La
regata vissuta da Arzento
Vivo
scritto
da Lorenza |
Abbiamo pensato
che tutto questo l’avremmo raccontato a voce agli amici nel dopo
regata… vi auguriamo una ridente lettura!
Come noto da anni
siamo tediati da una scelta vincente per i nostri trasferimenti da
malamocco, un ruggente motorino 6 cavalli, totalmente anarchico, che
il Capitano adora perché è leggero e si stende in barca senza
spezzarsi la schiena, mentre il resto dell’equipaggio lo odia
perché è rumoroso, puzza e ovviamente…. el
se rompe sempre.
Il canto del
cigno è iniziato da mesi… (per tornare dall’Arsenale lo scorso
maggio Fabrizio ha usato come cordino un pezzo della cintura perché
si era rotto pure quello) ma nell’ultimo mese ha dato il meglio.
Doveva tener botta solo questa domenica… la giornata è cominciata
con motorino in avaria sotto il ponte degli Scalzi, uno dei luoghi
migliori per andare alla deriva con la sampierota…..e dunque al
traino fino al macello , recuperato al volo resto dell’equipaggio
e scroccato altro traino per 100 metri almeno per superare il canale
e tirar su le vele..
Con mezzo
equipaggio in vacanza portiamo 2 amici neofiti (in seguito
rivelatisi allegri pazienti e molto resistenti!)
e il Capitano per rassicurare l’equipaggio fa la
Profezia– “sarà una regata tranquia, poco vento e bei come el
sol” … appunto…
Partiamo anche
benino, fuori dalla mischia, e il primo bordo è quasi senza storia.
Comincia il torcicollo per capire cosa fa Soravento e
attacchiamo a ripassarci mentalmente il briefing per passare
indenni i bordi del seno della seppa ( che ci hanno ricordato gli
struggenti momenti dell’ultima regata delle saline…) dove chi
indubbiamente teneva meglio l’assetto a prua e dimostrava maggior
buon senso era la micia di Silia!
Ne usciamo
indenni e Soravento è davanti… e qui comincia la classica
domanda.. dove andiamo? Il nostro tattico (l’unico che legge con
criterio le istruzioni di regata) è in Grecia a sollazzarsi e il
Capitano si lancia in un’accurata lettura del percorso… che
infatti canniamo brutalmente. Ed è stato un peccato perché eravamo
in un cadenzato giro di bordi, e ci stavamo divertendo dietro Nonna
Elvira e Soravento… ma tant’è chi sbaglia paga “ altro giro
altra corsa..” e ci lanciamo in sta mezza regata in più..
Lasciamo a
sinistra la boa triangolare , e di nuovo la gialla, e via al
traverso cominciamo a capire come siamo piazzati… e lì un po’
la stanchezza, la fame, studiamo la poppa mangiando panini, e
intanto vediamo dietro noi una scuffia..effettivamente la storia
comincia ad essere rafficata, facciamo una strambata e…. sparisce
l’antenea de sora e diventa un tutt’uno con l’albero… !? mai
capita’..no xe giornata…l’arrivo è tranquillo a parte un paio
di evitabili rifili, e… visto che è presto e in serata è dato
aumento di vento e noi siamo senza motore, per non rompere a nessuno
facciamo gli splendidi e il nostro Capitano-Profeta si lancia “ ma
si dai torniamo a vela, è un attimo.. (san giuliano - malamocco..
ok non è la Vendee Globe.. ma proprio neanca sto attimo…).
Equipaggio
dispiaciuto di perdere festa e amici si adegua agli ordini… e lì
scatta proprio la fregata! Dopo l’isola di Campalto attacca ad
aumentare il vento e le sbandate son sempre migliori,
con i nostri amici neofiti “ ma dobbiamo preoccuparci? È
pericoloso? “ - “ ma nooooooo, mavalaa’ tranquilli si sbanda
giusto quel momento” (mai tirada su tanta acqua in barca..)… ci
avviciniamo preoccupati verso quel “circuito cittadino” che è
il canale di Tessera con delle onde di pregevole altezza…vorremmo
tanto una fionda per superarlo indenni… in realtà cazziamo tutto
e ci velocizziamo modello siluro per evitare i simpaticissimi
taxi…. E passato il canale finiamo in secca duri con 15 nodi di
vento…. Ma che ben, ma che beo, porconando riattraversiamo il
canale e studiamo il percorso, dietro san michele, evitando tutta
l’actv davanti a murano… vento stabile ma aumentano le onde….
E dentro e fuori il canale i bordi le onde, l’acqua a seciae e lo
slalom tra quegli ostrega di taxi e lancioni ( e lì pensi : boia ma
vedono che sei a vela perché accelerano? Le vele al terzo sono così
belle che fuggono per la troppa invidia?...mettiamola così… )
Comunque, siamo
arrivati decisamente stanchi e bombi, con finale in gloria e
moschettone della randa ceduto di schianto, e i vari pezzi
sparati addosso al Capitano ( ghe sta ben…), il pensiero è
andato al dopo regata e alle risate tra amici mancate – lorenza
aprofitta per salutare Pelustrada - , e così ci è venuta voglia di
scrivere.
Un grazie sempre
al circolo velico casanova e all’avt per l’organizzazione e lo
spirito sano che sanno testimoniare e trasmettere,
Un saluto a tutti
da Arzento Vivo… un fia ammacca’…
Lorenza
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