Il Velalonga Raid comincia in effetti lunedì sera…
crepuscolo… gli equipaggi arrivano alla spicciolata sul prato
del
Circolo Velico Casanova
… ci si ritrova puntuali come ogni anno… qualcuno è nuovo,
qualcun altro si ripresenta, qualcuno ha cambiato barca e vuole
provarla, altri vorrebbero semplicemente staccare la spina ed
immergersi in un’avventura di 5 giorni tra
terra e cieloin
uno specchio d’acqua che è tutt’altro che limitato: 550
kmq, un percorso di circa
80 miglia
per vivere un’esperienza unica…
Arriva
Geoff e l’equipaggio di Molly da Londra, arriva Claus e
la sua Llafurio
dalla Germania, arriva Alberto da Milano, Aldo
Enzo e Pietro
dalla Sicilia,
Sandro e Andrea
da Roma con un bisso two allungato e niente male in termini di
prestazioni.
E poi gli esperti della laguna, i veterani del ghebo… Diego, i
gemelli , Fabio che anche quest’anno parteciperà con la
meraviglios
a Garangheo, una caorlina che ha più di 100 anni di onde sui
fianchi…
Inizia la
cena “prodromica” alla regata e si cominciano a formare i
legami tra le presone, si cominci
a a
capire che il raid non è più un evento di circolo ma cominci
a a
d essere un fenomeno seguito in
Italia e all
’estero per la bellezza dei percorsi e per la particolarità
dell’iniziativa…
Martedì,
si parte …dall’isola di Campalto, no dall’sola
di sangiuliano…
Arrivo? Poveglia ? No Certosa… Insomma fatto il briefing ecco
già il controbriefing… presa una decisione ecco che in acqua
c’è sempre qualcuno che propone, al volo, di rivederla …a
condire il tutto anche le prime avarie…
Vincenzo spacca l’albero di maestra e si ritira con neanche un
miglio di vela sotto la carena…
Ci raggiungerà a Fusina con la sua piccola Ness…
Primo stop a Poveglia… invece che un pranzo ci siamo fermati
per la merenda del pomeriggio…
a base di
pasta, formaggio, verdure… e poi via di
nuovo in direzione
Fusina, tenendo prima l’isola di Campan
a a
dritta poi l’isola di Sant’Angelo della polvere a dritta e
poi Fusina… a Povegli
a a
ncora un manipolo di anarchici a stravolgere in acqua il
briefing fatto a terra pe
r c
onfondere le acque poi ci si ritrova tutti a Fusina…
Un arrivo con andature portanti, tanti spi colorati ad incantare
il pubblico del campeggio assiepato in fondament
a a
d accoglierci ed ad applaudirci…
Il
secondo giorno vede il trasferimento a Chioggia
passando per il casone Millecampi…
Briefing serale questa volta correttamente recepito dagli
astanti: partenza 9.30 arrivo massimo consentito alle 13 al
bragozzo di Bepi che ci aspettava con la pastasciutta fumante…
La partenza fatt
a a
secco di aria, poi la termica, poi la corrente, poi le barene,
poi l’emozione di non sentire null’altro che il vento
intorno ed eccoci a Millecampi ove LLafurio e Molly avevano
organizzato un cancello di arrivo per la categoria “solo
vela”… un test
a a
testa tra shilla e celeste…
2 barche e 5
vele issate per il rush finale al cardiopalma … entusiasmante
voltarsi e vedere la flottiglia sopraggiungere compatta…
Con i venti portanti le barche tradizionali guadagnano
tantissimo ed il colpo d’occhio è davvero unico. Mangiamo e
poi via verso Chioggia… A sospingerci un vento rafficato a 17
nodi dritto sul naso… Ok boliniamo controvento e
controcorrente… la fatica finisce alladarsena Mosella dove scopriamo che Ambaradam
dell’equipaggio romano ha perso il motore in acqua ed ha
subito dei danni al timone… il battesimo della laguna è
compiuto…benvenuti!
