VELALONGA
2008
“BEH
…CIAO”
Domenica
mattina, la tangenziale è vuota.
Arrivo
in Punta San Giuliano in un attimo e trovo anche parcheggio,
la giornata parte bene!
Nemmeno
le nove che il sole picchia duro, vento zero ma noi armiamo
l’ammiraglia, la Sisa!
Finalmente
è tempo per la VELALONGA e il circolo oggi sembra un
formicaio.. è l’evento dell’anno e l’organizzazione
sembra non avere grinze.
Al
briefing delle 9:00 ci rassicurano, le vele al terzo partono
più tardi assieme ai catamarani quindi variamo la barca e
prendiamo il largo.
La
piatta persiste e stiamo tutti fermi per un bel po’ fino a
quando ci trainano fino alla zona di partenza, almeno un
po’ di arietta ristora la pelle..
E’
ora: si ammainano le bandiere, si sentono i segnali e in
fine il razzo… ma tanto non tocca a noi.. noi siamo
lontaaaaaaaaaaaaaaaaaani da tutto e da tutti, non vogliamo
far danni e andiamo a prenderci l’unico vento che c’è
anche se è quasi fuori provincia…
Passano
i minuti e noi aspettiamo il segnale per la seconda batteria
ma niente.. 5 minuti.. 8 minuti.. 10 minuti…
Prendiamo
coraggio e ci avviciniamo alla barca giuria e chiediamo
chiarimenti: noi lì ad aspettare il Messia e tutte le altre
vele al terzo già partite, com’è?
Ci
rispondono quasi bisbigliando
come a darci un suggerimento proibito “partite
dai.. dai si, partite”
“MA
COMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE????? Dovevate dirlo prima, ma le
regole? Ma gli avvisi in banchina??????”
I
nostri commenti gonfiano le vele e partiamo, dalla barca
giuria l’ultima beffa:
…….“BEH
(= “che volete da noi?”)..CIAO”….
“beh
grazie!” (= c’è gente che riesce sempre a farsi
voler bene..) mmh!
Il
fato è avverso ma tanto se in barca a vela si può andare
contro vento, possiamo anche andare contro fato e ci
andiamo!! In poco riprendiamo il gruppone e ci lasciamo
anche qualcuno dietro.
C’è
ancora poco vento ma nessuno è davvero fermo, a bordo c’è
aria di festa e ne approfittiamo per commentare un po’ le
altre barche e gli equipaggi avversari.
C’è
un po’ di tutto, una sorta di bazar galleggiante: derive
laterali, scafi tronchi, vele auriche, bi-tri-cata-marani,
tavole da surf elaborate, penitenze a vela, tinozze in
simil-ghisa, bambini, vecchietti, signore… fantastico!
La
Sisa va!
Bordo
qui, bordo lì.. abbiamo ormai da un po’ sempre gli stessi
amici intorno: “zainetto” (giovane marinaio solitario
con la gobba infilata nello zaino o non si spiega come mai
non se lo sia mai levato di dosso)..“cestino” (due scafi
di stuoia intessuta a mano con amore e simpatica follia)..e
“le protesi” (un cabinato con prodiere dalle mutande
ortopediche in bella mostra)
Beh..
ciao!!
Tutto
liscio fino al canale stretto stretto da fare contro vento.
Problema
1: il nostro timoniere è milanese e nonostante 100 barche
avanti a noi siano quasi ordinatamente ammucchiate in
pochissima acqua, stenta a credere che il canale sia quello
davanti ai suoi occhi, quello compreso tra le due file di
briccole, quello che anche noi tre.. i suoi amici, gli
indichiamo…
Problema
2: giusto fuori dal canale ci sono le secche e i milanesi
vanno matti per le secche
Problema
3: il vaporetto che passa tra le vele sbattendosene
altamente
Problema
4: le nostre virate sono “alternative”…(e finiamo in
secca)
Quasi
problema 5: appena qualcuno attraversa la nostra traiettoria
di 1° ci parte la sirena (“acquaaaaaaaaaaaa!!”),Elisabetta
è agguerritissima ma è l’unica..
Beh..
ciao..
Ce
la caviamo alla grande e anche se dobbiamo usare i remi per
uscire dal tombino conquistiamo di diritto l’acqua larga
dove finalmente il vento rinforza quel poco da darci un
po’ di soddisfazione.
Passiamo
tutti: Cestino, Zainetto, Le Protesi… persino Radioso che
era partito molto prima di noi..
La
barca vibra, sembra felice anche lei e il capitano stringe
il vento quasi volesse strangolarlo…
Beh..
ciao!!!!!!!
BONG!
Andavamo
così bene che abbiamo beccato l’unico dosso sommerso
(lavatrice?) della laguna e ci ha rallentaaaa aaaaa toooo
ooooo oooo.. uffa! Radioso ci ripassa, che nervi!
Ci
riassestiamo e la barca riparte, davanti a noi l’ultimo
pezzo del percorso e il gruppone dei bravi.. in poco tempo
gli siamo sotto, addosso…li prendiamo… mmm, sono fermi!
Tutti fermi! Vento finito. Fermi anche noi.
Ecco
che una brezzolina ci spinge la schiena e di nuovo la randa
porta… il tattico decide che quatti quatti possiamo
riuscire a passare tutti sopravento andando a sinistra dove
non c’è nessuno (e chissà come mai?)… tutti vicini
vicini alle briccole, vicini tra loro nel canale (e chissà
perché?).. e noi soli, a sinistra… IN SECCA! Di nuovo!!
Mentre
la Sisa bruca il fondale gli altri sfilano verso il
traguardo… compresi Zainetto, Radioso, Cestino, Le
Protesi.. anche la baleniera!
Che
onta.
Beh..
ciao.. (uf!)
Taci
vah! Coi remi ci salviamo di nuovo e pianino pianino ci
accodiamo per passare il casello… e non siamo gli
ultimi!!!!!
Alzata
di remi in saluto alla giuria e finalmente il nostro
fischio: arrivati!
Bello!
bellissimo! Un privilegio! Grazie!
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