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MI MANCA IL DIPLOMATICO       -
132  EDIZIONE STRAORDINARIA  [covid-19]

                                                                                            di Carlo Cappellari     

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[rif. Merav. 129 Venezia]

 


 

La "nostalgia" declinata in tempi di Covid-19: fra le rivelazioni dell'articolo di Carlo Cappellari anche il caso del femminicidio toponomastico di Teresa Perissinotti Manin. 
E' curioso sapere che al tempo di Daniele e Teresa (Manin),
il luogo che ora ospita IL DIPLOMATICO (via della Sortita) era Comune di Mestre, mentre là dov'é nato il toponimo di Marghera, e dove s'é consumata la 'sortita', era Comune di Bottenigo.
  
Per i velaterzisti anche un gustoso amarcord: non sono molti quei Bàcari, come invece IL DIPLOMATICO, che oltre a musica, mostre d'arte, poesia e fotografia, possano vantare anche la partecipazione a una regata di vela al Terzo: "
Palio dei Bàcari [link]" del 2016, vinta da «Soravento», l'unica sanpierota figlia di un libro.

   

byRevi                   


    
Carissima Compagnia Gongolante,

  
  
se mi chiedeste, dopo un mese di clausura, cosa mi è mancato di più in questo periodo vi risponderei, senza esitazione, il "bacaro" (osteria).
Se volete respirare l'atmosfera di un vero bacaro veneziano, senza farvi pelare, vi consiglio di andare, quando sarà di nuovo aperto, a Marghera all'osteria Al Diplomatico (102557).
Il civico è il n° 17 (102849) di via Della Sortita ma è stato per un po' di tempo il civico 17 di via T. Manin di cui rimangono alcuni civici in ceramica (102907).  
  

(102557) (102849) (102907) (102921)

  
Il "T" sta per Teresa, moglie di Daniele Manin, unica donna a cui fosse dedicata una via risorgimentale di cui, per fortuna, è stata lasciata la targa (102921).
Purtroppo l'esistenza di due vie Manin, Teresa a Marghera e Daniele a Mestre, ingenerava incertezze ed errori frequenti e così si è pensato di risolvere il problema eliminando una delle due vie.
Ne ha fatte le spese la moglie anche se mi dispiace che non si sia trovata altra soluzione magari chiamando Teresa col suo nome da nubile ovvero Perissinotti.
   
Il fabbricato, all'esterno, risente degli anni ed all'ingresso dell'osteria una lavagnetta avverte che "QUESTA E' UN'OSTERIA, NULLA DI PIU'" (120426).

 

(120426) (130629) (122521) 121030 120741

Varcata la soglia si capisce subito che "Al Diplomatico" è molto di più di un'osteria a partire dalle magliette del personale in cui compare la "mission" del locale condensata nella dichiarazione "IN OSTARIA STAGO BEN COME A CASA MIA" (130629), ma anche in un garbato invito a comprendere il loro lavoro e ad avere un pò di pazienza "SE GAVEVO 3 MAN LAVORAVO AL CIRCO" (122521).

   
Matteo e Alessandro, i gestori, sono attenti al rapporto qualità prezzo e alle esigenze della propria clientela che vogliono coccolare come con i "primetti", una sorta di assaggi di primi piatti, ogni giorno diversi, (121030 e 120741) annunciati dallo scampanellio di una campanella all'angolo del bancone centrale (120845).

 

  

Daniele Manin, 1804 - 1857 

   

  

  

  

La targa e la via Daniele Manin a Mestre

 

    

 il logo del bàcaro

  

 

A maggio dell'anno scorso c'è stato il reading di "rime" di e con Giorgio Bertan dal titolo "parole in ombra" (190548)

 

  

  

  

 

(103707) Il Diplomatico - la sala più interna con 
il muro d'onore degli habitué

 

  

 

  

(120845) (190548) (113750)   (103624)

  
Al Diplomatico però non si mangia, e sopratutto beve, solamente, ma si fa anche musica, mostre d'arte, poesia, fotografia con artisti locali nel senso di frequentatori del locale.
A maggio dell'anno scorso c'è stato il reading di "rime" di e con Giorgio Bertan dal titolo "parole in ombra" (190548 ) edite per l'occasione con gli acquerelli di Claudio Trevisan e la grafica di Bruno Bagetto (113750).
A fine dell'anno scorso, poi, Bruno ha fatto stampare ed incorniciare 28 scatti realizzati da Francesco Mingaroni, di cui quattro, con i gestori ed il personale, sono stati appesi in un angolo poco illuminato (103624), mentre il muro d'onore è andato agli habitué che, un paio di volte al giorno, non mancano mai di fare una capatina in osteria (103707).