Il
terzo giorno il programma prevedeva un trasferimento
unico da Chioggi
a a
Treporti in linea d’aria circa 16 miglia…
Una bora insistente ci ha tenuti in porto fino a
mezzogiorno…appena le raffiche di oltre 20 nodi sono calate
ecco che finalmente si parte…
Garangheo perfetta come barc
a g
iuria e starter…via!!!!
Metà percorso con una mano di terzaroli poi tutta tela… Poco
più di 4 ore ed eccoci a sorseggiare una birra fresc
a a
ll’ombra della Ricevitoria,le
nostre mani stringono volentieri il fresco bicchiere dopo aver
maneggiato per ore scotte dispettose!…che cavalcata…ancora
tutta bolina.
Quarto
giorno destinazione mazzorbetto passando per il
casone montiron o Lanzoni che dir si voglia, la patria di Diego
(sindaco dell’isolotto)…dall’estrema laguna sud eccoci or
a a
dover raggiungere il punto più a nord…l’oasi del
silenzio…solo barena e paludi in cui il passaggio non è così
facile…la risalita del canale di san felice è ancora una
volta di
bolina e lo
stop è obbligato dato il tempo massimo imposto dall
a g
iuria ed i problemi di fondale. Ad accoglierci due garzette e
tre gabbiani..l’acqua immobile il cielo velato da una foschia
che preannuncia l’arrivo di qualcosa non molto
invitante…mangiamo e scendiamo a Mazzorbetto prima seguendo il
canale tra la barena poi, tenuta l’isola di santa Cristin
a a
sinistra, eccoci di nuovo nel canale che port
a a
Burano-Torcello…ancora bolin
a a
ccidenti ed il temporale ad aspettarci…arrivati! Ormeggiamo a
Torcello dietro la basilica e ci regaliamo una birra
ristoratrice prima di muoverci in direzione Mazzorbo per la cena
e la sistemazione per la notte…
Bepi
ancora una volt
a a
d aspettarci e ad accoglierci con una cena deliziosa…
speciale.
Oramai il
raid è finito… L’indomani solo un trasferimento a San Giuliano
per riposarsi e prepararsi all
a g
rande cena conclusiva serale e prodromic
a a
lla Velalonga del giorno dopo…
Un
traverso-lasco ci spinge in una cavalcata di cinque nodi
abbondanti a San Giuliano ove la Santa Lucia si rivela barca
velocissima pur avendo a bordo ogni bendiddio in termine di
enogastronomia… ormeggiamo… è finita.
Stiliamo le classifiche:
Per la
categoria
vela e remi
: Molly al primo posto,
poli Llafurio e l
’orgogliosa Soravento.
Per la
categoria vela: l’imprendibile Celeste, poi una rinata Shilla
e la sempre insidiosa Blu di Giamaica…
Premi
speciali:
premio
barca più bella (100 anni e non sentirli):
la caorlina Garangheo
premio
equipaggio più sfortunato ed avventuroso: Ambaradam
premio San
Giorgio in Alga (specialitàraccolta e trasporto alghe): Zakete
Le nostre
pelli scure parlano più di mille parole, le nostre maglie blu
ci raggruppano, il sorriso dell’impresa e della soddisfazione
parla più di tutto.
La pelle tirata da questo vento che si è fatto trovare sempre
puntuale davanti a noi ci dice che abbiamo speso bene questi 5
giorni… dove umor inglese si è mescolato a rigore tedesco,
prodotti e dialetti siculi, esperienz
a g
ardesana, furbizia lagunare, savoir faire capitolino, sapienza
patavina.
Tanti abbracci, tante strette di mano…la laguna ci ha legato e
ci ha cullato…
La maggio
r p
arte delle barche h
a g
ià dato conferma per la prossima edizione… il miglio
r c
omplimento che ci possa venir rivolto ed il più grande stimolo
pe
r p
rogredire sempre più in questo evento che più che una regata
potrebbe definirsi pura poesia.