assessorato alla Sicurezza del Territorio del Comune, in collaborazione con il Magistrato alle Acque - finalizzato ad individuare soluzioni generalizzabili per questo tipo di problemi. Questo progetto esula dai compiti del piano urbanistico in senso stretto, ma appartiene a quell'insieme di azioni positive che il Comune sta conducendo per giungere all'effettiva valorizzazione della laguna.

   


                                                                                                                                                                  byRevi 1999