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Lunedì, 23 Settembre 2002
SAN GIULIANO
In centinaia alla prima apertura del Parco
(a.fr.) Signori, si apre.
Fango a parte, il Parco di San Giuliano ha già preso forma. Ecco i vialetti nei quali si snodano i quattro percorsi pedonali, in fondo c'è l'ex collinetta dei veleni, ora ingabbiati in un sarcofago di cemento, che a primavera sarà coperta d'erba.
Centinaia di alberi sono già al loro posto, bisogna solo aspettare che crescano.
A presentare il cantiere del parco, 400 ettari di terreno per la prima volta aperti al pubblico, è il maggior esperto in materia: Antonio Di Mambro, architetto e autore del progetto di San Giuliano , che per un giorno si improvvisa guida turistica, assieme al direttore dei lavori Agostino Croff e al direttore del settore Progettazione ed esecuzione lavori Salvatore Vento.
All'invito del Comune hanno risposto centinaia di persone, molte delle quali in bicicletta, curiose di vedere con i propri occhi un parco del quale, per ora, avevano solo sentito parlare. Fra un anno, o poco più, ci potranno «pascolare» a piacere, e godersi un'invidiabile vista su Venezia.
Il primo e più esteso lotto del parco sarà pronto per la fine del 2003, ma a giugno sarà aperta la prima porzione di parco, quella più vicina alla rotatoria di San Giuliano , dove fra qualche mese sarà posato il ponte ciclopedonale che garantirà l'accesso da viale San Marco.
Vicino al campo sportivo «Bacci», dove saranno rifatti gli spogliatoi, ci sarà un parcheggio da 200 posti e un bar, più a Sud un'altra area di sosta e un'area picnic, vicina al Centro informazioni, al museo dei bambini e a quello della nautica. Per l'ultimo lotto del parco si dovrà però attendere il progetto preliminare ed esecutivo, e la soluzione del problema delle attività economiche situate sull'argine del Canal Salso, che dovrebbero essere trasferite a Tessera e Marghera. Ma il più, fa capire Di Mambro, è fatto. E ai cittadini che continuano a chiedergli informazioni sul parco, sul polo nautico, sui parcheggi, il progettista dà appuntamento alle prossime visite. Il cantiere di San Giuliano riaprirà al pubblico fra qualche mese. Ma entro Natale, annuncia l'ingegner Vento, sarà allestita una mostra sul parco al Centro culturale Candiani, per imparare a conoscere da vicino questo nuovo polmone verde di 400 ettari.
LA BICIFESTAZIONE
E per un giorno duemila pedali zittiscono i motori
(m.d.) E chi si ricordava una passeggiata in bicicletta, chiacchierando del più e del meno? Anche se il più è il traffico che ci ammazza e il meno è quanto bello sarebbe se ogni giorno fosse così. Saran stati mille - secondo i Vigili urbani - o duemila - secondo chi c'era - fatto sta che ieri mattina, nonostante il tempo non troppo indulgente, un sacco di gente ha voluto far vedere a se stessa e agli altri quanto sia bello andare in bicicletta in una città chiusa al traffico. E finalmente, per strada, si può far coversazione mentre si pedala. Come una volta. Rumori zero, solo quelli di qualche bici che non conosce da tempo una bella oliata. E allora che c'è da dire della biciclettata che è partita alle 9 da Marghera e si è conclusa quasi tre ore dopo a San Giuliano ? Che è stata una bella gita. Allegra. Anche per gli automobilisti, forse, perché un ciclista ti vien voglia di buttarlo sotto, ma mille fanno un po' Giro d'Italia. E poi che Andrea Pozzi del Coordinamento dei comitati dei cittadini ha tentato comunque di contrattare con la polizia una mezza entrata in tangenziale: «Ci bastava salire su una rampa, che tanto era chiusa al traffico, per venti metri, una dozzina di noi, tanto per fare una occupazione simbolica». La polizia ha detto di no, più che altro perché temeva l'assalto alla tangenziale da parte di migliaia di bici che nessuno avrebbe fermato più. E Fabio Toffanin, anche lui tra gli organizzatori di questa bicifestazione, si rammaricava del fatto che non si era riusciti ad andare in tangenziale solo per eccesso di educazione. Perché bastava non dire niente a nessuno e il blitz sarebbe riuscito. Al massimo si rischiava qualche decina di euro di multa e non una denuncia penale. Vabbè, sarà per la prossima volta. Poi che dire ancora? Tanti bambini, non tantissime donne, tanti oltre gli «anta», quelli che hanno conosciuto una città non assediata dal traffico e sperano che torni. Poi da segnalare la presenza di mezza Giunta comunale in bicicletta e tenuta causal. Dal vicesindaco Michele Mognato - l'unico che si vede che la bici la usa sul serio ogni volta che può - al prosindaco Gianfranco Bettin all'assessore all'Ecologia Paolo Cacciari: «Attenzione che i livelli di inquinamento sono tali che da novembre bisognerà adattarsi a provvedimenti stabili di limitazione del traffico» - ha avvertito Cacciari, facendo riferimento alle targhe alterne che entreranno in vigore ogni giovedì, venerdì e domenica a partire da novembre. Consiglieri comunali e di quartiere con le famiglie. Compreso il presidente della Municipalità di Marghera, Roberto Turetta, il quale, incredibile ma vero visto il fisico non proprio da asceta, ha pedalato senza problemi da Marghera a San Giuliano . E compresa l'onorevole Luana Zanella: «Spingiamo perché le domeniche ecologiche siano rifinanziate. Dobbiamo fare pressioni sul ministro Matteoli e sul governo». Ieri mattina però dei rappresentanti veneziani di An, Lega e Forza Italia non c'era nessuno, neppure l'ombra. E, a proposito di ombre, da segnalare il buffet allestito alla Voga Veneta. A parte la squisitezza del benvenuto ai ciclisti, in punta San Giuliano , con Bepi Penzo, presidente della Voga veneta e un bel po' di soci che aspettavano la carovana in bicicletta e indicavano dove mettersi, dove appoggiare la due ruote, dove rifocillarsi. Insomma una grande festa, con contorno di frittelle per i bambini, pasta e fasioi per i grandi e musica per tutti. In punta San Giuliano anche lo stande dell'Asm che spiegava il car- sharing - ma il presidente Mingardi è venuto con i due figli rigorosamente in bicicletta - e poi le visite guidate al parco di San Giuliano . E tutti a dire che si può vivere senza motori. E non solo per un giorno ogni tanto.