C'è da
commuoversi a vedere le prime 52 querce del nascente parco di San Giuliano .
Lì dove c'erano solo veleni scaricati dalle grandi industrie alla
fine conteremo 7 mila alberi.
Una foresta su 120 ettari di verde. Mai visto una cosa tanto
grande e tanto bella a disposizione della città di terraferma.
Mentre stanno
iniziando a piantare le querce - sono alberi di un paio di metri e
fra 3 anni e mezzo saranno alberi veri - lunedì iniziano anche a
buttar giù il diaframma di contenimento della collina dei
veleni.
Il Comune ha deciso di non correre rischi e se prima era stato
progettato un muro conficcato nel terreno per 4 metri, adesso si
è deciso di scendere fino a 10 metri, ad uno strato di argilla
impermeabile con uno spessore tale da non creare più alcun
problema.
A giugno
l'architetto Antonio Di Mambro spera di poter partire anche con i
lavori dalla parte di Viale San Marco e, insomma, se tutto
procede secondo questi ritmi fra 18 mesi avremo il più grande
parco sull'acqua dell'intera Europa.
E, a proposito di
Europa, l'assessore Marco Corsini che segue passo passo i lavori
del parco ed ha avuto il merito di far ripartire il tutto dopo lo
stop di un anno, è quasi certo ormai di riuscire a salvare i 34
miliardi che in teoria il Comune aveva perso per colpa del fermo
dei lavori.
All'architetto Di
Mambro, Corsini ha detto anche di partire con la progettazione
dell'ultimo lotto, quello che interessa le 9
società remiere e veliche
che ruotano attorno a punta San Giuliano . Per fare la darsena e
gli edifici che saranno utilizzati dalle società sportive servono
15 miliardi: "Li troveremo, non so ancora come, ma sono
sicuro che bisogna trovarli. L'impegno mio e della Giunta Costa è
quello di terminare il parco di San Giuliano . Il più
è fatto, non ci fermeranno quei 15 miliardi. Io voglio vedere
completato tutto prima della fine del nostro mandato".
E, dunque,
intanto si va avanti a rapidi passi verso la fine di quei 100
ettari che rappresentano il 90 per cento del parco, poi si vedrà.
Bepi Penzo del Centro nautico Voga Veneta, da sempre in prima fila
nel recupero di punta San Giuliano , ha fatto notare all'assessore
Corsini che è necessario accelerare i tempi "perchè
già adesso "stiamo stringendo i denti per starci in così
poco spazio".
E mentre Penzo
annuncia per il 2003 la prima gondola interamente costruita a
Mestre, nel capannone della Voga Veneta, l'architetto di Mambro
avverte che tutti gli edifici di punta San Giuliano
verranno recuperati. Dove c'è la Voga Veneta ci sarà un centro
giochi per bambini e nel prato che dà verso la laguna un posto
per pic-nic mentre l'ex colonia elioterapica verrà recuperata a
centro civico.
La Canottieri ospiterà un piccolo museo e un ristorante. Insomma
ormai serve sempre meno immaginazione per vedere nell'immediato
futuro - l'inaugurazione è prevista per Natale 2003 - un immenso
parco pieno di alberi con pista di pattinaggio, un laghetto, campo
da calcio, società remiere e veliche, campi da tennis, bar e
ristoranti. Il tutto a bordo laguna.
Bisogna
immaginare che si vedrà Venezia stando all'ombra di una foresta
di querce, questo è il sogno di Di Mambro che alla fine del
prossimo anno si realizza. E siccome l'architetto italo-americano
vede avvicinarsi la conclusione dei lavori, già si preoccupa
della manutenzione. Pensate che ha messo nero su bianco
addirittura il ritmo delle potature, con una maniacale cura del
dettaglio che farà di questo parco un vero gioiello.
Ma per quanto Di
Mambro abbia progettato sistemi automatici di irrigazione, resta
il fatto che è necessario avere gente competente, che si intenda
di botanica, per tenere in perfetta forma questo parco cittadino.
Da qui in poi si può iniziare a discutere della manutenzione e se
si pensa che fino ad un anno fa sembrava che avessimo perso tutto.
E invece ci sono già 52 querce.
Maurizio Dianese
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