Conosco di vista tutti i benemeriti del locale, di pochi so il nome, di quasi nessuno la vita e i miracoli e solo con due condivido vino e chiacchiere, il che vuol dire che formiamo una piccola "compagnia".
Della serie di quattordici ritratti conosco il soprannome del primo in alto a sinistra che si chiama Lalo "the last Tepa (mascalzone, simpatica canaglia, bandito, imbroglione, malandrino) de Marghera" almeno così viene identificato nella pubblicazione che cito più avanti; il secondo è Bruno Bagetto, animatore di molte delle iniziative culturali ed il quarto è Piero, ex operaio della Galileo, uno dei pochi che ha resistito alle mie avance e che si è rifiutato di accompagnarmi a vedere la "sua" fabbrica dicendo "xe tuto sarà, no ghe xe pi gnente" (è tutto chiuso non c'è più nulla).
In compenso so tutto della sua attuale attività di pensionato-coltivatore dato che mi fa godere degli assaggi di ogni primizia dell'orto, del frutteto per non parlar dei fiori dell'albero di mimose del suo giardino.
Sempre della serie dei quattordici conosco la Nicoletta, moglie di Bruno, l'ultima in basso da sinistra, che è anche l'unica donna della compagnia (103458).
 

  (103458)   (103637)   (192607)


Della serie di 6 ritratti conosco nome e cognome del terzo in alto a destra che è Giuseppe Bella, nome d'arte Pino Bella, attore, regista e sceneggiatore cinematografico e del terzo in basso a destra che è Gianvettore Pauletti detto Gianni. (103548)
A Gianni sono debitore della geografia originalissima e profonda del territorio di Marghera, Catene e Villabona, fatta di binari, alberi, osterie e monumenti che ricorda solo lui, che mi ha trasmesso generosamente consentendomi di trasmetterla a mia volta alla Compagnia Gongolante in una decina di mail nell'inverno 2018-2019, oltre al fatto di avermi fatto conoscere il Diplomatico e i diplomatici.
   
Della serie di quattro foto contenenti più soggetti non conosco i nomi di nessuno dei fotografati, ma mi sembra doveroso documentare che anche loro fanno parte del pantheon dei diplomatici (103637)
La galleria ritraeva, peraltro, tutte persone ancora viventi e beventi almeno fino al 24 febbraio 2020 quando, proprio il necrologio di Bruno è stato appeso sul pilastro dei morti a Marghera all'angolo fra piazza del Municipio e via Mattei (192607).
A gennaio avevo chiesto a Bruno di parlarmi dell'iniziativa dei ritratti e ci eravamo dati appuntamento per dopo le feste, ma Bruno è stato ricoverato in ospedale e non ne è più uscito.
Sulla porta dell'osteria al Diplomatico c'è ancora la locandina dell'ultima iniziativa di Bruno: una pubblicazione intitolata "Le tepe de Marghera anni '60 Marghera bad boys in the sixties", ed.EI, 2020 che, paradossalmente, porta in copertina l'analcolica torre dell'acquedotto (105759).
A rileggerci giovedì a mezzanotte con un'altra edizione straordinaria in carattere con il venerdì santo.

  
Basi grandi


Carletto da Camisan 

diventato venexian metropolitan


P.S. dimenticavo di dire che al mercoledì ci sono gli scampi crudi che Mapo definirebbe "commoventi". (191559).

gli scampi crudi che Mapo definirebbe "commoventi". (191559).

 

 

 

 

                                                                      byrevi 8.04.2020