All’equipaggio
di Ventolibero e Homerus Project ( vela autonoma per non
vedenti ) alla settima edizione della velalonga.
Alla
sera stanco, bruciato dal sole di maggio, leggo la targa del
premio speciale assegnato dall’organizzazione per la
nostra partecipazione….
Una
vela trasparente serigrafata su base in legno.
Bella…..
ma….. manca qualcosa.
Prendo
un pennello, del colore marrone antico e dipingo la parte
superiore della vela.
Ad
ogni pennellataVOLEVO
PER SEMPRE fissare su quella vela ogni ricordo di questa
iniziativa.
Il
primo ricordo và alla casualità di comperare il libro di
Homerus project contestualmente alla nascita di ventolibero
e all’idea assieme a Sabrina (il presidente di ventolibero),di invitare un equipaggio di Homerus alla velalonga.
Altra
pennellata, e scorrono i ricordi……..
I
ricordi vanno alle varie modifiche alla barca di ventolibero
per renderla più competitiva, alla colorazione delle vele,
alla messa a punto e alla prove in acqua ….. dove
Alessandro ha preso la barra e ha sorprendentemente preso
una andatura di bolina aiutandosi con la mano per sentire il
vento……..
Altra
pennellata…….
I
ricordi vanno alle tante persone che ci hanno aiutato, agli
sponsor, alle istituzioni, alla FIV, ma in particolare ad
una persona che definirla “mitica” è il minimo del
riconoscimento.
E
poi…..vedere
Elisabetta prendere confidenza con la barca, con le sue mani
accarezzava ogni singola parte come una madre
affettuosa…..
Poi
la partenza……. Duecento, forse più barche attorno a
noi.
Un
groviglio di prue e poppe, grida concitate, qualche botto…
Alessandro
ed Elisabetta in totale silenzio…
Alessandro
alla barra, Elisabetta al fiocco…..
loro
in quel momento ascoltavano….
Sentivano
il vento!
Dall’emozione
avevo il nodo alla gola, a dire il vero mi viene anche
adesso che scrivo…
Da
marinai ci si può anche emozionare dalla felicità.
Poi
la regata, la partenza quasi da manuale.
Alla
prima boa di disimpegno siamo tra le prime 40 barche…. Il
vento salta, levante, scirocco…. garbin…..
Barche
più “tirate” ci raggiungono, “poche” sfilano da
sottovento complimentandosi con la nostra imbarcazione….
Le
altre ci ingaggiano da sottovento e chiamano di rispondere
all’orza…
Chiedono
il rispetto…..
Abbiamo
il rispetto ( regole di regata ).
Altri
salti di vento….
Buchi
di vento e corrente sempre contraria.
Nella
bonaccia si soffre, le esili brezze disorientano
Alessandro… ma anche me e tutti gli altri.
Si
regata sulle barche uguali alla nostra, siamo avanti!
All’isola
di Tessera ci raggiungono, ci sfilano sottovento, si soffre.
Malipiero
( Alessandro) non ci stà, purtroppo non riesce a vederli
e….
io
gli presto….
Non
la vista, non ne ha il bisogno…..
ma
tutte le indicazioni tattiche di come posizionarsi al meglio
sul campo di regata.
Virata
dopo virata, recuperiamo…..
Alle
Vignole siamo primi, gli altri Limit - tci sono dietro.
Il
vento salta, muore.
Canale
stretto, briccole, una bava di vento, corrente contraria,
barche a motore, vaporetti e….. altre 100 barche che
cercano di disimpegnarsi da questa situazione paradossale.
Molti
rinunciano, remano o accendono il motore.
Tengo
duro, siamo qua per la velalonga, mi consulto con Alessandro
e Elisabetta, siamo in barca dalle 10 del mattino e sono le
16.30….. continuiamo.
Liberi
dalla copertura dell’isola delle Vignole proseguiamo in
direzione Murano, altre barche, motonavi, vaporetti, moto
ondoso, corrente contraria.
Quanto
abbiamo sofferto, una goccia di sudore per ogni metro
conquistato.
Ventolibero…
abbiamo finalmente un refolo di scirocco quasi al
giardinetto, issiamo l’assimetrico, Alessandro sempre alla
barra, Elisabetta alla scotta.
Recuperiamo
alla grande, siamo ormai fuori tempo limite, ma si continua.
Siamo
in vista dell’arrivo, i ritardatari accendono il motore e
puntano direttamente sulle gru di puntasangiuliano, noi
no….
Proseguiremo
a vela fino al traguardo.
L’ultimo
ricordo il ricordo più bello…..
Quando
dopo circa 7 ore di navigazione a vela abbiamo tagliato la
linea d’arrivo ho detto a loro: siamo
arrivati, abbiamo fatto la velalonga.
Un
attimo di silenzio, e nel silenzio ci siamo cercati e ci
siamo dati delle gran pacche sulle spalle.
Ho
terminato di dipingere di marrone la parte alta della vela
del premio, ora và bene i ricordi migliori ci sono tutti.
Questo
premio rimarrà in ricordo di questo evento, ma soprattutto
ogni qualvolta che lo sguardo si poserà su di esso, su
questa vela bianca e marrone mi ricorderà che assieme a
Elisabetta e Alessandro abbiamo scritto assieme una pagina
di storia nel nostro cuore.