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REDENTORE 2004 a San Giuliano                 


Le foto del Redentore | Le aree protette in bacino S.Marco | il Redentore a San Giuliano


Lunedì, 19 Luglio 2004

Per la prima volta centinaia di cittadini hanno potuto ammirare i fuochi della festa del Redentore nel nuovo polmone verde, non sono mancate le polemiche
Al Parco di San Giuliano come a San Marco. O quasi
Il presidente Caprioglio si scusa per le lunghe code dattesa al buffet: «Il prossimo anno cercheremo di far meglio»

Una festa della Mestre città d'acqua che si affaccia sulla laguna di Venezia. Per la prima volta centinaia e centinaia di mestrini hanno potuto ammirare i fuochi di Redentore da Punta di San Giuliano, la riva lagunare del nuovo parco. Una festa, quella organizzata dall'ente Parco, che è stata anche esperimento e che ha mostrato pure qualche intoppo per la lunga coda d'attesa al buffet self service allestito dentro al tendone dell'ente Parco. La gente ha cominciato ad arrivare a partire dalle otto di sera e la coda è durata fino almeno alle dieci con una attesa in media di oltre un'ora. Il presidente dell'ente Parco, l'architetto Giovanni Caprifoglio, si è scusato pubblicamente con gli invitati e dopo lo spettacolo dei fuochi, ha presenziato ad una lotteria che ha distribuito circa un centinaio di gadgets: magliette, cappellini, bandane con il simbolo del parco di san Giuliano. "Ci sono stati dei disguidi - ha detto Caprifoglio al microfono - e il prossimo anno cercheremo sicuramente di fare meglio". Il ritardo nel servizio è stato dovuto ad un menu, a base di pesce fresco - pasta ai frutti di mare, bigoli in salsa, frittura e sarde in saor (per un costo di trenta euro a persona) - preparato sul momento dal gruppo degli Amici di Burano: ed è stata proprio l'idea di cucinare sul posto che ha allungato di molto i tempi di attesa.

Gli oltre trecento mestrini che hanno partecipato alla cena, hanno comunque dimostrato di amare molto il nuovo Parco di san Giuliano e di sentirlo già come proprio. Inoltre, malgrado gli intoppi, molto spesso gruppi di amici o parenti, già durante la lunga coda d'attesa, hanno preferito la chiave dell'ironia per superare un pochino di delusione e anche di arrabbiatura. Segno che la voglia di stare al parco e di godersi lo spettacolo più tradizionale della laguna, ha prevalso su tutto e che i mestrini sanno essere cittadini maturi, anche di fronte agli imprevisti. Apprezzato il concerto di musica popolare del cantautore Alberto D'Amico, appena rientrato da Cuba e di Rosso Venessian, che si è svolto prima dei fuochi. E ancora da registrare tanta voglia di scherzare tra la gente che si è lasciata andare a commenti ironici, al gioco delle esclamazioni di stupore e a qualche risata, di fronte ai bellissimi fuochi che si riflettevano sulla laguna davanti a san Giuliano. Un venticello fresco ed insistente ha costretto più di qualcuno ad andarsene subito dopo fuochi. Ma per qualcuno è stato carino anche ritornare all'auto attraversando il parco di notte, grazie al servizio di bici pubbliche gestito dalla Casa dell'Ospitalità. La festa, che si è conclusa attorno all'una, e per tutta la serata sono stati attivi servizi di vigilanza e Protezione civile.

Nicoletta Benatelli

Sabato, 17 Luglio 2004

Niente spettacolo pirotecnico sull'acqua davanti al ponte ...
Niente spettacolo pirotecnico sull'acqua davanti al ponte translagunare per i mestrini che decideranno di trascorrere la serata del Redentore al parco di San Giuliano, dove è stata organizzata una cena tradizionale con tanto di accompagnamento musicale.

In una lettera dai toni molto rammaricati, il presidente dell'Istituzione Il parco, Giovanni Caprioglio, comunica "la definitiva impossibilità tecnica e giuridica, ora e per sempre, di realizzare i previsti fuochi d'artificio", nonostante il Comune e il parco "abbiano tentato in ogni modo di ottenere l'autorizzazione per lo spettacolo, ma gli ostacoli sono stati del tutto insormontabili".

Caprioglio si scusa con la cittadinanza, «anche se - dice - le colpe non sono di sicuro nostre, anche perchè tutti i problemi sono emersi improvvisamente e non più di una settimana fa da parte della "commissione materiali esplodenti": al di là del fatto che a qualcuno non sarebbe piaciuto che i botti turbassero il sonno degli animali ricoverati nel vicino canile, è apparso impossibile chiudere l'aeroporto per almeno mezz'ora, anche se io sono ancora ottimista e spero che si riesca a far cambiare idea alla Prefettura, magari istituendo una linea telefonica fissa per eventuali emergenze»

Il problema è questo: il parco si trova proprio nel corridoio di atterraggio degli aerei, che in quel punto non volano a un'altezza superiore ai 350 metri e per spararli senza creare effetti collaterali sarebbe stato necessario chiudere l'aeroporto di Tessera per almeno mezz'ora, visto che a detta degli esperti i piloti potrebbero rimanere abbagliati o confondersi con le luci, mentre gli scoppi potrebbero creare turbolenze e fumi anche ben oltre i dieci minuti di durata della manifestazione, in un momento in cui l'aeroporto è comunque in piena attività.

«Non c'è il clima adatto per insistere su questa scelta - commenta il capo di gabinetto del sindaco Marco Agostini - a maggior ragione dopo l'incidente di ieri, con le forze dell'ordine impegnate nelle ricerche della donna dispersa»

Raffaella Vittadello

Domenica, 18 Luglio 2004

SAN GIULIANO Il presidente della Voga veneta denuncia la mancanza dei fuochi e i parcheggi a pagamento
Redentore senza "botti", uno schiaffo ai mestrini
«Uno schiaffo ai mestrini, prima ci hanno illuso con i fuochi e poi non si è fatto più nulla». Un Redentore che lascia l'amaro in bocca a chi si è dato un gran da fare per organizzare la festa nel parco di San Giuliano.

«Un po' di fuocherelli bassi a livello dell'acqua, così non davano fastidio agli aerei, e silenziosi per non disturbare i cani del canile, si potevano anche fare». A parlare è Bepi Penzo, presidente della Voga veneta, che ha deciso di passare la mezzanotte contando quanti aerei sorvolano l'area del parco. «Mi sembra impossibile che non si sia riusciti a trovare una soluzione - commenta - i mestrini, per una vita relegati nella città dormitorio, anche ora che hanno un parco bello come San Giuliano vengono illusi per nulla». Ma ad amareggiarlo non sono solo i fuochi che non si son fatti. Loro della Voga veneta hanno organizzato una cena per 220 persone, altrettanto ha fatto la Canottieri e l'Ente parco con una festa lungo la riva. «Tutti si sono impegnati molto e dopo scopriamo che il grande parcheggio dell'Asm, con 400 posti auto a disposizione, chiede sette euro e mezzo per poter lasciare lì la macchina». Una vera ingiustizia per Bepi Penzo: «Mi sembra un'esagerazione, è una serata speciale, il parcheggio doveva essere gratis. Non ci si doveva approfittare di un'occasione come questa per fare guadagni».