CIRCOLO VELICO CASANOVA

P.ta San Giuliano - Mestre Venezia

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Venezia, mercoledì 11 Ottobre  2000

San Giuliano,
 la Ferrovial fuori dal parco

Dopo otto mesi, il Comune ha deciso
Nuovo appalto per non perdere i fondi


MESTRE. «Tempo scaduto. Cara Ferrovial, la prossima volta ci vediamo in Tribunale». Il Comune ha rotto gli indugi e ha formalmente avviato la procedura di rescissione del contratto con la multinazionale spagnola per la realizzazione del Parco di San Giuliano. La decisione arriva dopo una melina che si trascina da otto mesi, da quando, il 15 dicembre '99 sono stati rimossi i sigilli al cantiere.
Le ruspe erano state fermate nel marzo dello scorso anno su disposizione del pm Luca Ramacci. Dopo il dissequestro i lavori non sono mai più ripartiti. In otto mesi Ca' Farsetti e Ferrovial non sono riusciti a trovare un accordo per quantificare danni e responsabilità provocate dal blocco del cantiere.

Del resto si era capito subito che gli spagnoli avrebbero subordinato la ripresa solo a fronte di un congruo indennizzo, a titolo di risarcimento per i danni subiti, calcolato attorno ai 10 miliardi. Una richiesta inammissibile per il Comune, che proponeva la ripresa dei lavori e parallelamente l'apertura di un lodo arbitrale per liquidare il pregresso.
Il tira e molla è durato fino ieri, quando il Comune dopo averle provate tutte ha deciso di chiudere la partita con la Ferrovial. L'ultimo tentativo risale all'agosto scorso quando Ca' Farsetti aveva notificato alla Ferrovial l'intimazione a riprendere i lavori. Un invito caduto nel vuoto. 

Una settimana fa sono scaduti i termini e ieri è partita la lettera di due cartelle, in cui si contestano punto per punto tutte le presunte omissioni dell'impresa, annunciando la volontà di rescindere il contratto.
Alla resa dei conti la telenovela è durata anche troppo, facendo perdere tempo prezioso per la conclusione degli interventi che deve avvenire entro il 31 dicembre del 2001, pena la perdita dei contributi europei.
Per chiudere la procedura di rescissione servirà almeno un mese, ma nel frattempo gli uffici metteranno in moto l'iter necessario per indire una nuova gara d'appalto, partendo dallo stato dell'arte certificato dal colluado recentemente eseguito. Si è trattato di un rilievo minuzioso compiuto su novemila punti all'interno dei 69 ettari che costituiscono il primo lotto del futuro parco. L'esame è servito per valutare lo stato del cantiere dopo il blocco forzato. Dai rilievi emerge che il lavoro svolto nei quindici mesi di attività non è stato intaccato. L'unica anomalia è rappresentata dalla crescita di un tappeto di vegetazione spontanea. Nulla di più.

Chiuso il capitolo Ferrovial resta da individuare la strada per ultimare gli interventi entro il 2001. Resta da fare il cinquanta per cento dei lavori, significa indire una nuova gara d'appalto partendo, lira più lira meno, da una base d'asta di 12/13 miliardi. 
«Possiamo assegnare l'appalto tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio», osserva l'assessore ai Lavori pubblici Marco Corsini, «in un anno i lavori possono essere conclusi, in tempo per non perdere i fondi europei, anche se, per prevenire ogni evenienza, proveremo chiedere una deroga a Strasburgo». Il discorso fila, ma si sa che nell'universo burocratico i trabocchetti sono sempre dietro l'angolo e a farne le spese questa volta sarebbe il Parco di San Giuliano, inseguito per anni dall'amministrazione comunale e dall'intera città.

Nicola Pellicani


       

IL SINDACO
«Una scelta
obbligata»


n.p.

MESTRE. «Non esistono più le condizioni per mantenere in piedi il rapporto con la Ferrovial».

 Il sindaco Paolo Costa conferma da Bruxelles la decisione del Comune, «abbiamo cercato tutte le soluzioni possibili per non arrivare alla rescissione del contratto con l'impresa spagnola. 

Ma, dopo otto mesi, di fronte all'indisponibilità a riprendere i lavori non abbiamo potuto far altro che avviare la procedura per la rescissione del contratto. 

La realizzazione del Parco di San Giuliano rappresenta un punto fermo del programma dell'amministrazione comunale per cui sarà indetta una nuova gara per concludere i lavori. E' un impegno che abbiamo nei confronti della città». 

Sulla carta il Parco ritagliato dall'architetto Antonio Di Mambro si sviluppa su un'area vastissima di circa 700 ettari spingendosi da San Giuliano a Campalto abbracciando una buona fetta di barena. 

Ma i lavori in questione sono concentrati all'interno di 69 ettari per i quali l'Unione eurpea ha messo a disposizione 36 miliardi. A patto che gli interventi si concludano entro il 31 dicembre 2001.

 
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