CIRCOLO VELICO CASANOVA       P.ta San Giuliano - Mestre Venezia


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 Il libro sul Parco a cura degli Itinerari Educativi del Comune

ai regatanti e ai partecipanti di ProvalaVELA

Il Parco di San Giuliano é lo scenario dell'ultimo racconto per ragazzi di Alessandro Voltolina. 
Protagonisti il ragazzino Giuli e la cuginetta Anna, che si ritrovano a vivere, indietro nel tempo, un'incredibile ma storicamente verosimile San Giuliano, guidati da Giacomo e la sua magica "caponera",  fino ai tempi del convento di "San Zulian di Buon albergo", salutati calorosamente da frate Frate Luca.

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"Il pesce ha mangiato la foglia. Il parco di San Giuliano tra terra e acqua; storia, ambiente e natura" di Alessandro Voltolina e Michele Zanetti, con illustrazioni di Lorenzo Bussi.
Progetto coordinato da Valeria Frigo, coordinamento organizzativo Nadia Brussa.

 

[pag 33 ...  ] La Torre bianca si alzava alta proprio davanti alle barene; attorno c'era qualche bassa costruzione con grandi camini, lontano si potevano vedere le montagne che in quel giorno luminoso apparivano scure sulla linea dell'orizzonte. Qua e là, oltre gli stagni e oltre i campi, si intuiva la forma dei campanili delle chiese di Mestre.
Non c'erano strade, non c'era il lungo ponte sulla laguna, non c'erano palazzi, Portomarghera non c'era, non c'erano automobili... niente, pareva non ci fosse niente.Solo la Torre bianca, davanti alle barene, l'acqua della laguna con le reti dei pescatori, qualche casone con il tetto di paglia e poco distante quello che pareva un vecchio,

malandato, monastero.

"Giacomo, dove siamo?" chiese Giuli preoccupato "lontano, molto lontano, anche se siamo sempre qui e qui c'è chi può aiutare Anna ..."

"siamo nel luogo da dove siamo partiti" pensò Giuli che aveva riconosciuto, al di là delle barene e dell'acqua, i tetti, le cupole e i campanili di Venezia.

"andiamo" fece Giacomo "portiamola dentro" Lasciarono la Caponera e si avviarono verso il monastero. Bussarono. Un monaco apparve sulla soglia.

Era straordinariamente grasso e il suo saio, largo come una vela, lo faceva apparire ancor più ciccione. Il suo viso aperto comunicava una bella sicurezza e Giuli capì subito, guardando quegli occhi pieni di una furbizia buona, che ci si poteva affidare a lui completamente.

"chi bussa al buon albergo di San Zulian?"

"buon giorno frate Luca, sono io, Giacomo, fateci entrare" [...]